Imprese di famiglia

Macnil, quando l’innovazione paga anche al Sud

In Puglia, Mariarita Costanza e il marito Nicola Lavenuta hanno creato un’azienda da SIlicon Valley. Che dopo le tecnologie per la localizzazione satellitare, sta ora puntando sulla telemedicina. Con il primo defibrillatore mobile al mondo telecontrollato e localizzato

Pubblicato il 01 Ago 2013

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Mariarita Costanza, fondatrice di Macnil

“La crisi? Va combattuta, non assecondata. È vero, siamo in un periodo storico molto difficile, ma non ne usciremo lamentandoci e piangendoci addosso. Bisogna sedersi a tavolino e capire come uscirne”. Mariarita Costanza, ingegnere elettronico, ha fatto di questa idea un business da milioni di euro. Macnil, l’azienda fondata con il marito a Gravina di Puglia, è la dimostrazione di come fare impresa al Sud, creando ricchezza e posti di lavoro in un’area depressa, trovando partner d’eccellenza come Telecom Italia e investendo in sviluppo e ricerca.

Macnil nasce 15 anni fa nella Murgia barese, zona nota in Italia come “distretto del mobile imbottito”, è qui che vengono prodotti i divani di Natuzzi. Mariarita Costanza e il marito Nicola Lavenuta, invece, cambiano rotta: decidono di rimanere nel loro territorio ma creando una società che si occupa di informatica. “Come primo prodotto abbiamo offerto alle aziende un sistema di messaggistica che utilizzava l’sms come strumento puramente professionale. Eravamo solo in tre e l’obiettivo che ci eravamo posti era il raggiungimento di 30mila euro dopo il primo anno” racconta Costanza. “Ce l’abbiamo fatta, pur tra mille difficoltà. Fare impresa nel Sud Italia è quanto mai complesso, soprattutto per chi come noi si occupa di informatica. C’è un deficit di mentalità non solo nelle persone ma anche negli attori istituzionali e nei diversi soggetti con i quali devi avere a che fare”.

Nel 2004 Macnil entra nel mercato dell’automotive producendo tecnologie innovative per la localizzazione satellitare e la smart mobility. E inizia il momento di crescita dell’azienda e la conquista di Telecom Italia, di cui Macnil è diventato fornitore certificato. “Sapete come ho conquistato i vertici di Telecom? Recitando con furbizia. In azienda eravamo in pochi ma ci muovevamo e lavoravamo come se fossimo almeno 35 persone. Dovevamo apparire agli occhi del nostro partner come una grande realtà professionale. Vi pare che un colosso come Telecom possa interessarsi a un gruppetto di tre persone alle prime armi? Abbiamo fatto finta di essere già grandi, ma in fondo erano bugie bianche, dette a fin di bene” ironizza l’ingegnere. E le bugie, almeno in questo caso, non avevano certo le gambe corte visto che hanno portato l’azienda pugliese lontano: “Dopo questo incontro ho capito che le sole idee non bastano. Perché un’azienda possa crescere la parola d’ordine è organizzazione. Il numero dei dipendenti è cresciuto e sono stati creati settori professionali in cui far lavorare ingegneri informatici, sales account e addetti alla produzione. Inoltre ci siamo specializzati nella vendita al telefono e siamo costantemente in contatto con il clienti per la valutare la costumer satisfaction e per ricevere e dare consigli” spiega Mariarita. Non a caso, oggi, l’azienda ha un portfolio di clienti da tutto il mondo, 2,5 milioni di euro di fatturato annuo e 70 dipendenti, di cui il 70% donne. “Per il 2014 puntiamo al mercato estero e all’installazione di almeno 100mila dispositivi satellitari, raddoppiando il fatturato annuo”.

Ma le idee non finiscono qui. Da qualche anno Macnil ha creato applicazioni telematiche innovative nel campo sanitario e della telemedicina. In primis, un sistema che semplificherà la vita ai diabetici: si tratta di un dispositivo che si interfaccia con tutti i glucometri per il trasferimento in tempo reale dei dati glicemici dal glucometro ad un server centrale. I dati residenti sul server vengono interfacciati con i server delle strutture sanitarie per essere visualizzati dagli operatori sanitari che monitorano il paziente. Gli stessi pazienti possono visualizzare i propri dati ed effettuare report accedendo ad una piattaforma web dedicata sia da pc che da qualsiasi dispositivo mobile.

Altra soluzione rivolta al mondo degli sportivi e della prevenzione, è quella del primo defibrillatore mobile al mondo telecontrollato e localizzato, che, con l’entrata in vigore della legge che rende obbligatoria la presenza di queste attrezzature in tutti gli impianti sportivi, consentirà di risparmiare su tempi e costi di manutenzione, e rendere più celere il soccorso.

E già c’è chi parla di Silicon Valley pugliese, che sa incoraggiare idee e giovani talenti destinati ad un sicuro esodo oltre i confini regionali o all’estero.

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