Scenario

Luxottica+Essilor, tutti i piani di due leader dell’innovazione

Le due multinazionali, ora riunite in un colosso internazionale degli occhiali, hanno entrambi numerosi progetti e investimenti in soluzioni e prodotti innovativi. Vediamo quali forze hanno finora schierato in campo. Per capire le possibili future sinergie. Che potrebbero cominciare con gli smart glasses

Pubblicato il 17 Gen 2017

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Leonardo del Vecchio, presidente esecutivo di Luxottica Group

Il matrimonio tra Luxottica e Essilor potrebbe essere (anche) all’insegna dell’innovazione. Il Gruppo bellunese di Leonardo Del Vecchio, leader nel settore degli occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi, e Essilor, multinazionale francese leader mondiale per le lenti da vista, hanno deciso di dare vita a una fusione. Dal matrimonio fra l’industria delle montature e quella delle lenti nasce un colosso degli occhiali con ricavi aggregati stimati per il 2015 in oltre 15 miliardi di euro, 140 mila dipendenti, vendite in oltre 150 Paesi e una capitalizzazione da circa 50 miliardi di euro. Leonardo Del Vecchio, attraverso la sua Delfin, sarà il maggiore azionista con il 31-38% e sarà anche presidente esecutivo della società. L’amministratore delegato di Essilor, Hubert Sagniéres, sarà il vice presidente esecutivo e vice amministratore delegato, “con i medesimi poteri”, si legge in un comunicato. La nuova società si chiamerà EssilorLuxottica e sarà quotata a Parigi. Luxottica uscirà quindi dalla borsa di Milano, della quale era uno dei titoli più prestigiosi. Al di là dei dettagli finanziari dell’operazione e delle sue più immediate conseguenze, c’è un elemento sul quale riflettere: entrambe le aziende affondano le loro radici nel passato – l’italiana è stata fondata ad Agordo nel 1961, la francese è nata nel 1972 dalla fusione di Essel e Silor (ma Essel fu costituita nel lontano 1849) – eppure entrambe stanno dimostrando da tempo di credere nell’innovazione, investendo costantemente capitali e risorse umane in soluzioni e prodotti innovativi. Vediamo quali sono le rispettive forze in campo su questo fronte. Anche per capire come si evolveranno le future strategie e le eventuali sinergie.

L’INNOVAZIONE IN LUXOTTICA

“Bisogna essere aperti, non pensare mai di essere arrivati, guardare al mondo come unico punto di riferimento. Nel mercato bisogna entrare e saperci restare cambiando, innovando e migliorando incessantemente, pur mantenendo il nostro Dna, le nostre caratteristiche fondamentali.”. Così Leonardo del Vecchio, presidente esecutivo di Luxottica Group, descrive l’innovazione a 360 gradi del suo gruppo. Come ama spesso ripetere, l’azienda è animata da uno spirito pioneristico e guarda al futuro dell’eyewear pronta a coglierne le innumerevoli opportunità: dalla ricerca di nuovi materiali allo sviluppo del prodotto, dai processi produttivi fino ai canali e alle piattaforme digitali. Vediamole in dettaglio.

Innovazione nel design – È uno dei pilastri del successo di Luxottica: progettisti e ingegneri sono costantemente impegnati nell’esplorare nuove possibilità di espandere i confini dell’eyewear, creando modelli in cui l’innovazione stilistica si coniuga con le tecnologie più evolute.
♦Innovazione nella produzione – Viene realizzata attraverso l’automazione dei processi, la sperimentazione delle tecnologie più evolute, l’efficienza nella distribuzione e un sistema di controllo qualità per garantire globalmente gli standard qualitativi “made in Luxottica”.
Innovazione nella logistica – Il network logistico di Luxottica ha 18 centri distributivi e una piattaforma integrata che serve i business wholesale e retail in tutto il mondo. L’hub di Sedico è il modello di riferimento in cui si sperimentano le principali innovazioni che poi saranno adottate negli altri centri distributivi.
Innovazione nel servizio – Per rafforzare le relazioni con i clienti e i consumatori, Luxottica ha creato il programma STARS, sistema centralizzato per gestire in modo ottimale e personalizzato la scelta dei prodotti, la pianificazione delle forniture e il riassortimento.
Innovazione nel welfare – Il welfare di Luxottica propone iniziative di assistenza economica, sanitaria, educativa e sociale per i dipendenti e i loro familiari.

Battiston (Luxottica): L’innovazione? Un mix tra discontinuità e contaminazione

►Prodotti e soluzioni innovativi

L’uso delle stampanti 3DLuxottica è un precursore nella sperimentazione della stampa 3D, che esiste da 30 anni ma ha avuto un periodo di “incubazione” piuttosto lungo prima di raggiungere gli attuali livelli di sviluppo, efficienza e accessibilità. L’azienda di Agordo la utilizza da 10 anni per ottimizzare i processi produttivi nella fase di prototipazione. Dal 2011, con l’introduzione di nuovi materiali, la stampa 3D viene impiegata anche per realizzare alcuni componenti di supporto al prodotto finale con il metodo della fusione a cera persa.
Hi-tech per le lenti – Luxottica è stata la prima azienda ad introdurre la Digital Surfacing Technology (DST) negli Stati Uniti nel 2008. Questa tecnologia rivoluzionaria per il design della lente da vista permette di realizzare geometrie ad altissima precisione e ottenere un eccezionale livello di personalizzazione, utilizzando un sofisticato sistema di applicazioni software e strumenti all’avanguardia.
Innovazione nella decorazione – In-Mold labelling (IML) è il processo di decorazione di articoli in plastica attraverso l’utilizzo di pellicole personalizzate che vengono conglobate nel pezzo stesso durante la produzione. L’applicazione di questo particolare processo all’occhiale e la sperimentazione di pellicole in materiali diversi come il tessuto, sono innovazioni Luxottica frutto di mesi di lavoro, prototipazione e test.
Gli smart glasses – Nel 2014 Luxottica ha siglato un’intesa con Google per dare ai Google Glass il fondamentale tocco estetico che gli ingegneri Usa andavano cercando. Nel 2015, però, il colosso statunitense ha deciso di bloccare la produzione degli occhiali hi-tech. Tuttavia Luxottica ha messo in campo di recente, in concorrenza con Safilo, un prodotto che si chiama Radar Pace con il suo marchio Oakley: sono occhiali ad attivazione vocale da usare per l’allenamento di ciclisti e corridori. Insomma, ha proseguito sulla strada dell’esplorazione degli smart glasses, anche senza Google. Nota bene: anche Essilor International sta lavorando sui suoi smartglass. I due gruppi, a questo punto, uniranno le forze per puntare allo sviluppo di un unico prodotto?

L’INNOVAZIONE IN ESSILOR

Nel 2016, per il sesto anno consecutivo, Essilor è stata inserita nell’elenco delle 100 “Società più

Hubert Sagnières, Chief Executive Officer di Essilor

innovative” del mondo secondo la rivista Forbes.

Gli investimenti – L’innovazione è l’elemento fondamentale della strategia di Essilor e parte integrante della cultura aziendale da ormai 170 anni. Attualmente il Gruppo investe oltre 200 milioni di euro l’anno in ricerca e innovazione, possiede tre Centri per l’Innovazione e la Tecnologia e conta circa 500 ricercatori in tutto il mondo che collaborano con una rete internazionale di circa un centinaio di partner di ricerca, sia pubblici, sia privati, con l’obiettivo di sviluppare le migliori soluzioni per le necessità visive delle persone, ovunque siano e qualunque sia la loro capacità di spesa.

Le aree chiave – Il Gruppo sta ampliando il proprio campo di innovazione includendo anche tutti gli aspetti della salute visiva, per cercare di rispondere alle necessità visive dei 7,2 miliardi di persone nel mondo. La Ricerca & Sviluppo Essilor è focalizzata su sei aree chiave: presbiopia nei seniors, miopia nei giovani adulti, benessere e salute della vista, lenti da sole, lenti polarizzate e fotocromatiche e lo sviluppo di servizi innovativi per la vendita.

L’approccio al cliente – Hubert Sagnières, Chief Executive Officer di Essilor, dichiara: “Dal 1848 l’innovazione è stata una forza trainante che ha determinato il successo del nostro Gruppo. Cerchiamo di essere innovativi nei nostri programmi di ricerca e sviluppo così come in ogni aspetto della nostra attività di business: dalla definizione di nuove strategie alla produzione, dai servizi rivolti alla rete vendita all’assistenza alla clientela.”. “L’approccio di Essilor all’innovazione è totalmente incentrato sul consumatore per poter rispondere alle sue necessità presenti e future con una expertise avanzata” afferma Jean Carrier, Chief Operating Officer di Essilor International.

L’open innovation di Essilor – Il 30 luglio 2016 Essilor ha lanciato il See Change Challenge. Si è trattato di un challenge di open innovation guidato da un team congiunto composto membri dell’Innovation Lab di Essilor e della sua squadra internazionale di Ricerca e Sviluppo. Obiettivo: ricercare soluzioni a basso costo, facili da usare e scalabili, da utilizzare da parte degli operatori in aree non sufficientemente coperte da questo tipo di cure. La call era aperta a startup, università, sviluppatori, scienziati, ingegneri. Le soluzioni dovevano essere in grado di migliorare la vita a 2,5 miliardi di persone con disturbi refrattivi non corretti, facilitando l’accesso alle cure visive. Il 95% di questi 2,5 miliardi di persone vive nei paesi emergenti. La call si è chiusa ad ottobre, i vincitori saranno annunciati il 24 gennaio. Ognuno dei due vincitori otterrà 100mila dollari per sviluppare le proprie soluzioni.

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