Nel 2021 startup, imprese e Pubbliche Amministrazioni hanno imparato ad affrontare una nuova normalità portando con sé le lezioni apprese dalla crisi: l’innovazione non è un bene di lusso e nessuno può salvarsi da solo. Durante i mesi della crisi le imprese hanno forzatamente sperimentato la trasformazione digitale, le ricerche dell’Osservatorio Startup Intelligence indicano che i progetti in innovazione digitale sono stati prevalentemente accelerati dalle imprese. Di questo parleremo al convegno del 30 novembre prossimo dal titolo “Startup e Imprese nella trasformazione digitale: open innovation per accelerare la ripresa”, al Politecnico di Milano.
Il Convegno presenterà lo scenario del 2022 per la trasformazione digitale in Italia attraverso le ricerche degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy che hanno coinvolto oltre 1800 Manager di imprese grandi e PMI. A questi risultati si affiancano i dati esclusivi dell’Osservatorio Startup Hi-tech sull’andamento dell’ecosistema italiano startup.
Nel 2022 recupera la significativa crescita dei budget ICT a cui ci eravamo abituati prima della pandemia, secondo un andamento in linea con la crescita del Pil nazionale e con numeri mai visti in Italia. Questo vale anche per i budget dedicati all’innovazione digitale esterni alla Direzione ICT e in carico ad altre funzioni aziendali.
Tra le priorità di investimento permangono sul podio le aree di intervento relative alla Cybersecurity e ai Sistemi di Business Intelligence, Big Data e Analytics, nelle agende della maggior parte delle imprese.
Alcuni approcci adottati durante l’emergenza restano strutturali.
Le imprese hanno sviluppato maggiore senso di urgenza nell’innovare i servizi e i prodotti offerti. Anche i Vertici aziendali hanno oggi compreso con maggiore convinzione l’importanza dell’innovazione. Inoltre, le imprese hanno capito la necessità di saper coinvolgere la popolazione aziendale nei progetti innovativi e anche quanto sia fruttuosa la collaborazione interna tra le diverse Funzioni nel favorire l’innovazione.
Cresce e si consolida anche la volontà e l’interesse nel collaborare con attori esterni alla propria organizzazione in ottica di Open Innovation, ad esempio startup, università, ma anche clienti e aziende non concorrenti. L’Open Innovation ha dimostrato di poter essere un approccio vincente per rispondere in modo efficace e veloce a nuove esigenze o opportunità, come dimostrato da numerosi casi esemplari di cooperazione tra governi, startup e imprese in Italia e nel mondo anche durante i mesi della pandemia.
In Italia continuano a crescere il numero di startup innovative e nel contempo anche le risorse messe a disposizione dal Governo per sostenerle, così come la sensibilità degli investitoti formali, informali e dei Corporate Venture Capital, consentendoci di arrivare, in termini di finanziamenti raccolti, a numeri più vicini a quelli dei nostri cugini europei con un passaggio epocale per il nostro ecosistema. Questo contesto di ripresa annunciata è affiancato e sostenuto dalle risorse e dalle azioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ci accompagnerà nei prossimi anni con oltre il 27% delle risorse dedicate proprio alla transizione digitale. E secondo le rilevazioni delle nostre ricerche, il PNRR è atteso con grandi aspettative dalle imprese italiane che riconoscono l’utilità delle azioni in esso contenute.
Lo scenario descritto presenta tutte le condizioni perché il nostro Paese si rinnovi con il digitale per crescere. Tutti i numeri saranno presentati al Convegno del 30 novembre con le testimonianze di oltre 20 Innovation manager dello Startup Intelligence e autorevoli protagonisti della trasformazione digitale in Italia.