In un quadro macroeconomico in cui incertezza e complessità sembrano acuirsi, il digitale si conferma asset imprescindibile per le imprese italiane, le quali prevedono di incrementare gli investimenti in ICT per il 2023. Dalle ricerche degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy emerge infatti la crescita del trend degli investimenti in Information and Communication Technology da parte delle imprese italiane.
A questo tema è stata dedicata la tavola rotonda “A che punto sono gli investimenti in digitale in Italia?”, all’interno del Convegno del 30 novembre “Imprese e startup nella transizione: innovazione digitale per un futuro sostenibile”, che ha visto la partecipazione di Luca Fallica, Head of Program Management & Digital Innovation di Randstad Italia, Paola Francesca Giua, Innovation Manager & Digital EPMO di Unicoop Firenze, Lorenzo Montelatici, Digital Director di Edison, ed Edoardo Sala, Digital Innovation Lead di Prysmian Group. La tavola, aperta da Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Digital Transformation Academy e Full Professor del Politecnico di Milano, che ha sintetizzato i risultati delle Ricerche degli Osservatori, è stata da me co-moderata.
Come ha sottolineato Mariano Corso, dopo aver superato le difficoltà e i rallentamenti negli investimenti causati dalla pandemia, anche la complessa situazione macroeconomica non sembra porre freno all’intenzione delle imprese italiane di continuare ad investire nel digitale come leva per garantire competitività sul mercato. La crescita complessiva prevista per il 2023 si assesta poco sopra al 2%, con un contributo da parte di tutti i comparti dimensionali, a conferma dei trend registrati prima del 2020. Ormai da diversi anni gli investimenti in sistemi di Information Security e in sistemi di Business Intelligence, Big Data e Analytics si confermano ai primi posti tra le priorità per le imprese, come necessità da un lato di garantire la protezione delle informazioni in un contesto sempre più connesso e globale, e dall’altro di trovare adeguate soluzioni per raccogliere, analizzare e sfruttare le enormi moli di dati a disposizione delle aziende. Seguono gli investimenti per abilitare la transizione da architettura on-premise a sistema Cloud e gli investimenti in software di profilazione e gestione dei contatti (CRM).
Grande focus sul dato è dedicato ad esempio all’interno di Prysmian Group, come ha raccontato Edoardo Sala: “Per un’azienda industriale globale come Prysmian Group è importante che gli indirizzi di investimento in digitale siano in sintonia con gli obiettivi di Gruppo, e anche quando lavoriamo su stabilimenti locali è importante farlo in ottica di scalabilità. I dati sono fondamentali per valutare i ROI dei progetti, anche se questi ultimi non sono solo quantitativi, ma anche qualitativi”.
Gli investimenti sui dati sono una priorità anche per Randstad Italia. Luca Fallica, entrato in azienda ad aprile 2022 con il ruolo di Head of Program Management & Digital Innovation, ha spiegato gli obiettivi della sua unità organizzativa, tra cui il ruolo di facilitatore tra Business e IT e il progetto digitale per accelerare il match tra clienti e candidati, che si basa fortemente sull’elaborazione di dati e sulla profilazione delle persone. “Per noi i talenti sono l’elemento più importante, sia le persone che cercano lavoro sia quelle che lavorano con noi. Obiettivo di questo progetto è trovare il giusto punto di incontro tra noi, i talenti e le aziende clienti che cercano attraverso Randstad il giusto personale”.
Il tema della profilazione degli utenti e del CRM è al centro del progetto di Unicoop Firenze per promuovere ed educare a un comportamento sostenibile attraverso la spesa. “In Unicoop Firenze stiamo lavorando da qualche anno sulla trasformazione digitale e siamo finalmente in una fase attuativa: stiamo soprattutto lavorando sulla relazione con i soci e i clienti, rivolta a promuovere la sostenibilità nei comportamenti di spesa”, ha raccontato Paola Francesca Giua.
Al tema del rapporto tra Business e IT si è riallacciato poi Lorenzo Montelatici nel suo intervento, raccontando come esso sia fondamentale per la messa a terra dei progetti di Edison. La Direzione Digital di Lorenzo è nata da un progetto di trasformazione digitale avviato 4 anni fa che poi è diventato una struttura organizzativa che ad oggi consta di circa 25 persone. “La Direzione fa parte della Divisione aziendale che si occupa anche di Strategia, Innovazione e Ricerca e Sviluppo e questa collocazione organizzativa ha chiaramente connotato l’intero progetto in termini tipologie di iniziative affrontate e di relative competenze”.
La tavola rotonda ha aperto il Convegno del 30 novembre, che ha ospitato oltre 500 partecipanti e ha visto susseguirsi le testimonianze di oltre 30 aziende, startup, investitori ed autorevoli esponenti del panorama economico nazionale, su temi “caldi” dell’innovazione digitale, quali digitale e sostenibilità, sfide organizzative, ruolo dell’Open Innovation, andamento degli investimenti e stato dell’ecosistema startup nazionale, collaborazioni aziende e startup, startup e sostenibilità. Nelle prossime settimane dedicheremo diversi focus alle tavole rotonde ospitate all’evento. Stay tuned!