“Enel: pathways to purposeful transformation through shared value and innovation.“ È il nome del case study realizzato dalla Saïd Business School dell’Università di Oxford sulla strategia di Open Innovability di Enel. Già oggetto di uno studio redatto da INSEAD, la strategia si basa sullo sviluppo congiunto degli obiettivi di sostenibilità e innovazione attraverso l’innovazione aperta.
Gli autori, Judith Stroehle, Carlos Blanco e Marcel Metzner, sono membri della Rethinking Performance Initiative della Business School, iniziativa mirata a sviluppare un framework per la misurazione e l’operatività della finalità commerciale delle aziende, con l’obiettivo di incentivare un comportamento imprenditoriale sostenibile, a vantaggio dell’economia, degli investitori, del pianeta e della società.
Un comportamento che Enel incarna pienamente nella sua strategia, con risultati tangibili: da una parte una leadership riconosciuta a livello globale negli obiettivi di sostenibilità, e dall’altra un business model di successo, che ha portato alla crescita del gruppo da quando, nel 2014, il CEO e General Manager Francesco Starace ha preso il timone con la sua Open Innovability.
Sostenibilità, un elemento chiave per la sopravvivenza (anche) dei mercati
Oggi si parla molto di sostenibilità, e non solo in termine di consapevolezza dell’impatto ambientale e sociale. Si sta affermando sempre più la consapevolezza della sostenibilità come driver (anche) economico, con un effetto tangibile sui risultati e sul ciclo di vita di un business.
“La sostenibilità è un principio fondamentale nella società di oggi, non solo una moda o un comportamento “buono” dell’azienda, ma riguarda fondamentalmente la sopravvivenza a lungo termine del pianeta, della nostra società e quindi (logicamente) anche dei mercati e degli affari” spiega Judith Stroehle, Senior Research Fellow della Oxford Initiative on Rethinking Performance e co-autrice dello studio.
“Si tratta di assumersi la responsabilità del fatto che le aziende che abbiamo creato nel secolo scorso non sono in equilibrio con i nostri ecosistemi, e che dobbiamo passare a un’economia a impatto netto-positivo per evitare crisi esistenziali legate al cambiamento climatico o alla disuguaglianza globale. L’innovazione è indissolubilmente legata a questa transizione in quanto non possiamo raggiungerla con lo stato attuale della tecnologia. Dobbiamo quindi innovare su molti fronti (tecnologia, misurazione, finanza, ecc.) e scalare rapidamente tali innovazioni per consentire una trasformazione sostenibile della nostra economia.”
Enel, l’importanza della creazione di valore condiviso
Perché l’esempio di Enel è stato scelto tra tanti altri come modello di successo di innovazione sostenibile? A detta degli autori dello studio, una delle chiavi è stato il suo impegno nella creazione del valore condiviso.
“Enel ha attirato la nostra attenzione grazie all’implementazione dei principi di creazione di valore condiviso (CSV)” afferma Judith, “Ci interessava studiare come una multinazionale avrebbe implementato una simile filosofia. Quando abbiamo iniziato a intervistare persone chiave di Enel, ci siamo resi conto che la capacità di implementare CSV era in gran parte guidata da una cultura di apertura e curiosità legata all’approccio Open Innovability di Enel.”
“Come attore chiave nella transizione climatica, l’attenzione che Enel ha rivolto all’innovazione per guidare la sostenibilità, supportata da un impegno nei confronti degli stakeholder attraverso la creazione di valore condiviso, è stata sia intellettualmente stimolante per la ricerca che strumentale nell’influenzare il modo in cui ora vedo il ruolo delle aziende globali per affrontare i problemi che oggi affrontiamo” aggiunge il co-autore Carlos Blanco, Research Assistant della Oxford Initiative on Rethinking Performance, “La performance finanziaria di Enel, che si è impegnata su questa strada, dimostra che un approccio autentico e strategicamente allineato può offrire un vantaggio competitivo”.
La creazione di valore condiviso può essere una componente chiave per una transizione “giusta”, dove vige un equilibrio tra il business e il suo ecosistema e stakeholder, così da creare relazioni virtuose, fiducia reciproca e un impatto positivo nel proprio environment operativo. Questo equilibrio è la chiave per capire dove il business crea problemi per la comunità, dove è necessaria una trasformazione e quali sono le aspettative degli stakeholder. Tuttavia, precisa Judith, per un business globale che opera letteralmente in migliaia di comunità, è anche estremamente complesso stabilire questo equilibrio e queste relazioni. C’è bisogno di tempo e di un approccio consapevole, analitico e dedicato al coinvolgimento degli stakeholder per cui molte aziende non hanno le risorse o la pazienza.
Da qui l’importanza dell’esperienza di Enel, che permette di mostrare attraverso l’esempio una via che in pochi hanno saputo percorrere, preparando la strada per altri grandi (e piccoli) business.
Cosa si può imparare dal case study su Enel
Sono diversi gli insegnamenti che si possono trarre dall’operato di Enel tramite il case study. Per cominciare, lo studio mostra come leadership, cultura e apertura svolgano un ruolo chiave nell’abilitare concetti come il valore condiviso e l’open innovation in Enel.
Altro aspetto interessante, può contribuire ad aprire una discussione sul perché l’innovazione sia fondamentale per una trasformazione sostenibile, e quali siano i diversi percorsi verso l’innovazione. Fornisce inoltre un interessante esempio di come un’azienda in un settore molto sensibile per il suo impatto sull’ambiente – quello dell’energia- stia cercando di raggiungere questa transizione.
Infine, può fungere da spunto di riflessione sull’importanza della struttura organizzativa (per esempio, come la matrice organizzativa consente l’innovazione in Enel), della leadership e della collaborazione all’interno del settore energia.