Il metaverso – inteso come ecosistema legato alle tecnologie interattive, immersive e esperienziali – attraverserà diverse fasi, e con esse diverse saranno le figure professionali coinvolte nel percorso di sviluppo di questi nuovi mondi virtuali. e, quindi, impegnate a lavorare nel metaverso.
Se in un primo momento saranno richieste soprattutto capacità tecniche, per la progettazione e realizzazione delle tecnologie abilitanti, in seguito saranno svariate le opportunità lavorative offerte da questo nuovo universo digitale.
Lavorare nel metaverso, quali saranno le professioni più richieste?
Si crede che lavorare nel metaverso sia un’opportunità solo per chi ha studiato discipline tecnologiche o legate al mondo dell’ingegneria. Non è così, o meglio è utile fare una distinzione tra i lavori che oggi sono necessari per la costruzione dei mondi virtuali, e quindi per la progettazione di hardware, software e contenuti, e le professioni che invece interesseranno la vita all’interno di questi mondi virtuali, e quindi il business che emergerà – e che sta emergendo – grazie al popolamento di queste nuove economie virtuali.
In questo articolo mi soffermerò in modo particolare su questa seconda categoria, per provare a immaginare quale sarà lo sviluppo del mercato e le opportunità per lavorare nel metaverso grazie alla diffusione delle tecnologie nei prossimi anni.
Ve lo ricordate il webmaster? Si tratta di un termine ormai desueto, in voga dagli albori di internet fino ai primi anni duemila. Era un personaggio un po’ smanettone, conoscitore di tutto ma spesso esperto di nulla, che si occupava di tutti gli aspetti legati al sito web, dal suo sviluppo, alle evolutive, risoluzione di bug, backup e sistemistica.
Oggi il lavoro del webmaster non esiste più, soppiantato da una serie di figure specializzate nei vari ambiti professionali: chi costruisce i “siti”, come il web developer (backend, frontend, o full stack) e l’UX designer, ma anche chi li rende fruibili, come il SEO specialist, il social media manager, l’e-commerce specialist, e via discorrendo.
Bene, così come è successo per internet, anche per i mondi virtuali il mercato del lavoro si amplierà e specializzerà, e non solo con figure professionali che si occuperanno della loro costruzione, figure sempre più verticali e specializzate, ma anche con nuove figure che permetteranno a queste economie virtuali di crescere e prosperare.
Parliamo di una nuova dimensione di interazione tra gli esseri umani, di un nuovo “spazio” sociale, che andrà governato, gestito e migliorato, e per farlo avremo bisogno di nuove figure professionali, sempre più esperte e verticali. Insomma, più lavoro ci sarà nel mondo virtuale, più quest’ultimo si potrà dire riuscito.
La crescita del metaverso e il suo grado di successo saranno misurabili anche in base alla quantità di opportunità di lavorare nel metaverso che sarà in grado di creare e sviluppare nel tempo.
Builders, i costruttori del metaverso
La fase che sta affrontando oggi il metaverso è ancora una fase iniziale e fondativa, e di conseguenza le figure professionali più coinvolte sono quelle in grado di costruire da zero questi nuovi mondi virtuali: sviluppatori, tecnici, informatici. Prima di vivere i luoghi virtuali, infatti, bisogna costruirli, renderli abitabili, creare gli spazi e l’ambiente per le persone che li popoleranno.
Come abbiamo costruito le strade, i ponti e le case, anche per il metaverso la prima fase implementativa richiede una quantità maggiore di costruttori, o “builders”, il cui compito è quello di costruire le fondamenta di questa nuova… realtà virtuale.
Ma oltre a ingegneri e sviluppatori, i Builders sono anche artisti 3D e designer, insomma sono tutti coloro che disegnano e organizzano le esperienze che rendono questi mondi virtuali piacevoli e per così dire… abitabili.
Costruire mondi virtuali, infatti, non significa solo creare spazi tridimensionali popolati da avatar: significa dare origine a veri e propri universi paralleli, coinvolgenti e unici, in grado di rappresentare una valida alternativa al mondo reale. I Builders costruiscono l’esperienza stessa del metaverso, mettendo le basi per qualsiasi tipo di partecipazione al suo interno.
Creators e Performers, i creatori dei contenuti di domani
Una volta che il metaverso sarà costruito e abitabile, insieme all’aumento della popolazione virtuale crescerà anche l’esigenza di consumare contenuti. Questo passaggio richiede quindi la presenza di menti creative in grado di soddisfare gli utenti, e allo stesso tempo ricreare un habitat, quello virtuale, estremamente piacevole e attraente.
Anche in questo caso, guardare al passato ci aiuta a capire il futuro. Solo quando i social media attuali si sono diffusi a sufficienza sono nate le figure professionali dei Digital Creators: è grazie al grande numero di utenti iscritti alle piattaforme che hanno potuto monetizzare il loro lavoro di content creation, ed essere ufficialmente etichettati come “Influencers”.
Nel nuovo web 3.0 funzionerà allo stesso modo. Quando un mondo virtuale è costruito e stabile, inizia ad essere popolato da un grande numero di utenti: se è un mondo valido e attivo, gli utenti torneranno, e nascerà una base utenti stabile e significativa. È solo in questa fase che possono nascere e prosperare figure professionali slegate dalla componente ingegneristica, e legate invece alla produzione artistico-creativa all’interno delle economie virtuali. Come nel web 2.0, nei mondi virtuali troviamo quindi Creators e Performers, ovvero figure professionali che producono e promuovono contenuti di intrattenimento (musicisti, artisti, graphic designer).
Questa seconda fase permetterà al metaverso di muoversi verso il mondo dell’arte e della creatività. Le figure professionali appartenenti a questa categoria si occupano, infatti, di creare beni ed esperienze di consumo. Il ruolo dei Creators e dei Performers è decisivo per la popolazione del mondo virtuale, in quanto, implementando le attività di intrattenimento, rendono il metaverso vivibile non solo da un punto di vista tecnico, ma anche contemplativo ed estetico. Allo stesso tempo, per gli artisti, i grafici e i designer, il metaverso rappresenta il luogo ideale per sperimentare il proprio estro creativo, non solo perché costituisce una novità ma anche perché è libero dalle imposizioni materiali del mondo fisico. In fondo, è il mondo reale a diventare la nuova “tela bianca”.
Participants & Community, utenti e animatori dei nuovi mondi virtuali
Una volta individuate le figure che costruiranno il metaverso sia da un punto di vista ingegneristico e grafico (Builders) sia da un punto di vista contenutistico (Creators), è necessario soffermarsi su altre due categorie di figure professionali che troveranno spazio nel metaverso: i Community managers, e i Participants.
Questi due profili a primo impatto sembrano non aver nulla a che fare con il mercato del lavoro, ma il mondo virtuale sarà portatore di nuove regole e nuove modalità di business, per cui anche la sola interazione con il metaverso potrà rappresentare una forma di guadagno.
Partiamo quindi dai Participants: essere semplicemente utenti, fruire di un mondo virtuale può diventare esso stesso un lavoro? Con le nuove tecnologie del web 3.0 è teoricamente possibile. È il caso dei cosiddetti play-to-earn, ovvero di quei videogiochi basati sulla blockchain i cui “achievement” nell’economia virtuale (tokens, monete virtuali) sono scambiabili con soldi reali, permettendo quindi ai giocatori di guadagnare soldi semplicemente diventando più bravi nel gioco. Si, avete capito bene: giocando.
Si tratta di un ecosistema delicato, dietro al quale spesso si celano trader e speculatori, ma che sicuramente promette interessanti prospettive future se gestito con intelligenza. Ma soprattutto, si tratta di un ecosistema dipendente da una variabile importante: il numero di utenti, la sua rilevanza. Una economia virtuale esiste se esistono scambi di merci, se esistono venditori e compratori: in sostanza, se è popolata.
Se quindi i Creators giocheranno un ruolo importante nel creare un mondo virtuale coinvolgente, sarà poi compito dei Community Managers – e di figure simili come i Community Leader, il Customer Support, e i Moderators – fare in modo che gli utenti possano fruire di queste esperienze nel miglior modo possibile, per quindi ritornare nel tempo. Uno dei vantaggi del mondo digitale, infatti, sarà quello di avvicinare virtualmente i produttori di contenuti e gli spettatori. Lavorare per la community significa supportare e aiutare i membri della stessa in modo che si costituisca un ambiente sociale sano e allo stesso tempo solido.
Bridgers, dal mondo fisico al mondo virtuale, e ritorno
Esiste infine un’ultima categoria di figure professionali che merita un approfondimento: è quella dei Bridgers, ovvero di coloro che creano una congiunzione tra il mondo reale e quello virtuale.
Il metaverso, infatti, non sarà soltanto un luogo virtuale in cui immergersi, ma avrà a che fare con le vite delle persone, quotidianamente e in maniera totalizzante. Si parla di realtà aumentata, di luoghi fisici con estensioni virtuali, di performance ibride tra il fisico e il virtuale.
Per far sì che i diversi piani di esistenza, quello fisico e quello virtuale, rimangano in comunicazione costante sarà quindi necessaria la presenza di figure professionali in grado di riportare le informazioni da un mondo all’altro: i Bridgers. Tra questi, Fornitori di dati, Cartografi, Storici ed Esperti di salute e sicurezza pubblica.
Insomma, il metaverso sarà un mondo virtuale il cui impatto sarà molto reale, e nel tempo ci sarà sempre più bisogno di figure professionali che possano gestire e governare questo impatto.