INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’AI per le istituzioni: dopo la Camera Luca Carabetta torna a fare startup



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Dopo quattro anni e mezzo di attività parlamentare Luca Carabetta lancia una nuova startup, Iurely, che si occupa di GenAI nel settore giuridico e istituzionale. Qui racconta il progetto, i soci e gli obiettivi

Pubblicato il 29 feb 2024



Luca Carabetta
Luca Carabetta

Luca Carabetta ha sempre fatto molte cose contemporaneamente. Dieci anni fa – poco più che ventenne era consulente, studente e militante del nascente movimento Cinque Stelle. Adesso, dopo l’esperienza parlamentare nel corso della quale si è speso a favore delle startup, ritorna a fare lo startupper ma senza abbandonare l’impegno politico. La nuova impresa si chiama Iurely.ai e, come lascia intuire il nome, si occupa di intelligenza artificiale generativa e automazione nel settore giuridico e istituzionale.

Il ritorno di Luca Carabetta: il progetto, i soci

“Dopo quattro anni e mezzo ho deciso di tornare a fare l’imprenditore e la nuova idea nasce dalla mia esperienza di parlamentare”, racconta Carabetta, che ha cominciato a lavorare al nuovo progetto alla fine del 2023. I soci? Quelli operativi sono Margherita Carpinteri, founder di altre startup ed esperta di comunicazione, e due ingegneri: Roberto Rossini, anche lui ex deputato, e il data scientist Michele Cocca; poi ci sono Gianmarco Carnovale, venture designer e founder di Scuter (sharing mobility), che entra in consiglio di amministrazione, e Gianluca Rossi, founder di Firedesktop (AI – Hyperautomation).

Che cosa fa Iurely

Che cosa si propone di fare Iurely? ”Iurely può comprendere e analizzare documenti di ogni tipo (testi, audio, video, pagine web) e generare nuovi contenuti sulla base della conoscenza estratta da essi”, spiega Carabetta. “Oggi Iurely è capace di muoversi nel mondo complesso, articolato e burocratico delle attività parlamentari e di governo ma presto sarà operativo per ogni livello istituzionale e disponibile per diverse applicazioni di carattere giuridico”. La startup propone quindi un servizio digitale per le istituzioni basato sull’AI in grado di fare monitoraggio delle attività delle Camere, analisi delle audizioni parlamentari, ricerche legislative, avendo sempre la possibilità di fare interrogazioni sulla base di keyword, avere riassunti anche di documenti molto estesi, sintesi specializzate e report. Fino ad arrivare alla generazione di atti legislativi e ispettivi, contratti e altra documentazione tecnica.

Come funziona il modello di intelligenza artificiale

“Quello fornito da Iurely è un servizio che può funzionare anche per altri livelli istituzionali, come Regioni e Comuni”, aggiunge Carabetta che colloca in una seconda fase il target professionisti legali. “Il prodotto è già sul mercato, in fase di test. La nostra road map prevede una fase necessaria per validare e migliorare il prodotto, avere delle metriche solide, crescere e poi valutare eventuali operazioni di finanziamento e di partnership”.

Il progetto Iurely nasce agnostico rispetto ai modelli di linguaggio. “Oggi usiamo principalmente GPT ma possiamo spostarci anche su altri LLM come Mistral, se lo riterremo necessario e utile.. Siamo in grado di scegliere il modello a seconda del livello di precisione richiesto da ogni funzionalità. L’addestramento sulla materia, invece, è nostro ed è fatto con partner legali e istituzionali”.

Del resto, conclude Carabetta, il mercato ha fatto importanti passi verso l’open source e ci sarà molto spazio per le imprese più piccole. “I grandi faranno modelli e applicativi necessariamente generalisti e ci sarà spazio per startup e PMI nelle verticalizzazioni. Ci sono nicchie più o meno grandi in quantità e i tech giant non potranno mai arrivare a quel livello di capillarità”. Una visione di buon auspicio per tante altre startup italiane ed europeo in un mercato che sembra andare verso l’oligopolio dei modelli di intelligenza artificiale (g.io.)

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