Lucrezia Bisignani, che effetto fa essere stata indicata da Forbes Italia tra gli Under 30 che guideranno il futuro per aver fondato Kukua?
“I riconoscimenti sono importanti e ci danno l’opportunità di avere grande visibilità per far conoscere la nostra missione a tante persone e per questo ne sono estremamente grata. Ma la gioia più grande è per me quella di svegliarmi la mattina e fare il lavoro dei miei sogni e contribuire ad avere un impatto sulle realtà che più mi stanno a cuore. Il duro lavoro e la gratificazione di ogni traguardo raggiunto prescindono dai riflettori”.
Kukua è una società di edutainment che opera per aumentare l’alfabetizzazione infantile e la divulgazione delle materie STEM in Africa. Ho incontrato Lucrezia nell’autunno del 2015 a Roma.
A quel tempo Kukua stava muovendo i primi passi, con delle App per smartphone per insegnare a leggere, scrivere e fare matematica. Attraverso 30 giochi diversi, tutti ambientati in Africa, una supereroina Africana di nome Sema, da cui il nome delle app, guidava i bambini attraverso un intero curriculum scolastico.
“Attraverso la distribuzione delle app di Sema (siamo a oltre 100.000 download solo in Kenya) ci siamo accorti di un problema (e un’opportunità) ancora più grande, che riguarda l’intero continente.
Quale?
Per molti bambini, Sema è stato il primo personaggio animato africano. In televisione “regnano” cartoni come Tom e Jerry e quasi nessun contenuto o personaggio con cui i bambini possano identificarsi. Abbiamo allora deciso di sviluppare intorno a Sema un intero franchise africano d’animazione chiamato “Super Sema”.
Siete andati oltre le app, dunque?
Sì. Ci stiamo espandendo realizzando contenuti animati per la televisione. In futuro realizzeremo libri, film e giocattoli. Grazie a questa visione, abbiamo raccolto un seed round (di $2.5M) guidato da un fondo Africano (Echo VC) e seguito da alcuni dei più importanti fondi early stage in Europa tra cui Firstminute Capital (UK), Alchimia SPA (Italia) e Kima Ventures (Francia).
L’Africa è il continente più giovane al mondo, con un’età media di circa 24 anni e una popolazione che raddoppierà nei prossimi 30 anni. Ciò significa un oceano di bambini, per i quali il mondo dell’entertainment – educativo e ricreativo – è ancora tutto da costruire.
“Proprio così, entro il 2050 nasceranno nel continente un miliardo di nuovi bambini, portando la popolazione a 2.5 miliardi di persone. Questo vuol dire che nel mondo, il 40% dei bambini sotto l’età dei cinque anni, sarà africano. Il nostro obiettivo è dargli la possibilità di imparare skills fondamentali come la lettura, la matematica, le scienza e le tecnologie attraverso contenuti multimediali che rappresentano la loro meravigliosa cultura e attraverso i quali possono imparare e divertirsi allo stesso tempo.
Netflix ha annunciato vari film originali Africani e Black Panther della Disney è stato il più grande box office 2018. Anche noi facciamo parte di questa corsa, con l’unica differenza che tutto ciò che produciamo avrà sempre una componente educational e aspirazionale, perché crediamo fortemente nel ruolo che i media, le storie e i personaggi possono avere nell’accompagnare intere generazioni di bambini nel loro percorso di crescita, un po’ come per noi i personaggi Disney.”
Allora è vero, come ho letto, che vuoi fare di Kukua la “Disney dell’apprendimento.”.
“Siamo ambiziosi. L’intrattenimento educativo offre grandi possibilità di sviluppo, in ogni direzione e per questo Kukua punta a diventare la principale società di edutainment in Africa sicuramente. Ma, in prospettiva, perché no, nel mondo.”
Un obiettivo così grande ci sta, dato che tu sei una giovane donna, nata nel 1991, e sei stata allieva della Singularity University. Quindi hai fatto tuo lo spirito delle “organizzazioni esponenziali”, startup che per definizione pensano in grande.
“La cosa più preziosa che ho ricevuto da Singularity University è stata proprio quella di pensare in grande. Sono uscita dai 3 mesi dentro la NASA con un mindset da “unstopabble”. Pur avendo sempre sentito la responsabilità di fare qualcosa di positivo nel mondo sin da quando ero bambina, dopo Singularity mi sono sentita in grado di intraprendere qualunque sfida e pronta a dedicargli tutta la mia vita.”
Voi siete una startup a vocazione sociale ma state sul mercato. Come funziona il vostro modello di business?
“Il nostro modello di business è quello di una entertainment company e può essere comparato a quello della Disney o società simili. Facciamo leva sulla proprietà intellettuale dei nostri personaggi – Super Sema – sviluppando attorno ad essi app, programmi Tv, giocattoli, film ecc. Non dobbiamo mai decidere se essere una società solo di impact o di profit perché tutto quello che sviluppiamo ha sempre il fine educational e quindi un impatto positivo. Allo stesso tempo è anche un modello sperimentato di monetizzazione su cui poter contare.”
Per dirla con una battuta. Possiamo dire che hai scoperto l’Africa ben prima di Tolo Tolo?
“Ho dovuto googlare Tolo Tolo per capire di cosa parlassi… vivo a Nairobi e non tutto quello che avviene in Italia mi arriva! Ma colgo il tuo spunto per dire che l’Africa di Super Sema è ben diversa da quella narrata fino ad oggi dai media occidentali. Basta dipingere l’Africa come il continente senza speranza! Si parla solo di povertà, terrorismo e immigrazione. Io ho imparato a guardarlo attraverso gli occhi delle persone che ci vivono, e c’è un’altra realtà che non viene descritta abbastanza: gli Africani sono estremamente aspirazionali, pieni di voglia di fare, imprenditoriali e innovativi.”
In effetti è una realtà del tutto diversa da quella che ci sentiamo sempre raccontare dai media.
“Per molti aspetti, come nel fintech, sono molto più avanti. Non dimentichiamo che hanno saltato un’intera era di computer, arrivando direttamente al mobile. È un continente che vedrà uno sviluppo incredibile nei prossimi 10-30 anni. Le nuove generazioni di bambini africani (come tutti i bambini del mondo) hanno bisogno di una narrativa positiva, che abiliti il loro potenziale, che gli faccia credere in loro stessi, che gli dica “Tu puoi farlo, niente è impossibile”. Questo è il tema principale della nostra Super Sema e il messaggio che la nostra eroina porterà ovunque: “Noi bambini siamo il futuro e cambieremo il mondo.”
Con Kukua intendi sconfiggere l’analfabetismo in Africa?
“Il mio sogno e il mio obiettivo è che tutti i bambini in Africa possano crescere potendo sognare di diventare ciò a cui più aspirano e di avere l’opportunità di farlo nel loro meraviglioso continente. Sconfiggere l’analfabetismo è il primo passo.”
In sostanza, voi state davvero “aiutando gli africani a casa loro”, slogan che vari leader politici italiani hanno adoperato in questi anni.
“In Europa si parla solo di immigrazione perché andare a risolvere il problema alla radice, favorendo l’istruzione primaria nei Paesi africani, è un obiettivo troppo a lungo termine per il quale nessun politico può prendersi i meriti nel tempo della permanenza in carica… così si continua a reagire al problema invece di agire per risolverlo. Ma non buttiamola in politica…”
Ma voi in realtà state davvero facendo politica. E con la “p” maiuscola.
“In realtà spero di arrivare dove la politica non riesce. L’intrattenimento e i media giocano un ruolo grandissimo nella vita di tutti i giorni, perché ci danno la possibilità di raccontare storie che ispirano, elevano e fanno riflettere. Film, storie e personaggi sono un agente molto più potente di cambiamento rispetto ai tentativi dei politici di trasmettere le loro idee.”
Lo sono davvero. Anche perché mai come in questa era digitale l’educazione e la cultura sono il primo fattore di sviluppo. Ovunque ma a maggior ragione in un continente come l’Africa.
“Questo è ciò che noi di Kukua stiamo provando a fare. Partendo dai bambini, usando le potenzialità che oggi si possono avere con uno smartphone in mano e una televisione e creando contenuti e storie che educano e che fanno sognare.”
Allora in bocca al lupo. Nel 2020 quale sarà la principale novità che proporrete?
“Siamo tutti concentrati sul nostro progetto più grande ad oggi: la serie animata, “Super Sema”. Annunceremo i dettagli tra qualche mese, ma sarà tra i primi cartoni animati africani e il più grande mai realizzato.”