La Silicon Valley sta perdendo lo smalto? È vero che sempre più startup e aziende stanno fuggendo dalla Silicon Valley? C’è una nuova Silicon Valley in vista? E, se sì, dove?
Queste sono domande che riecheggiano nella Bay Area (e non solo) da un po’ di tempo. Il costo della vita – quasi impossibile da sostenere per i comuni mortali – e la competizione assurda per strapparsi i talenti si aggiungono ad una regolazione e tassazione considerate eccessive (almeno per gli standard americani). Di qui la scelta di molte aziende e persone a spostarsi fuori dalla “valle dei sogni” (uno dei VC che ha investito nella mia ultima azienda – Funambol – vive da oltre un anno ad Austin). Il periodo della Pandemia con le immagini di una San Francisco desertificata (con alcune big tech che dichiaravano che i propri lavoratori avrebbero potuto lavorare indefinitamente da casa e molti co-working spaces che chiudevano i battenti) hanno gettato benzina sul dibattito.
Nel provare a dare una risposta a queste – e altre – domande il team di ricerca di Mind the Bridge insieme a Crunchbase (nostro partner storico) ha scavato a fondo per cercare dati. Sì dati. Perché senza dati, ci sono solo opinioni che, per quanto siano tutte rispettabili, contano zero.
Il risultato è il nuovo report “Tech Scaleup Silicon Valley” che abbiamo presentato a San Francisco settimana scorsa all’opening dello Scaleup Summit Silicon Valley. (Chi fosse interessato può collegarsi a research.mindthebridge.com per il download).
Anticipo la risposta (la stessa che ho dato a CrunchBase News), giusto per togliere la suspense.
Nessun ecosistema al mondo ha la benché minima possibilità di colmare il gap con la Silicon Valley.
I dati dicono che la Silicon Valley ha quasi ottomila scaleup. Ci vuole un intero continente come l’Europa o un intero Paese coma la Cina per mettere insieme numeri simili. La Silicon Valley ha peraltro 5 volte più scaleup di Israele (la cosiddetta “Startup Nation”).
Se guardiamo al capitale investito, il solco è ancora più ampio. Nelle scaleup della Bay Area (che ricordo è una cinquantina di miglia in lunghezza) è investito circa la metà del capitale raccolto in tutti gli Stati Uniti e quasi 3 volte quello in Europa. Set, partita, incontro.
Negli Stati Uniti si stanno però affacciando dei nuovi hub
New York, Los Angeles, Boston (con Cambridge), Austin (e il Texas in generale), Seattle, Atlanta, Chicago e, più di recente, Miami hanno assistito ad una rapida crescita negli ultimi tre anni. I nostri dati dicono che Seattle e Chicago hanno avuto un aumento del numero delle scaleup del 45% , New York, Boston/Cambridge e il Texas di circa il 40%, Atlanta del 30%.
Però nessuno di questi è nelle condizioni di spodestare il re che ha una concentrazione di innovazione ancora ineguagliabile.
Sul fronte delle scaleup in primis. Silicon Valley ne ha oltre il doppio di New York, quasi cinque volte quelle di LA. Texas e Boston/Cambridge ne hanno circa un settimo o un ottavo. Gli altri hub (Seattle, Chicago, Atlanta e Miami) hanno percentuali ad una cifra. Il divario in termini di capitali e tech giants (59 super scalers in Silicon Valley contro cumulativamente 16 negli altri 8 hub) è ancora più ampio.
Ma anche e soprattutto sul fronte delle aziende. Sono (in base ad un altro nostro studio) 319 le multinazionali che hanno un avamposto di innovazione in Silicon Valley. Una (Enel) è italiana, cui se ne aggiungeranno altre 3-4 grandi aziende nei prossimi mesi (non posso dirvi i nomi).
Nel frattempo però accogliamo con piacere lo sbarco a San Francisco – gli annunci sono stati fatti proprio all’Opening dello Scaleup Summit – di ANIA e della Regione Sardegna. Entrambi hanno aperto presso il Mind the Bridge Innovation Center un’Innovation Antenna. Obiettivo: intercettare in anticipo i trend di cambiamento e riportarli in Italia, al servizio delle compagnie assicurative (nel caso di ANIA) o delle imprese e istituzioni del territorio (come per ASPAL Regione Sardegna).
Sì, mi spiace deludervi, ma la notizia della morte della Silicon Valley è fortemente esagerata, facendo proprie le parole di Mark Twain.