IL CASO

Il fallimento di WeWork: che cosa è successo alla più grande rete di coworking del mondo

La rete globale di spazi per il lavoro WeWork ha annunciato il fallimento. Ecco come è nata, come si è sviluppata e le principali criticità che l’hanno portata verso la chiusura. Ma in Italia rimane operativa

Aggiornato il 10 Nov 2023

WeWork, Shangai

WeWork, la ex startup che ha creato una rete globale di spazi di lavoro in coworking, è ufficialmente fallita: martedì 7 novembre l’azienda si è appellata al Chapter 11, ha cioè portato i libri in tribunale, segnando la fine di una storia straordinaria di rapida cresscita e altrettanta rapida crisi. Valutata un tempo 47 miliardi di dollari, la società con sede a New York, è arrivata al capolinea per una insostenibile situazione finanziaria.  Che cosa è successo? Che cosa c’è dietro il fallimento di WeWork?

Per capirlo ripercorriamo la sua storia.

WeWork, il coworking che cambia il lavoro

Fondata nel 2010, a New York, da Adam Neumann e Miguel McKelvey, l’obiettivo della società è creare un mondo in cui le persone lavorano per crearsi una vita, non soltanto per guadagnarsi da vivere. A partire da quegli anni, a livello globale, si è registrato un cambiamento ed una evoluzione del modo di lavorare, in una direzione più focalizzata sul significato stesso del lavoro. WeWork ha deciso di imprimere un’accelerazione a questo cambiamento.

Una storia di rapida ascesa e turbolenze

Alla fine del 2014, WeWork aveva già 23 sedi in tutto il mondo e una valutazione di $5 miliardi. Questa rapida espansione è stata sostenuta da ingenti investimenti di capitali di rischio, in particolare dal gigante giapponese SoftBank, che ha investito miliardi nell’azienda.

Tuttavia, nonostante la sua crescita impressionante, WeWork ha iniziato a mostrare segni di instabilità nel 2019. L’azienda ha presentato la documentazione per un IPO, rivelando perdite di quasi $2 miliardi nel 2018. Inoltre, la struttura di governance dell’azienda è stata messa sotto scrutinio, con il co-fondatore Adam Neumann che deteneva un controllo quasi totale.

La valutazione di WeWork è crollata da $47 miliardi all’inizio del 2019 a meno di $8 miliardi alla fine dello stesso anno. Neumann si è dimesso dal suo ruolo di CEO nel settembre 2019, con SoftBank che ha preso il controllo dell’azienda in un tentativo di salvataggio.

La pandemia di COVID-19 nel 2020 ha ulteriormente aggravato i problemi di WeWork. Con molte persone che lavorano da casa, la domanda di spazi di lavoro condivisi è crollata. WeWork ha dovuto chiudere molte delle sue sedi, licenziare dipendenti e affrontare una serie di cause legali.

L’azienda ha annunciato una fusione con BowX Acquisition Corp., una società di acquisizione a scopo speciale (SPAC), nel 2021. Questa mossa puntava a permetterle di diventare una società quotata, con una valutazione molto più modesta rispetto al passato.

La scelta strategica dell’Italia

A novembre 2018 è sbarcata nel nostro Paese. “L’apertura in Italia è stata per noi una scelta naturale”, ha commentato Audrey Barbier-Litvak, all’epoca General Manager, WeWork Southern Europe. A livello europeo, l’Italia è una delle più grandi economie nonché un mercato molto attivo per piccole, medie e grandi imprese. WeWork è una società che opera a livello globale adottando una strategia a livello locale e proprio per questo l’Italia è stata considerata un terreno ideale.

Audrey Barbier-Litvak, nel 2018 General Manager, WeWork Southern Europe

Il fallimento di WeWork: cosa succede all’Italia?

L’Europa e l’Italia non saranno al momento toccate dalla bancarotta, ha fatto sapere un portavoce di WeWork: “Le attività in Italia non fanno parte di questo processo e rimangono operative”. In tutto il mondo, prosegue il portavoce, “continuiamo ad adottare misure proattive per rafforzare la nostra azienda, compreso il ridimensionamento del nostro patrimonio immobiliare. WeWork è qui per restare e abbiamo intenzione di rimanere nella maggior parte dei mercati anche in futuro. Il nostro focus restano i nostri membri e il continuare a garantire un’offerta di prodotti e spazi di prim’ordine per soddisfare le loro esigenze lavorative, in continua evoluzione”.

Il percorso di WeWork: punti di forza e criticità

WeWork è un’azienda che si occupa di fornire spazi di lavoro condivisi per le startup, le piccole imprese e i liberi professionisti. La sua idea di base è stata innovativa e ha rivoluzionato la concezione degli uffici, puntando sulla flessibilità e sulla creazione di una comunità. Tuttavia, nonostante i suoi punti di forza, l’azienda ha affrontato diverse sfide che l’hanno portata sull’orlo del fallimento.

Punti di forza di WeWork

1. Modello di business innovativo: WeWork ha cambiato il modo in cui le persone pensano agli spazi di lavoro, offrendo un posto flessibile e accogliente per lavorare.
2. Creazione di una comunità: WeWork si è concentrata sulla creazione di una comunità, offrendo eventi di networking e incoraggiando la collaborazione tra i suoi membri.
3. Spazi di lavoro ben progettati: Gli uffici WeWork sono noti per il loro design moderno e accattivante che ha attratto molte startup e liberi professionisti.
4. Flessibilità: WeWork offre contratti flessibili che permettono alle aziende di espandersi o ridursi in base alle loro esigenze.

Criticità di WeWork

1. Gestione finanziaria: WeWork ha subito forti critiche per la sua gestione finanziaria. L’azienda ha accumulato debiti enormi per finanziare la sua rapida espansione globale.
2. Valutazione eccessiva: WeWork è stata valutata a decine di miliardi di dollari, una cifra che molti hanno ritenuto eccessiva rispetto ai suoi reali ricavi e profitti.
3. Governance aziendale: Gli azionisti hanno espresso preoccupazioni riguardo alla struttura di governance dell’azienda, in particolare per quanto riguarda il ruolo dominante del co-fondatore e ex CEO Adam Neumann.
4. Dipendenza da un modello di business rischioso: Il modello di business di WeWork si basa sull’assunzione a lungo termine di spazi di ufficio che poi affitta a breve termine. Questo modello è particolarmente vulnerabile a un calo della domanda, come è avvenuto durante la pandemia di COVID-19.

In conclusione, pur avendo avuto un impatto significativo nel settore degli spazi di lavoro condivisi, WeWork ha dovuto affrontare una serie di sfide significative. La sua rapida espansione, combinata con una gestione finanziaria discutibile e una valutazione eccessiva, ha messo l’azienda in una situazione finanziaria precaria.

(Articolo inizialmente pubblicato il 23 novembre 2018 e aggiornato al 10/11/2023)

Articolo originariamente pubblicato il 03 Nov 2023

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