L’impatto dell’intelligenza artificiale sulle aziende, sui processi e sui modelli organizzativi, sarà straordinario. Tanto è vero che già si parla di “cognitive enterprise”, imprese basate sulla conoscenza resa sempre più potente e pervasiva dai sistemi di artificial intelligence. Non basta, più, quindi essere digitali ma è sempre più necessario passare al livello superiore: la gestione intelligente dei dati e della conoscenza che permettono di avere sia sul fronte interno, sia su quello esterno (clienti, concorrenti, partner, etc.)
Un solo dato per capire le dimensioni del mercato: 13,5 miliardi di dollari (secondo la previsione per il 2019 di IDC) non solo per via di software ed applicazioni di AI (Artificial Intelligence), ma con una certa incidenza proveniente anche dall’hardware e dalle infrastrutture, soprattutto fruite in modalità cloud. Nel 2022 il valore è destinato a crescere oltre i 79 miliardi.
A questa forte tendenza IBM dedica un incontro di approfondimento dal titolo “Verso la Cognitive Enterprise: tecnologie primarie e combinazioni su misura”, in programma giovedì 12 settembre a Milano presso gli IBM Studios di piazza Gae Aulenti. I lavori, che saranno aperti da Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di IBM Italia, prevedono numerosi interventi sulla “business reinvention” e la presentazione di alcune case history aziendali.
Al di là del dato tecnologico, l’intelligenza artificiale è destinata a mutare il modo stesso di pensare l’azienda, i modelli organizzativi, il lavoro e le relazioni con il mercato. Saranno fondamentali i sistemi adottati ma soprattutto si dovranno costruire imprese-piattaforme in grado di gestire la crescente complessità e di vivere con profitto all’interno di ecosistemi dove la conoscenza appunto sarà il principale valore.
Diventare una “cognitive enterprise” non è semplice. Bisogna reingegnerizzare i workflow, ridefinire i processi con l’inserimento di nuove competenze per interagire con le macchine di nuova generazione, serve una nuova governance che va dal dato al processo fino all’azienda-piattaforma che deve necessariamente tenere conto anche dei nuovi modelli di orchestrazione applicativa e infrastrutturale. Come fare per districarsi in questa complessità che non è solo tecnologica? Da dove cominciare e come costruire la road-map? Sono queste solo alcune delle domande a cui si tenterà di dare risposta all’incontro del 12 settembre.
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