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L’escalation delle startup che puntano sull’Internet delle cose

La corsa delle nuove imprese attive nell’IoT non si ferma. Ci sono più acquisizioni, più programmi di accelerazioni e più interesse da parte delle imprese più mature. Ma nel nostro Paese non ci sono ancora abbastanza finanziamenti. L’analisi di Alessandro Perego e Angela Tumino degli Osservatori del Politecnico di Milano

Pubblicato il 01 Feb 2016

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La corsa delle startup Internet of Things prosegue senza sosta. A livello internazionale gli investitori istituzionali nutrono un crescente interesse verso questo settore, come testimonia la crescita del 233% dei finanziamenti raccolti nel 2014, per un totale di oltre 10 miliardi di dollari investiti negli ultimi 3 anni.

E lo dimostra la nascita di nuovi incubatori e acceleratori dedicati: negli Usa Microsoft Ventures Accelerator ha dato vita in partnership con American Family Insurance a un acceleratore dedicato alla Smart Home, Reply ha costituito un incubatore (Breed Reply) dedicato all’IoT, che ha già investito in soluzioni per la Smart Home e l’eHealth basate anche su Wearable; nel Far East SparkLabs – uno degli incubatori più grandi di Seul – sono stati annunciati investimenti per 35 miliardi di dollari in questo settore.

E l’Italia? Non sta a guardare, come testimonia l’accordo triennale tra Nice e Digital Magics per un programma di investimenti in ambito Smart Home & Building, anche se nel nostro Paese in generale permane la difficoltà ad avere accesso a finanziamenti cospicui. Anche perché la componente hardware (che deve essere il più possibile plug&play e dal design accattivante) è un elemento di particolare importanza nelle applicazioni IoT e questo comporta investimenti iniziali di sviluppo tendenzialmente elevati. Il mondo delle startup Internet of Things, di certo, è in forte crescita anche in Italia: all’interno dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano abbiamo analizzato oltre 350 startup IoT a livello globale, 39 in Italia e, di queste, 14 hanno ricevuto finanziamenti da investitori istituzionali.

Le iniziative italiane coprono diversi ambiti dell’Internet of Things, spaziando dalla Smart Car (Abinsula) alla Smart Home (Almadom), dallo Smart Building (Smart Domotics) al mondo dei Wearable (Empatica), dalla Smart Agriculture (SmartGround) all’eHealth (WinMedical), fino alla Smart City (Smart-I).

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