OPEN INNOVATION IN PRACTICE

Janssen, come e perché una grande azienda pharma collabora con le startup

“Le startup ci offrono un servizio distintivo rispetto ai fornitori tradizionali e differenziante rispetto ai competitor” dice Stefano Zagnoni, Head of Strategic Multichannel and Innovation di Janssen, società farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson che ha scelto l’open innovation per trasformare prodotti e processi

Pubblicato il 29 Giu 2018

JOHNSON

Janssen Italia è l’azienda farmaceutica del gruppo Johnson & Johnson che sta puntando con convinzione sull’open innovation. Da oltre un secolo, sin dalla sua fondazione nel lontano 1886 nello stato americano del New Jersey, Johnson & Johnson lega il proprio nome all’ambito del benessere e della cura della salute. Oggi J&J è costituita da 265 aziende operanti in 60 nazioni e impiega oltre 126.500 dipendenti.

Janssen Italia, nello specifico, con oltre 35 specialità medicinali in commercio e circa 1.221 dipendenti, opera nel mercato farmaceutico italiano. È presente in Italia dal 1975 con le due sedi di Cologno Monzese (MI) e di Borgo San Michele (LT), e nel 2017 ha registrato un fatturato di 711 milioni di euro, con investimenti in R&D per 17 milioni di euro.

DALL’INNOVAZIONE DI PRODOTTO ALL’INNOVAZIONE DI PROCESSO

Operando nel settore farmaceutico, l’azienda non può prescindere dall’innovazione di prodotto, che è sviluppata in forte sinergia con la Corporate e all’interno dei centri R&D sparsi per il mondo. Fa parte degli obiettivi della Operating Company Italian l’innovazione di processo, che riguarda l’interazione con i clienti: «E’ questa una core activity di Janssen, che si caratterizza sia come B2b (medici e operatori sanitari) sia come B2b2c (con servizi sanitari a supporto di stakeholder medici ma indirizzati ai pazienti finali)”, spiega Stefano Zagnoni, Head of Strategic Multichannel and Innovation di Janssen.

JANSSEN E L’OPEN INNOVATION PER I BISOGNI DEI CLIENTI

«La nostra attività è principalmente quella di trovare fornitori tradizionali, ma anche PMI e startup, per soddisfare i bisogni dei clienti, dove possibile anche differenziandoci dai competitor; una volta lanciato un nuovo servizio cerchiamo di migliorarci soprattutto attraverso la raccolta e l’analisi di dati. I membri del team lavorano a diretto contatto con le funzioni di business e chi incontra il cliente finale». Frutto del lavoro di questo team è un vero e proprio ecosistema digitale sviluppato attraverso portali focalizzati sia sui servizi per una più efficace pratica clinica, sia sulla disease awareness, che raggiunge oggi oltre il milione e mezzo di utenti. I servizi possono essere generati in sinergia con altre Consociate Europee e poi adattati all’Italia, possono essere suggeriti da fornitori e clienti in co-creation e poi elaborati internamente, spesso vengono ideati e realizzati all’interno.

IL SERVIZIO DISTINTIVO DELLE STARTUP

«In questo contesto crediamo che le startup possano offrire un servizio distintivo rispetto ai fornitori tradizionali, e differenziante rispetto ai competitor. Cerchiamo quindi di incontrarne il più possibile, anche attraverso l’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano, e capire come collaborare insieme: spesso, infatti, quello che le startup mostrano non risponde in primis o appieno alle esigenze dei clienti, ma va riadattato e integrato nel proprio ecosistema», spiega Zagnoni, che continua: «si tratta di un percorso complesso che abbiamo iniziato già da qualche tempo e che stiamo continuando a migliorare anche con programmi dedicati.

L’OPEN INNOVATION DI JANSSEN: I BENEFICI DELLA COLLABORAZIONE CON LE STARTUP

Tanti sono stati i benefici di questa collaborazione con l’innovazione che proviene dal mondo delle startup: non solo la riduzione dei tempi, ma anche la possibilità di adattare il servizio alle diverse esigenze di marketing. Non mancano le criticità, legate soprattutto alla difficoltà di integrare le soluzioni delle startup con i processi interni; ma, nonostante questo, il contatto con le startup risulta utilissimo per noi, anche solo per generare una riflessione interna e un confronto», conclude il Manager.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Eliana Bentivegna
Eliana Bentivegna

Articoli correlati

Articolo 1 di 3