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Investimenti sempre più elevati in Austria da parte delle aziende internazionali

Le multinazionali, tedesche in particolare ma anche asiatiche, continuano ad investire capitali importanti in Austria, soprattutto in ricerca e sviluppo.
La presenza di specialisti altamente qualificati e le condizioni favorevoli del sistema-Paese che incentivano investimenti e ricerca sono la ragione di queste scelte

Pubblicato il 27 Lug 2022

Immagine di Coffeemill da Shutterstock

La tedesca BMW sta investendo molto nella mobilità elettrica. Recentemente anche in Austria. Lo stabilimento BMW di Steyr (Alta Austria) inizierà a produrre motori elettrici su larga scala entro il 2025 e così ogni anno 600.000 motori elettrici usciranno dalla linea di produzione austriaca. Si spiega così perché l’azienda stia investendo, da qui al 2030, un miliardo di euro in Austria, nel sito industriale dove è previsto anche lo sviluppo di un nuovo motore elettrico. La sede di Steyr è la principale sede di produzione di motori BMW e grazie a questo investimento potrà rafforzare ulteriormente la sua posizione. Entro il 2030, il 90% dei circa 700 sviluppatori della sede di Steyr lavorerà nel campo della mobilità elettrica.

Ad aprile 2022 la società farmaceutica Boehringer Ingelheim ha dato notizia di un importante investimento in una “fabbrica green“, totalmente a impatto zero, in Austria. Il nuovo stabilimento, dedicato alla catena di produzione biofarmaceutica, è già in costruzione nella Bassa Austria: l’inaugurazione del progetto da 1,2 miliardi di euro è prevista per il 2023. Nell’autunno 2021 Boehringer Ingelheim aveva aperto un nuovo stabilimento di produzione a Vienna, impegnandosi nel più elevato investimento singolo nella storia dell’azienda, in cui sono confluiti 700 milioni di euro. Secondo Philipp von Lattorff, direttore generale di Boehringer Ingelheim in Austria, le ragioni sono ovvie: “L’Austria è diventata un centro di ricerca e biotecnologia, c’è il sostegno necessario da parte della politica e delle Istituzioni e anche le condizioni-quadro adeguate”.

Anche Nidec Global Appliance, azienda giapponese produttrice di componentistica elettrica, ha annunciato un piano di investimenti per i prossimi cinque anni di oltre 50 milioni di euro, dedicato interamente allo stabilimento di produzione e centro di Ricerca e Sviluppo di Fürstenfeld, in Austria. Con questo investimento Nidec intende migliorare le sue linee di produzione e avviare nuovi progetti di Ricerca e Sviluppo attraverso la cooperazione con università e istituzioni, continuando ad essere un riferimento industriale per il Paese e promuovendo l’innovazione in Stiria. “Contiamo che il centro di Fürstenfeld diventi una sede di innovazione ancora più importante, non solo all’interno del gruppo Nidec, ma in tutta l’Austria”, afferma Valter Taranzano, Ceo e Presidente di Nidec Global Appliance. “Avere il sostegno e la partnership del governo è un elemento chiave per realizzare questi piani e per promuovere questa regione come una location strategica, in termini di innovazione e produzione industriale”, aggiunge Taranzano.

Il premio per la ricerca è un punto di forza unico

Con una quota di ricerca che si aggira attorno al 3,26% nell’anno in corso, l’Austria occupa una posizione di primo piano in Europa ed è considerata a livello internazionale un forte innovatore. “I cospicui e importanti investimenti confermano le eccezionali condizioni-quadro presenti in Austria per le aziende innovative. Nel confronto con le aziende e startup internazionali supportate da Austrian Business Agency negli ultimi 40 anni, il bonus ricerca del 14% si è rivelato un USP assolutamente unico per l’Austria. Inoltre l’Austria è anche il luogo dove poter reperire manodopera estremamente qualificata, grazie a un sistema scolastico superiore avanzato e orientato all’industria e a una collaborazione tra università e imprese private tra le più innovative in Europa” spiega Marion Biber, direttore per l’Italia di Austrian Business Agency (ABA). Poter attingere da un pool di talenti altamente qualificati è molto apprezzato dagli investitori asiatici e dalle aziende tedesche e americane. Philipp von Lattorff, di Boehringer Ingelheim, sottolinea il tema del recruiting: “Sono ancora stupito di come il nostro recruiting riesca a trovare tanti dipendenti in Austria in così poco tempo. Dall’inizio della pandemia, abbiamo assunto quasi 900 persone”.

A settembre 2021 Infineon ha aperto in Carinzia una fabbrica di chip high-tech per l’elettronica di potenza su wafer di 300 millimetri e ha investito 1,6 miliardi di euro. Anche il produttore olandese di semiconduttori NXP Semiconductors, che sta espandendo la sua sede in Stiria e creando spazio per 300 nuovi dipendenti, si affida all’Austria: la società ha annunciato investimenti per circa 67 milioni di euro nell’ampliamento del sito di Gratkorn per i prossimi anni.

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