Le startup tecnologiche ricoprono un ruolo sempre più disruptive in molti settori, con un significativo impatto su altrettanti business model. L’Internet of Things rappresenta uno tra i contesti tecnologici più innovativi e anche le stime più conservative prevedono tassi di crescita annui a doppia cifra. Si prevede infatti che nel 2020 i dispositivi connessi ad internet supereranno i 20 miliardi di unità per una spesa complessiva, solo per hardware, di oltre 3.000 miliardi di dollari con un CAGR del 34% in unità e del 21% in valore rispetto al 2015.
L’Internet of Things è un elemento che ha già cambiato molti settori: per esempio Michelin non vende più solo gomme ma anche chilometri e atterraggi, grazie a sensori posizionati negli pneumatici che permettono anche di dare consigli per migliorare lo stile di guida. DHL ha lanciato un progetto pilota di consegne dei prodotti Amazon direttamente nel bagagliaio delle automobili Audi, localizzate ed aperte grazie a un’app. Profondi impatti sono attesi anche sul settore assicurativo: secondo il World Insurance Report Capgemini 2015, una ricerca condotta attraverso 165 interviste a executive di oltre 100 compagnie a livello mondiale, l’IoT viene percepito al settimo posto tra gli elementi disruptive sul business e al primo posto compaiono i Big Data-Analytics, che sono riconosciuti come elemento abilitante per creare valore dalla crescita di oggetti connessi.
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* Michele Inglese è Principal Consultant practice Insurance – Capgemini Italia