Il mondo dei data center è in costante evoluzione e sempre alla ricerca di soluzioni maggiormente efficaci, anche perché gestire un data center sta diventando sempre più impegnativo, con tonnellate di applicazioni, schemi dinamici di traffico, workload e modelli di consumo. Tutto questo signfica grande complessità e grandi sfide. Ora, però, automatizzare i dati center si può, almeno in parte, così come è possibile renderli più semplici da gestire, maggiormente personalizzabili e più sicuri.
È possibile attraverso Tetration Analytics, un software di Cisco che permette di automatizzare la gestione dei datacenter grazie a funzionalità di discovery e visibilità sulle applicazioni e i carichi di lavoro.
A spiegare come funziona questo software in modo sufficientemente accessibile a una platea più vasta rispetto agli addetti ai lavori è stato Craig Huitema, Director Data Center Marketing di Cisco, in un post pubblicato sul sito aziendale a luglio 2016.
“Nel film Limitless, Eddie, il protagonista – scrive Huitema – si scopre capace di apprendere e analizzare le informazioni a una velocità sovraumana. Ha la capacità temporanea di correlare istantaneamente tutte le esperienze del suo passato in precedenza dimenticate e di valutare diversi scenari futuri. E lo fa semplicemente prendendo una pillola. Io non ho una pillola e nemmeno un prodotto che può rendere qualcuno protagonista di Limitless. Tuttavia, posso affermare che Cisco Tetration Analytics si avvicina più di ogni altra cosa disponibile sul mercato a ciò che può fornire funzionalità simili. Sapete quando diciamo che è possibile accedere a solo il 20% del nostro cervello? Questa pillola ti permetterà di accedere a tutto”.
Vale davvero la pena di leggere questo articolo di Craig Huitema e di vedere questo video, che spiega in maniera intrigante e incisiva in cosa consiste Cisco Tetration Analytics.
C’è insomma un prima e dopo. Allo stato attuale le applicazioni business spesso impegnano centinaia di server che risiedono in una vasta gamma di infrastrutture eterogenee, sia nel datacenter sia nel cloud. Questa complessità è accompagnata da tecnologie di virtualizzazione, application mobility e cambiamenti costanti delle applicazioni dovuti ai moderni ambienti DevOps. Di conseguenza gli IT manager si trovano di fronte alla sfida di comprendere i componenti di un’applicazione, i loro pattern di comunicazione e i legami tra loro, ovvero tutti gli aspetti necessari per rispettare i requisiti di sicurezza delle applicazioni moderne. Si tratta di un compito non certo facile che, però, come si legge in questo articolo su Internet4Things, ad oggi può essere almeno in parte automatizzato.
A farlo è appunto Cisco Tetration Analytics che, come spiega Craig Huitema, “fornisce una visibilità pervasiva e senza precedenti di tutto ciò che avviene all’interno del data center, attraverso un mix di sensori di rete/hardware che controllano ogni singolo pacchetto e sensore server/software con un bassissimo overhead (<1% CPU). I sensori lavorano con una macchina analitica che opera in tempo reale, presentando analisi grafiche di semplice lettura. Inoltre fornisce suggerimenti sulle policy, analisi sull’impatto delle policy da implementare e analisi forensi dei flussi di rete. E questo è solo un assaggio: Tetration Analytics è ciò che c’è di più vicino a diventare Limitless nel data center”.
La differenza con i software tradizionali è che questi interrogavano il datacenter da remoto e ricevevano le informazioni secondo una comunicazione Nord-Sud (ovvero esterno-interno). Oggi, invece, molto traffico rimane all’interno del data center (con dinamiche Est-Ovest) perché le moderne applicazioni si interfacciano e si scambiano dati tra loro. Diventa importante mappare le correlazioni esistenti tra le risorse applicative e conoscere la tipologia di traffico che si sviluppa nelle infrastrutture, anche per individuare eventuali intrusioni e attività malevole. Lo ha spiegato qualche mese fa a ZeroUno Alberto Degradi, Leader Data Center ed Enterprise Networking di Cisco.
“La soluzione permette di vedere e comprendere – ha detto Degradi – le connessioni tra applicazioni, la distribuzione dei workload, i problemi di sicurezza; consente di prevedere sulla base di eventi passati (la retention dei dati copre una finestra temporale di un anno) l’impatto che potrebbero generare l’introduzione di nuove applicazioni o il potenziale aumento dei carichi di lavoro”.
Grazie all’inclusione di algoritmi di auto-apprendimento, Tetration Analytics permette di gestire in modo automatico e coerente le policy di sicurezza per ciascuna applicazione, indipendentemente da dove queste risiedono: server virtuali, bare metal, fisici, cloud pubblici o privati. Questo nuovo modello di esecuzione lega le policy alle caratteristiche e ai comportamenti dei workload e assicura che le policy rimangano intatte anche quando i workload si spostano.
Nei giorni scorsi Cisco ha reso disponibili due nuovi modelli di deployment per Tetration Analytics. Oltre alla piattaforma per l’implementazione su larga scala, il colosso del networking ora offre Tetration-M, una piattaforma per implementazioni più piccole e adatta per supportare installazioni fino a 1.000 workload. Altra novità è Tetration Cloud, un’appliance con software installato nel cloud pubblico di Amazon Web Services (AWS), anche questa destinata alle realtà che hanno un numero di installazioni che non supera i 1.000 workload. Indipendentemente dal modello di deployment, Tetration è in grado di monitorare i workload nel cloud sia privato che pubblico.
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