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Innovazione tecnologica: storia, definizione ed esempi di tecnologie che cambiano la vita



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Quando vengono introdotti sul mercato nuovi prodotti, servizi o nuovi metodi per produrli e usarli si parla di innovazione tecnologica. Ecco qualche esempi

Aggiornato il 25 gen 2024



Innovazione tecnologica
Innovazione tecnologica

Computer, smartphone, microchip sono solo alcuni dei simboli contemporanei dell’innovazione tecnologica: tecnologie che hanno trasformato per sempre le nostre esistenze e l’intero pianeta. Non si tratta di un concetto meramente tecnico-scientifico, ma di qualcosa di più ampio e complesso: un processo sociale di natura dinamica che si accompagna spesso ad altre forme di rinnovamento, quali le caratteristiche dei prodotti, le tecniche di gestione aziendale, le strategie e gli strumenti di marketing, le modalità di finanziamento dei nuovi prodotti (per esempio il venture capital).

Innovazione tecnologica: una definizione

Ma cosa si intende esattamente per innovazione tecnologica? La Treccani la definisce “l’attività deliberata delle imprese e delle istituzioni tesa a introdurre nuovi prodotti e nuovi servizi, nonché nuovi metodi per produrli, distribuirli e usarli“. In altre parole è l’evoluzione nel tempo del processo di creazione di determinati prodotti, servizi e tecnologie dovuta all’ampliamento delle conoscenze tecniche e scientifiche. L’innovazione tecnologica in un determinato comparto produttivo è l’esito di un processo culturale, scientifico e tecnico che si è concretizzato attraverso l’attività di ricerca e sperimentazione.

Innovazione tecnologica 2024: i trend

Capgemini ha pubblicato di recente un rapporto intitolato “TechnoVision Top 5 Tech Trends to Watch in 2024” che si concentra sulle tecnologie che si prevede raggiungeranno un punto di svolta quest’anno. Secondo il rapporto, l’intelligenza artificiale generativa, le tecnologie quantistiche, i semiconduttori, le batterie e le tecnologie spaziali saranno i trend tecnologici più importanti del 2024.

Innovazione tecnologica: l’evoluzione storica

L’innovazione tecnologica è considerata dagli studiosi alla base dei 5 cicli lunghi dell’economia.

1770-1830: Prima rivoluzione industriale, innovazioni nel settore tessile in Inghilterra;

1840-1890: introduzione della ferrovia;

1890-1930: elettrificazione, industria chimica, motore a combustione interna;

1930-1980: produzione fordista di massa;

1980 – oggi: tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Ciascun ciclo si è accompagnato a una larga disponibilità e a prezzi bassi di una materia prima chiave per la tecnologia dominante (il cotone nel primo ciclo, il carbone nel secondo, l’acciaio nel terzo, il petrolio nel quarto, il circuito elettronico chip nel quinto).

In questo contesto appare chiaro come la crescita economica sia sempre stata legata all’innovazione tecnologica.

Tecnologie digitali

La trasformazione radicale di strutture organizzative e di processi di gestione e di esecuzione che consegue alla quarta rivoluzione industriale parte dalle promesse delle tecnologie digitali, prime tra tutte l’Internet of Things (IoT), i Big Data e l’Industrial Analytics e, come ulteriore maturazione delle tecnologie, i Cyber Physical Systems. Parlare oggi di quarta rivoluzione industriale, o più sinteticamente di “Industria 4.0”, vuol dire parlare, prima di tutto, dell’introduzione di una serie di tecnologie – frutto dell’evoluzione digitale – nell’ambiente industriale che rende realizzabile la creazione di nuovi modelli operativi di impresa, capaci di soddisfare in modo più efficiente e più efficace i trend evolutivi che il moderno contesto globale si trova a dover affrontare.

Le diverse tecnologie sono riuscite ad inglobare l’aspetto dell’interconnessione – in precedenza relativo esclusivamente al campo dell’Information Technology – nel contesto industriale. E’ stato così possibile ottenere la completa connessione e integrazione di tutti i fattori che concorrono alla creazione del valore, sia all’interno del modello operativo dell’azienda che all’interno della fitta rete costituita da tutti gli attori con cui l’azienda opera. Queste premesse, favorite dalla forte componente di innovatività tecnologica dei sistemi, raccontano di scenari di crescita, di sviluppo economico e di profonde modifiche tanto sociali quanto anche politiche e culturali.

I tre livelli di innovazione

In funzione del livello di novità e del valore aggiunto è possibile identificare 3 tipologie differenti di innovazioni che producono effetti diversi elencate di seguito:

Innovazione incrementale

Consiste nel perfezionamento di un prodotto, di un processo o di un servizio rispetto al modello esistente e mirano al miglioramento della qualità, delle prestazioni, dell’adattabilità dei prodotti, nonché alla riduzione dei costi di produzione o di vendita.

Innovazione sostanziale

È caratterizzata dalla presenza di funzionalità nuove che, pur non alterando sostanzialmente l’utilizzo del prodotto, lo rendono più ricco ed attraente. Di solito è orientata a raggiungere nuove nicchie di mercato offrendo un mix nuovi di funzionalità.

Innovazione radicale

Rappresenta un salto di qualità rispetto ai prodotti e ai processi disponibili e, di norma, è legata ai risultati di ricerche nei laboratori industriali o di quelli degli enti pubblici o delle università. Esempi sono il nylon, rispetto alle fibre tessili, il transistor, rispetto alle valvole termoioniche, le impronte digitali genetiche mediante l’esame del DNA, rispetto a quelle del dito impresse su un foglio di carta (dattiloscopia). Propedeutica a tale fase è l’innovazione incrementale.

L’innovazione tecnologica nelle imprese

Per un’azienda, innovare tecnologicamente è spesso un’operazione molto complessa. Identificare e classificare i benefici promessi dalle tecnologie è necessario ma non sufficiente. Per integrare le nuove tecnologie è opportuno un metodo sistematico che permetta, anzitutto, di essere “centrati” sulle esigenze di ciascuna azienda e sullo stato attuale dei propri processi, al fine di portare in evidenza la voce dell’utente finale, vale a dire la voce di chi in azienda vedrà cambiare il proprio modo di lavorare nel momento in cui dovrà abbandonare le attuali tecnologie e sostituirle con quelle offerte dalla quarta rivoluzione industriale.

Esempi di innovazione tecnologica

L’innovazione tecnologica caratterizza un nuovo prodotto o una nuova procedura che, completata la fase di sperimentazione e collaudo, entra in quella della produzione e quindi di circolazione sul mercato. La connotazione del livello di innovazione dei prodotti e dei processi è rilevata e testimoniata dalla coerenza con la quale questi offrono adeguate risposte alle esigenze espresse da vari contesti: economico, produttivo, normativo, sociale, ambientale ecc.

Sono veramente numerosi gli esempi di innovazione tecnologica nel mondo. Una di quelle che ha maggiormente cambiato le nostre vite è stata certamente l’invenzione e lo sviluppo del computer. Che, a un certo punto, ha visto protagonista anche l’Italia. 15 anni prima di Bill Gates e Steve Jobs un team di giovani e visionari ricercatori dell’Olivetti, diretti dall’ingegnere Piergiorgio Perotto, dette vita al Programma 101, primo computer pensato per essere presente in ogni casa, accessibile a tutti, non più solo ai tecnici, e primo strumento a rendere l’informatica a misura d’uomo. Dai mastodontici mainframe degli anni ’70 e primi anni ’80, si è poi passati ai personal computer, ai notebook e infine ai tablet degli anni più recenti. Un’innovazione tecnologica costante che ha aumentato costantemente potenza, prestazioni grafiche e portabilità.

Un altro storico esempio di innovazione tecnologica sono i circuiti integrati. Noti fin dal 1860, solo agli inizi del 1940 sono stati sfruttati a livello commerciale dopo che ricercatori ne hanno compreso pienamente le potenzialità. Le dimensioni di chip e semiconduttori si sono drasticamente ridotte nel corso degli anni e la loro potenza è aumentata in maniera esponenziale. Oggi sono il cuore di computer, smartphone e vari device che utilizziamo nella vita di tutti i giorni.

L’innovazione tecnologica ci ha anche regalato gli smartphone, altro oggetto che ha profondamente cambiato le nostre esistenze. Il mondo smartphone può ormai contare su un’innovazione esclusivamente di tipo incrementale dove, fra un modello e il suo successore, si possono riscontrare minime differenze generali e potenzialmente nessuna realmente rivoluzionaria che spinga alla sostituzione del dispositivo con un ciclo di vita minore di 24 mesi.

Innovazione tecnologica: chi se ne occupa nel Governo italiano

Per governare le scelte politiche relative a questo campo d’azione in Italia, nel 2019, è stato creato un dicastero ad hoc: il Ministero dell’Innovazione Tecnologica, guidato dalla Ministra Paola Pisano, ex assessore all’Innovazione di Torino e docente universitaria. Non era la prima volta: 13 anni prima Lucio Stanca era stato ministro per l’Innovazione e le Tecnologie nel secondo e terzo Governo Berlusconi.

Con il governo Draghi (13 febbraio 2021- ottobre 2022) è arrivato Vittorio Colao, ministro dell’Innovazione tecnologica e transizione digitale. Il successivo governo Meloni ha ritenuto di poterne fare a meno, ma ha nominato Alessio Butti quale sottosegretario all’Innovazione tecnologica.

Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione: la strategia per l’Italia

Anche l’Italia quindi, come altri Paesi nel mondo, ha deciso di tornare a dotarsi dopo molti anni di un ministero per l’Innovazione tecnologica. Tra i primi atti, il dicastero ha diffuso la sua strategia di innovazione Italia 2025.

Italia 2025” si basa su tre sfide principali, identificate a partire Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Le tre sfide sono:

  • Una società digitale, dove i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, sono efficienti, facili da usare e da integrare. Un obiettivo per far diventare la digitalizzazione un motore di sviluppo per tutto il Paese e ripensare il rapporto tra lo Stato e le persone.
  • Un obiettivo innovazione, che punta su ricerca e sviluppo applicate, favorisce il proliferare di idee, che diventano imprese hi-tech italiane e a sostegno delle filiere produttive tradizionali del nostro Paese.
  • Uno sviluppo sostenibile e inclusivo, dove l’innovazione è al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale.

All’interno della strategia queste tre sfide sono state declinate in 20 azioni di innovazione e digitalizzazione a cui il Dipartimento legato al Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sta lavorando, di concerto con altri Ministeri, Pubbliche Amministrazioni centrali e locali, enti pubblici, agenzie, aziende private e normali cittadini. Un processo che coinvolge tutto l’ecosistema, per una trasformazione strutturale e radicale del nostro Paese.

Innovazione tecnologia: 3 libri da leggere

Sono numerosi i testi che affrontano i temi relativi all’innovazione tecnologica. Ecco alcuni consigli per cominciare a riflettere sulle potenzialità delle tecnologie innovative per la nostra società e il futuro dell’umanità.

IL NOSTRO FUTURO – COME AFFRONTARE IL MONDO DEI PROSSIMI 20 ANNI
di Alec Ross
Alec Ross, consigliere dell’amministrazione Obama per l’Innovazione e docente alla Columbia University, ha lavorato per anni alla frontiera del cambiamento per cogliere gli sviluppi tecnologici in tempo reale. Vero e proprio “futurologo”, Ross ha scritto questo libro per raccontare il futuro che ci aspetta.

HUMAN + MACHINE, REIMAGINING WORK IN THE AGE OF AI
di Paul Daugherty e Jim Wilson
L’Intelligenza Artificiale sta causando una rivoluzione in tutti i settori industriali e sta cambiando il mercato del lavoro: è necessario il reskilling se si vuole che l’impatto sull’occupazione, nel breve e medio periodo, non sia devastante. Sono analisi contenute nel saggio scritto da Paul Daugherty, Chief Technology and Innovation Officer di Accenture, e Jim Wilson, Managing Director of Information Technology and Business Research di Accenture Research. Il libro offre una panoramica di quello che, secondo Daugherty, è “il più grande trend nell’era dell’informatica, destinato a plasmare tutta la tecnologia dei prossimi anni”.

CONNETTI LA TUA IMPRESA ALL’IOT
di Maciej Kranz
Le automobili verranno a prelevarci dove desideriamo e ci porteranno nella destinazione prescelta; nei negozi la tecnologia avvertirà un commesso se stiamo troppo tempo in un reparto; le filiali delle banche saranno sostituite da realtà completamente digitali che consentiranno ai consulenti di dialogare con il cliente in telepresenza. Tutto questo, e molto altro ancora, sarà possibile grazie all’Internet of Things, l’estensione di Internet al mondo delle cose. Come succederà lo spiega in questo libro uno dei pionieri a livello internazionale dell’Internet delle Cose, Maciej Kranz, vicepresident Strategic Innovation Group di Cisco Systems.

(Articolo aggiornato al 25/01/2024)

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