C’è anche il CEO dell’italiana Genenta Science tra i finalisti del Lyfebulb-Helsinn Innovation Summit & Awards in Oncology, un premio per imprenditori impegnati nella lotta contro il cancro attraverso società fondate da malati, sopravvissuti o familiari di persone affette da questa malattia. Il riconoscimento finale andrà alle innovazioni proposte dal miglior “Patient Entrepreneur” per debellare e curare il tumore con soluzioni terapeutiche, diagnostiche, dispositivi medici o strumenti IT (Information Technology).
I nomi dei finalisti sono stati annunciati da Lyfebulb, piattaforma di “patient empowerment” che mette in collegamento pazienti, industrie e investitori, e Helsinn, gruppo farmaceutico svizzero impegnato nella cura del cancro. Le società selezionate si sfideranno al Lyfebulb-Helsinn Innovation Summit il 18 e 19 marzo prossimi nel Principato di Monaco. In quell’occasione si terrà una sessione di pitch, al termine della quale una giuria di esperti selezionerà i vincitori. In palio ci sono grants per 25mila dollari.
I finalisti del Lyfebulb-Helsinn Innovation Summit & Awards in Oncology
— Karl Blohm, PhD di SafeHeal SAS
— Matt De Silva di Notable Labs
— Carlos Garcia di Welwaze Medical Inc.
— Philippe Halfon MD, PhD, PharmD di Genoscience Pharma
— David Hysong di Shepherd Therapeutics
— Pierluigi Paracchi di Genenta Science
— Florence Séjourné di Da Volterra
— Mihir Shah di UE LifeSciences Inc.
— Ira Spector, PhD di SFA Therapeutics Inc.
— Maria Zannes di bioAffinity Technologies
Pierluigi Paracchi e Genenta Science: la terapia genica contro il tumore
A rappresentare l’Italia in questo parterre di “Patient Entrepreneurs” è Pierluigi Paracchi, presidente e CEO di Genenta Science, società biotech che sta sviluppando una terapia genica basata sull’ingegnerizzazione delle cellule staminali ematiche per il trattamento dei tumori. Nello specifico, si propone di sviluppare una cura basata sull’inserimento di un gene terapeutico nelle cellule staminali, indifferenziate, del midollo osseo in grado di indurre, nella progenie di cellule differenziate che infiltra i tumori (monociti e macrofagi), la produzione di una proteina, l’interferone-α. La startup biotecnologica è stata fondata da Ospedale San Raffaele, Pierluigi Paracchi, Luigi Naldini e Bernhard Gentner. Pierluigi Paracchi è anche venture capitalist con alcuni successi alle spalle tra cui quello di EOS (Ethical Oncology Science), società biofarmaceutica milanese ceduta nel novembre 2013 a Clovis Oncology, azienda biotech statunitense quotata al Nasdaq, per 420 milioni di dollari.
A settembre 2017 la startup Genenta Science ha annunciato la chiusura di un round di finanziamenti da 7 milioni di euro con investimenti da parte di una serie di investitori privati italiani, britannici e svizzeri e di realtà come il Club degli Investitori, il più grande network regionale di business angel italiano con sede in Piemonte, che da solo ha messo sul piatto 580mila euro.
Biotech: 7 milioni per Genenta Science, startup italiana anti-tumore
Premio Lyfebulb: cosa dicono gli organizzatori
“In Lyfebulb crediamo che le persone che convivono con una malattia cronica abbiano una visione unica e anche soluzioni per rispondere ai bisogni della loro vita quotidiana” ha detto Karin Hehenberger, CEO e Founder di Lyfebulb.
“Helsinn e l’Helsinn Investment Fund vogliono avere un impatto positivo sulla comunità dei pazienti – ha aggiunto Riccardo Braglia, vicepresidente e CEO dell’Helsinn Group – facendo da mentor a questi innovatori, o stringendo partnership con loro o investendo nelle loro realtà”.
Che cos’è l’Helsinn Investment Fund
È un fondo focalizzato su investimenti early stage nelle aree in cui ci sono ancora bisogni del paziente non soddisfatti. Supportato dall’Helsinn Group, punta ad aiutare le aziende dotate di tecnologie innovative a trasformare le nuove idee in soluzioni commerciali.