Negli ultimi anni, la preoccupazione in merito alla disruption portata dalle startup e dalle tecnologie digitali ha condotto i leader alla guida delle imprese consolidate a “correre ai ripari”, cercando fare innovazione in azienda, portando la capacità di innovare all’interno delle rispettive organizzazioni.
Innovazione in azienda, gli ostacoli e le cause di immaturità
In alcuni casi questi sforzi hanno avuto successo, ma è ancora vero che le grandi aziende consolidate faticano a innovare e non solo perché, a differenza delle startup, esse affrontano la sfida di esplorare nuove idee di business, mentre allo stesso tempo devono continuare a gestire il proprio core business con attività e processi esistenti che le hanno rese aziende di successo e che, però, molto spesso ostacolano l’innovazione. Infatti, a tutto questo, si aggiungono una serie di considerazioni che possiamo far risalire alla mancanza di maturità verso l’innovazione. Approfondiremo le principali cause in tre differenti articoli, in questo primo affrontiamo un aspetto tristemente famoso e attuale: il mito delle idee.
Le aziende che tentano di agire come una startup: il mito delle idee
Nel tentativo di agire come le startup, abbiamo visto, da parte di aziende consolidate, un proliferare di contest, call4ideas interne ed esterne, call4startups, hackathon, innovation jams, design thinking workshop e in generale attività di generazione di idee come se l’elemento – e ingrediente – unico e principale dell’innovazione fosse rappresentato dalle idee.
Sebbene le idee e le tecnologie rivoluzionarie siano importanti per l’innovazione, non sono sufficienti di per sé. Altre realtà hanno anche fatto un passo organizzativo in più, creando gli ormai famosi Innovation Lab, Innovation Garage o Innovation Factory, anche se come evidenziato in un articolo dell’Harvard Business Review, il 90% di questi non raggiunge gli obiettivi prefissati e alcuni casi sono tristemente noti per la loro chiusura.
Innovazione in azienda, i rischi dell’Innovation Theatre
Di fatto, questi sono solo alcuni degli esempi che hanno reso tristemente famoso il termine “Innovation Theater”, coniato da Steve Blank, padre del Customer Development e tra i principali ispiratori del movimento Lean Startup. Con questo non intendiamo banalizzare o ostracizzare queste attività o programmi di innovazione, ma andrebbero valutati e considerati per quello che sono, ovvero strumenti che consentono di fare innovazione e che dovrebbero far parte di un programma più ampio e strutturato che permetta – in maniera ripetitiva – di raggiungere risultati e favorire la crescita dell’azienda.
Ma che cos’è davvero l’innovazione? Creare nuovo valore
È anche probabile che il teatrino dell’innovazione sia frutto di una errata o parziale comprensione e definizione di cosa sia l’innovazione, molto spesso confusa e scambiata con l’invenzione, ovvero la capacità di creare qualcosa che non è mai esistito prima. L’innovazione, invece, è creare valore. E saper appropriarsi di quel valore. Se l’ingrediente principale dell’invenzione è la creatività e la capacità di generare idee, per l’innovazione la parola chiave è valore e soprattutto la capacità di saper creare e far proprio il valore generato, in gergo tecnico la famosa execution.
L’innovazione è quindi un concetto più ampio, articolato e poliedrico rispetto all’invenzione e per queste ragioni richiede strutture, competenze, processi e risorse. A tutti gli effetti è necessario costruire un sistema di governo dell’innovazione.
In Partners4Innovation abbiamo sviluppato un framework che crediamo possa essere utile a tutte quelle organizzazioni che intendono affrontare in maniera strategica il tema dell’innovazione con l’obiettivo di generare valore nel lungo periodo.