La trasformazione digitale è in pieno fermento anche nel nostro Paese. Le imprese si stanno attrezzando già da qualche anno e i trend positivi negli investimenti si mantengono, dimostrando che i risultati di questa scelta sono concreti.
Nonostante il nostro Paese rimanga agli ultimi posti in Europa nello sviluppo del digitale, i trend di crescita sull’innovazione digitale continuano nell’ascesa ormai da quattro anni. Anche per il 2020 i budget ICT restano in significativo progresso nelle nostre imprese, con interessanti budget per l’innovazione digitale anche in altre Direzioni, tra cui Marketing e Operation.
Le imprese agiscono anche sulla propria organizzazione per migliorare la capacità di innovare, di guardare all’esterno, ma anche di comunicare all’interno, poiché questo appare ancora lo scoglio più difficile da superare. Per fare tutto questo, l’organizzazione prevede inizialmente ruoli dedicati, gli Innovation Manager, la cui diffusione è stata consacrata anche da recenti azioni del MiSE, ma anche modelli collaborativi tra Funzioni e Comitati.
Inoltre, buona parte delle imprese italiane utilizza approcci di Open Innovation per sviluppare iniziative di innovazione sia internamente sia esternamente ai propri confini. Il trend è crescente rispetto agli anni passati e assistiamo infatti anche alla metamorfosi dell’ecosistema degli innovatori, in cui assumono un posto sempre più significativo, nei piani degli Innovation Manager, nuovi attori, come i Centri di Ricerca, le Università e le startup. Queste ultime stringono collaborazioni di varia natura con le imprese e anche nel nostro Paese si riscontrano ormai casi interessanti.
Queste le anticipazioni della Survey Innovation 2019 degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy che sarà presentata il 3 dicembre al Politecnico di Milano, durante il Convegno “Innovazione Digitale 2020: imprese e startup insieme verso l’open company”.
Se lo scorso anno le imprese apparivano più preoccupate dalla necessità di diventare agili nei processi e nelle metodologie, oggi la sfida è quella di diventare aperte, capaci di assorbire stimoli e collaborare con diversi attori, all’esterno ma, paradossalmente, ancora di più all’interno. Proprio all’interno delle organizzazioni, infatti, sembrano permanere i maggiori ostacoli ad una innovazione aperta e collaborativa.
È quindi necessario sviluppare la cultura dell’innovazione e del cambiamento, che rappresenta la leva fondamentale su cui basare la crescita di fiducia delle persone, lo sviluppo di capacità di resilienza rispetto ad eventi avversi, l’approccio positivo alla diversità e la capacità di collaborazione. Tutti elementi essenziali per contribuire non solo al successo delle imprese, ma anche al rilancio della nostra economia, da troppo tempo in affanno.