Il mondo dei robot sarà “un mondo dai tratti in fieri, in cui ci saranno sì soluzioni nuove ma anche esigenze nuove e nel quale, per esempio, si porranno problemi di tipo nuovo, magari anche etici e giuridici, legati al lavoro o alla convivenza tra uomini e macchinari”. Lo spiega Arturo Baroncelli, manager di Comau Robotics, azienda che fa parte del gruppo FCA. Comau, al suo interno ha una divisione di Robotica, insieme ad altre business unit. Baroncelli fino all’anno scorso era anche presidente dell’Ifr (International federation of Robotics). Ora con EconomyUp prova a fare il punto sulla Quarta Rivoluzione Industriale, quella in cui i robot lavoreranno al nostro fianco (o al nostro posto).
Nel corso dell’ultimo forum di Davos, i grandi dell’economia del mondo hanno parlato appunto di Quarta Rivoluzione Industriale, ossia di quella fase della storia umana simile a un romanzo di fantascienza, che presto potrebbe trasformarsi in progetto concreto e in presente vero.
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Il mondo dei prossimi anni, secondo gli analisti, potrebbe essere un luogo in cui a lavorare non saranno più gli uomini, ma le macchine, e nel quale i robot saranno capaci di fare scelte e di cambiare il loro atteggiamento di pari passo con l’ambiente circostante. Un mondo, quello della quarta rivoluzione industriale, già teorizzato dall’economista Jeremy Rifkin in numerosi saggi e nel quale il valore economico del singolo non sarà più nella produzione, delegata alle macchine, ma nel consumo.
Baroncelli, a che punto siamo del viaggio che ci condurrà alla società dei robot e alla ‘Quarta Rivoluzione Industriale?
Partiamo dall’inizio, ossia dal 1961, quando in New Jersey appare un primo rudimentalissimo robot, potremmo chiamarlo un pitecantropo della robotica. Era una macchina molto semplice ma molto efficiente. Esattamente come il pitecantropo aveva già tutto: poteva fare più moventi semplici in seguenza e prendere semplici decisioni. La fase successiva è arrivata negli anni ’70, quando c’è stata un’altra piccola rivoluzione, i robot smisero di essere a propulsione idraulica, come il pitecantropo di cui dicevamo, e arrivarono i microprocessori, con cui la storia che ci ha condotto fin qui è cominciata davvero.
Un robot sapiens, dunque: che cosa è cambiato?
E’ cambiato che il livello tecnologico dei computer e dei robot industriali fece un balzo in avanti, per qualità delle funzioni e per quantità e diffusione delle macchine. Un percorso che ha aperto la strada a un’altra rivoluzione, quella degli anni ’90 epoca nella quale ai robot industriali si sono affiancati quelli di servizio che sono quelli che già ci sono e che ci saranno sempre più negli anni a venire.
Che cosa faranno i robot di domani?
Operazione complesse che richiederanno decisioni conseguenti all’ambiente e capaci di cambiare in conseguenza al cambiare delle condizioni circostanti. Ma non è il futuro. In molti casi è già il presente: basti pensare a quelle specie di pulitori del pavimento che fanno tutto da soli. Sembrano aggeggi banali, ma in realtà eseguono in pochi secondi centinaia di operazioni complicatissime, per esempio mappano di continuo il terreno e, di conseguenza, prendono decisioni. Ma è solo un esempio: la medicina, l’industria di precisione, la meccanica sono già ricche di casi in cui i robot lavorano alacremente e con efficacia
Come sarà il mondo dei robot?
Un mondo dai tratti in fieri, in cui ci saranno sì soluzioni nuove ma anche esigenze nuove e nel quale, per esempio, si porranno problemi di tipo nuovo, magari anche etici e giuridici, legati al lavoro o alla convivenza tra uomini e macchinari. E’ già capitato. Alcuni anni fa, un comune ha affidato la raccolta dei rifiuti a un robot, solo che poi il servizio si è dovuto sospendere: se ci fossero stati scontri con un auto o con un pedone di chi sarebbe stata la responsabilità? Il mondo dei robot, dovrà essere un mondo in cui anche domande banali come queste dovranno avere una risposta e soprattutto una soluzione. Per questo il mondo dei robot non sarà e non potrà essere un mondo senza il governo degli uomini.
All’inizio degli anni ’90 Bill Gates parlava di ‘un computer per ogni casa’ e in molti lo presero per matto. Si può fare un profezia simile anche per i robot?
Non facciamo profezie, teniamoci ai dati. Secondo la International Federati of Robotics nel 2013 il fatturato del settore è stato 29 miliardi, nel 2014 di 32 milioni; nel 2013 sono stati prodotti 178 mila robot e nel 2014, 230 mila. E siamo solo all’inizio.