Le aziende che operano nell’ambito dell’Industria 4.0 hanno diritto a una serie di incentivi e agevolazioni che possono aiutarle a mettere in pratica la trasformazione digitale.
Da oltre due lustri in Italia e nel mondo è diventata centrale per la trasformazione economica la transizione verso l’industria 4.0, parte della quarta rivoluzione industriale che automatizzerà e renderà interamente interconnessa la produzione. Per promuoverla e incentivarla, nel 2017 il Governo Renzi ha varato un piano nazionale dedicato, poi rivisto e aggiornato dagli esecutivi successivi, passando da Piano Industria 4.0 a Piano Impresa 4.0 fino all’attuale Transizione 4.0.
Il Piano Transizione 4.0 – in continuità con i predecessori – annovera una serie di agevolazioni fiscali, incentivi e altri strumenti di supporto, che hanno già contribuito ad aumentare gli investimenti delle imprese italiane in ricerca e sviluppo, formazione, tecnologie innovative, impianti e macchinari di ultima generazione, favorendo così una maggiore competitività del comparto produttivo.
Transizione 4.0, rinnovato fino al 2025 con la Legge di Bilancio 2022, è inoltre entrato a far parte del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), per cui si stima la concessione di oltre 110mila crediti d’imposta entro il 2025 con uno stanziamento complessivo di 13,38 miliardi di euro. A questi si aggiungono misure per stimolare e sostenere le imprese nella trasformazione industriale in corso.
I settori interessati dagli incentivi sono quelli caratteristici dell’Industria 4.0, in cui le nuove tecnologie digitali avranno un impatto maggiore: dai dati (big data, open data, IoT, cloud computing e, in seconda istanza, analytics degli stessi) alle interazioni uomo macchina, fino al settore che porta nella realtà il digitale includendo, ad esempio, manifattura additiva, robotica, stampa 3D e comunicazioni.
Incentivi e agevolazioni dell’industria 4.0 (oggi Transizione 4.0)
Il piano Transizione 4.0 del 2022 conferma i bonus per acquisto di beni strumentali (materiali e immateriali) e innovazione tecnologica. Rispetto ai predecessori è più inclusivo, e guarda con crescente attenzione alla sostenibilità e agli investimenti green, oltre al design e all’ideazione estetica.
I principali incentivi volti a supportare e agevolare le realtà attive in questo settore, come spiega il MISE, annoverano interventi che interessano tre ambiti principali.
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 2022
Finalità: supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Le aliquote per il 2022 relative alle spese ammissibili sono state confermate con la Legge di Bilancio, che ne ha previsto invece una riduzione a partire dal 2023. Con il Decreto Aiuti di inizio maggio, che ha come obiettivo contrastare la crisi dovuta al conflitto in Ucraina, è stato aumentato il credito spettante per quanto concerne l’acquisto di beni immateriali 4.0.
Beni materiali 4.0
– 40% fino a 2,5 milioni di euro
– 20% tra i 2,5 e 10 milioni di euro
-10% oltre i 10 milioni e fino ai 20 milioni di euro
Beni immateriali 4.0.
– 50% (aumentato dal 20% originariamente previsto con il Decreto Aiuti)
Credito d’imposta per ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
Finalità: sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti privati in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica – anche relativi al paradigma 4.0 dell’economia circolare -, design e ideazione estetica.
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato fino al 2031 il Credito d’imposta Ricerca e Sviluppo con aliquota ridotta dal 20 al 10%, aumentando contestualmente il tetto massimo delle spese coperte a 5 milioni di euro. Per quanto concerne Innovazione tecnologica e Design, la proroga è limitata al 2025 e prevede riduzioni dal 2024 prossimi anni su entrambi i fronti di investimento.
Per investimenti relativi in innovazione tecnologica:
-10% fino al 2023. Tetto massimo: 2 milioni di euro.
Per investimenti inerenti design e ideazione estetica:
-10% fino al 2023. tetto massimo pari a 2 milioni di euro.
Credito d’imposta formazione 4.0
Finalità: si tratta di una misura volta a stimolare le imprese a investire nella formazione per far acquisire al personale nuove competenze relative alle tecnologie abilitanti necessarie per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.
Dopo una lunga attesa, a fine marzo il credito d’imposta formazione 4.0 è stato esteso fino al 31 dicembre 2022 con la possibilità di recuperare le spese già sostenute. Il Governo ha potenziato il bonus con il Decreto Aiuti a inizio maggio:
– 70% (precedentemente 50%) per le piccole imprese. Tetto massimo: 300.000 euro;
– 50% (precedentemente 40%) per le medie imprese. Tetto massimo: 250.000 €;
– 30% (inalterato) per le grandi imprese, Tetto massimo: 250.000 € per azienda.
Misure e incentivi per l’industria 4.0 fruibili nel 2022
Oltre alle tre direttrici principali del Piano Transizione 4.0, sono previste altre agevolazioni e/o incentivi per le imprese interessate, di cui alcune istituite recentemente e altre evoluzione di quelle originariamente previste nel Piano Industria 4.0:
Nuova Sabatini (Beni Strumentali)
Finalità: rifinanziata nel 2022 con 240 milioni di euro, è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico per facilitare l’accesso i finanziamenti bancari delle imprese e accrescere così la competitività del sistema produttivo del Paese. L’agevolazione consiste nella concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti a microimprese e PMI per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, hardware, software e beni strumentali ad uso produttivo.
La Nuova Sabatini prevede un contributo a parziale copertura degli interessi pagati dall’impresa sui finanziamenti bancari di importo compreso tra 20.000 e 4.000.000 di euro, concessi da istituti bancari convenzionati con il MISE, che attingono sia a un apposito plafond di Cassa Depositi e Prestiti che alla provvista ordinaria. Il contributo è calcolato sulla base di un piano di ammortamento di 5 anni con un tasso d’interesse del 2,75% per gli investimenti ordinari, che sale al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. L’investimento sostenuto può essere interamente coperto dal finanziamento bancario, ed è inoltre possibile beneficiare dell’assistenza del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare complessivo dello stesso.
Fondo di Garanzia per le PMI
Finalità: attivo dal 2000, è stato istituito per agevolare l’accesso ai finanziamenti di PMI e professionisti che incontrano difficoltà nell’accesso al credito attraverso la concessione di una garanzia pubblica fino all’80% dei finanziamenti per operazioni a lungo-medio termine, tanto per investimenti quanto per necessità di liquidità.
Per far fronte alle conseguenze della pandemia, dal 2021 l’importo massimo a disposizione di ciascuna impresa è stato elevato a 5 milioni di euro, senza valutazione del merito creditizio e con garanzie gratuite fino al 31 giugno 2022. Il plafond del Fondo può essere utilizzato senza limiti rispetto al numero di operazioni, fino al raggiungimento del tetto massimo.
Patent Box 2022
Finalità: si tratta di un regime di tassazione agevolata nato per i redditi provenienti dall’utilizzo di beni immateriali specifici: brevetti industriali, marchi registrati, disegni e modelli industriali, know how e software protetto da copyright.
Pur restando in vigore per quanti vi hanno aderito in precedenza fino al 2024, la Legge di Bilancio del Governo Draghi ha determinato una profonda revisione del sistema per semplificarlo. Il Patent Box 2022 – che resta applicabile su opzione e irrevocabile con durata massima di 5 anni – di fatto è diventata una detrazione del 90%, elevata al 110% dalla Legge di Bilancio 2022, per le spese sostenute in ricerca e sviluppo. Come contrappeso il nuovo Patent Box ha meno ambiti di applicazione, interessando esclusivamente le spese in attività di R&S per brevetti industriali, software coperti da copyright, disegni e modelli tutelati giuridicamente.
Green New Deal italiano
Finalità: concedere agevolazioni finanziarie a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare a sostegno delle finalità del “Green New Deal italiano” (ad esempio decarbonizzazione, turismo sostenibile e rigenerazione urbana) per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
La misura prevede la concessione di contributi a sostegno delle attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, per le PMI, di industrializzazione dei risultati delle attività di R&S. I progetti finanziabili devono avere importo compreso tra i 3 e i 40 milioni di euro, con modalità d’accesso e requisiti diversi se superiori ai 10 milioni.
Investimenti sostenibili 4.0
Finalità: Investimenti sostenibili 4.0 è un regime di aiuto per il sostegno, sull’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili atti a favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, in modo da superare la contrazione causata dall’emergenza sanitarie e orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.
La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è di circa 678 milioni di euro, con il 25% destinato ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese. I progetti ammissibili devono prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0., e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili. Gli investimenti, inoltre, devono essere volti all’ampliamento della capacità produttiva e alla diversificazione della stessa, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o alla trasformazione dei processi di produzione.
Gli importi per le spese ammissibili complessivamente devono essere superiori a 500.000 euro e non superiori a 3 milioni in Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, con la soglia minima che sale a 1 milione di euro nelle restanti regioni italiane.
I contributi sono concessi in percentuali diverse a seconda della dimensione dell’impresa e della sua collocazione geografica come definito dal MISE. Per richiederli è necessario presentare domanda sul portale dedicato a partire dal 18 maggio 2022.
Startup e PMI innovative
Quali incentivi dal piano Industria 4.0 per le startup? Le nuove imprese (startup) innovative beneficiano di un quadro di riferimento specifico per materie differenti tra le quali, ad esempio, semplificazione amministrativa, mercato del lavoro, agevolazioni fiscali e diritto fallimentare. La maggior parte delle misure previste per le startup sono estese anche alle PMI innovative, ovvero le piccole e medie imprese attive nell’innovazione tecnologica, a prescindere dall’oggetto sociale e dalla data di costituzione.
Bando digital transformation PMI
Finalità: favorire la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito dell’impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.
Nel 2022 il Bando ha una dotazione complessiva di 100 milioni di euro. Aperto fino a giugno, dopo il processo di selezione verrà erogato con le seguenti modalità:
– contributo del 10% rispetto al costo totale del progetto;
– finanziamento agevolato e senza interessi per il 40% del costo del progetto con durata massima di 7 anni.