In un’epoca caratterizzata da rapide e radicali trasformazioni, in cui realtà giovani ed estremamente innovative sono capaci di stravolgere le logiche di interi settori, saper favorire il cambiamento organizzativo, necessario per gestire in modo efficace l’innovazione digitale, risulta essere una sfida centrale e spesso complessa per le imprese.
Questo è il quadro che emerge dalla Ricerca degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy e dall’annuale Survey Innovation 2018 rivolta a CIO e Innovation Manager, in cui sono state indagate le principali trasformazioni organizzative in atto e i modelli adottati per gestire l’innovazione digitale da parte di 250 imprese italiane.
Negli anni passati si è assistito all’approccio al tema da parte delle imprese italiane tramite la sperimentazione di modalità organizzative ibride, la creazione di nuove forme di coordinamento e la nomina di ruoli e strutture inediti. Oggi risulta invece chiara la cresciuta consapevolezza di come sia necessario giungere a una definizione e una formalizzazione stabile di strutture e modelli che siano inclusivi dell’intera organizzazione. Tali strutture devono riuscire a supportare efficacemente i processi di exploration di nuove opportunità – provenienti sia da risorse interne sia da attori esterni – favorendo successivamente l’execution e la messa a terra delle idee più rilevanti.
Analizzando le risposte delle imprese italiane di grande dimensione (quindi con un numero di dipendenti superiore alle 250 unità), è possibile riconoscere un quadro complessivo di ricerca di strutture capaci di raccogliere gli stimoli per poi trasformarli in opportunità. Solo 1 impresa su 4 dichiara infatti di non aver ancora implementato alcuna struttura organizzativa e di gestire le attività innovative in modo destrutturato. Il resto del campione si divide in imprese che strutturano team di progetto dedicati (35% del campione), imprese che hanno adottato un Comitato per l’innovazione composto da diverse figure aziendali (implementato da un ridotto 4%) e imprese che hanno strutturato una Direzione Innovazione, tramite la formazione di ruoli o unità organizzative dedicate in forma permanente al tema dell’innovazione digitale (36%). Nel dettaglio, la scelta di adottare la Direzione Innovazione può ricondursi a diversi paradigmi: nella maggior parte dei casi questa nuova Funzione è inserita all’interno della Direzione ICT (34% dei rispondenti), è di primo livello e riporta al Vertice Aziendale (28%) oppure include essa stessa la Direzione ICT (20%).
Il dato rilevante che emerge dalla Ricerca è che il 77% delle imprese che ha introdotto la Direzione Innovazione lo ha fatto negli ultimi 2 anni. Si tratta quindi di un fenomeno molto recente e tutto ancora da conoscere.
È ormai evidente come l’innovazione digitale sia un fenomeno che riguarda l’intera organizzazione e non sia relegabile solamente all’interno di specifici silos o Funzioni. La definizione esplicita di Direzioni o Ruoli preposti all’innovazione digitale può però rappresentare un buon punto di partenza, sintomo di aver riconosciuto l’urgenza e la necessità di affrontare a livello di governance la trasformazione digitale in azienda. In questo modo infatti si creano e si riconoscono figure che hanno il ruolo di occupare il proprio tempo per catalizzare e organizzare l’innovazione, indicando una direzione da seguire per il resto dell’organizzazione e svolgendo “evangelizzazione” in azienda.
Una volta superata questa fase inziale, sarà più facile strutturare un modello organizzativo per l’innovazione digitale maggiormente diffuso e trasversale all’interno dell’organizzazione, limitando l’accentramento su un’unica Funzione o Ruolo di riferimento.
Questi sono solo alcuni dei principali risultati riportati all’interno del Report “Priorità dell’Innovazione Digitale per le imprese nel 2019: sfide organizzative” degli Osservatori Startup Intelligence e Digital Transformation Academy, disponibile a questo link.