“Nel panorama economico attuale non conta tanto cosa fai e chi conosci, ma dove vivi” Questo dice La nuova geografia del lavoro, il libro, dell’economista e docente a Berkley Enrico Moretti, diventato il best seller economico dell’anno.
E questo dicono i dati Istat elaborati da Manageritalia sulla disoccupazione in Italia. Per quanto riguarda tutti i lavoratori la disoccupazione è più bassa in Trentino Alto Adige: 5,1% in totale, 4,6% per gli uomini e 5,8% per le donne e qui è anche minima la differenza tra la disoccupazione dei due sessi -1,2% in favore degli uomini. In verità, in ragione delle province autonome, in questa regione Bolzano fa ancora meglio: 4,1% la disoccupazione totale, 3,6% quella maschile, 4,8% quella femminile e -1,2% la differenza vantaggio degli uomini. A seguire in questa particolare classifica troviamo il Veneto (6,6% la disoccupazione totale), il Friuli Venezia Giulia (6,8%), la Valle d’Aosta e l’Emilia e Romagna (7,1%) e la Lombardia (7,5%). Agli ultimi te posti Sicilia (18,6%), Campania e Calabria (19,3%). La disoccupazione maschile è maggiore di quella femminile solo in Valle d’Aosta (+0,3%) e Basilicata (+0,1%).
Poco cambia per quanto riguarda i giovani 15-24enni. La disoccupazione è sempre minima in Trentino Alto Adige: 15,2% in totale, 14,7% per gli uomini e 15,9% per le donne e la differenza vede gli uomini meno disoccupati delle donne (-1,2%). Bolzano svetta sempre: 11,6% la disoccupazione totale, 11,5% quella maschile, 11,7% quella femminile e -0,2% la differenza a vantaggio degli uomini che sono meno disoccupati. A seguire troviamo il Veneto (23,7%), la Valle d’Aosta (25,8%), l’Emilia e Romagna (26,4%) e la Lombardia (26,6%). Agli ultimi te posti Basilicata (44,4%), Sicilia (51,3%) e Calabria (53,5%). Tra i giovani la disoccupazione maschile è maggiore di quella femminile solo in Emilia e Romagna (1,6%), Friuli Venezia Giulia (3,6%) e Calabria (4,2%).
Da notare che le regioni più virtuose sono anche quelle dove la differenza tra disoccupazione totale e giovanile è minima: -10,1% a svantaggio dei giovani in Trentino Alto Adige (-7,5% nella più virtuosa Bolzano), -17,7% in Veneto, -19,1% nella moderna Lombardia e – 35% in Basilicata.
Tutt’altro discorso per i manager. I dirigenti hanno una maggior presenza tra gli occupati dipendenti in Lombardia dove ci sono 1,6 dirigenti ogni cento lavoratori dipendenti, a seguire Lazio (1,36%), Piemonte (0,96%), Emilia e Romagna (0,82%) e Liguria (0,8%). A fondo classifica Basilicata e Sardegna (0,18%) e Calabria (0,17%) dove fare il dirigente è più unico che raro. La classifica anche considerando globalmente i manager, dirigenti e quadri, non cambia: Lombardia (4,7%), Lazio (4,5%), Piemonte (3,6%) e in coda Sardegna (1,4%), Calabria e Basilicata (1,3%).
Quanto emerso, che per una corretta confrontabilità è riferito al 2012 e con i dati più aggiornati, al momento non disponibili, sarebbe ancora peggio, non vuole tanto essere uno sprone a cambiare regione, anche perché si rischierebbe di peggiorare la situazione dove oggi è meno peggio. Piuttosto una spinta a fare sinergia per vedere di migliorare tutti avvicinandosi alle nazioni che stanno ancora meglio delle nostre migliori regioni.
“Infatti – dice Guido Carella, presidente Manageritalia – qua e là per il mondo, sempre meno in Italia, ci sono intere città e aree geografiche che crescono e creano sviluppo, lavoro e ricchezza. L’ingrediente? Innovazione e conoscenza, veri motori della moderna economia basata non più sulla produzione di beni materiali, ma su quella di innovazione e conoscenza. E oggi ancor più di ieri questa nuova economia vincente tende all’aggregazione geografica. Città e regioni che si popolano di lavoratori qualificati e imprese innovative e ne attirano, come le api sul miele, sempre di più. Perché oggi, ma anche ieri, pensiamo ai nostri distretti o se vogliamo anche alle città del Rinascimento, il successo di un’azienda non dipende solo dalle sue qualità e dei suoi lavoratori, ma anche dall’ecosistema economico e sociale nel quale è inserita. Questi luoghi diventano uno stimolo e un incubatore ricco di idee e di tutto quanto serve per creare nuove idee e nuovi modi di fare impresa. Facciamolo!
Disoccupazione totale per sesso e regione e differenza tra i sessi | |||||
Regioni e | Classifica | 15-64 ANNI 2012 | Differenza disoccupazione uomo donna | ||
Uomini | Donne | Totale | |||
Bolzano/Bozen | 3,6 | 4,8 | 4,1 | -1,2 | |
Trentino-Alto Adige/Südtirol | 1 | 4,6 | 5,8 | 5,1 | -1,2 |
Trento | 5,6 | 6,8 | 6,1 | -1,2 | |
Veneto | 2 | 5,7 | 7,8 | 6,6 | -2,1 |
Friuli-Venezia Giulia | 3 | 5,8 | 8,1 | 6,8 | -2,3 |
Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste | 4 | 7,3 | 7,0 | 7,1 | 0,3 |
Emilia-Romagna | 5 | 6,4 | 7,9 | 7,1 | -1,5 |
Lombardia | 6 | 6,7 | 8,5 | 7,5 | -1,8 |
Toscana | 7 | 6,5 | 9,5 | 7,8 | -3,0 |
Liguria | 8 | 6,4 | 10,3 | 8,1 | -3,9 |
Marche | 9 | 7,9 | 10,6 | 9,1 | -2,7 |
Piemonte | 10 | 8,2 | 10,5 | 9,2 | -2,3 |
Umbria | 11 | 8,4 | 11,6 | 9,8 | -3,2 |
Lazio | 12 | 9,8 | 12,1 | 10,8 | -2,3 |
Abruzzo | 13 | 9,4 | 12,9 | 10,8 | -3,5 |
Molise | 14 | 10,4 | 14,5 | 12,0 | -4,1 |
Basilicata | 15 | 14,5 | 14,4 | 14,5 | 0,1 |
Puglia | 16 | 14,0 | 18,7 | 15,7 | -4,7 |
Sardegna | 17 | 15,3 | 15,3 | 15,9 | 0,0 |
Sicilia | 18 | 17,5 | 20,6 | 18,6 | -3,1 |
Campania | 19 | 17,5 | 22,3 | 19,3 | -4,8 |
Calabria | 20 | 18,1 | 21,2 | 19,3 | -3,1 |
Nord-ovest | 7,1 | 9,2 | 8,0 | -2,1 | |
Nord-est | 5,9 | 7,7 | 6,7 | -1,8 | |
Centro | 8,4 | 11,0 | 9,5 | -2,6 | |
Mezzogiorno | 15,9 | 19,3 | 17,2 | -3,4 | |
Italia | 9,9 | 11,9 | 10,7 | -2,0 | |
Italia | 7,6 | 9,6 | 8,4 | -2,0 | |
Fonte: Elaborazioni Manageritalia su dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro (2012) |