Il Politecnico cresce e si espande anche il Polihub: a Milano più spazio per l’innovazione e l’imprenditoria

Coworking per startup e imprese, nuove strutture per le attività di incubazione e un grande intervento di riqualificazione urbana. Il rettore Ferruccio Resta ha illustrato in un’intervista al Corriere della Sera i lavori in corso nelle due sedi dell’Ateneo. Che prevedono un importante ampliamento del Campus Bovisa

Pubblicato il 29 Ago 2018

POLITECNICO BOVISA VIA DURANDO

Nuovi spazi per le startup ma anche per le imprese, coworking, residenze universitarie. Il Campus Bovisa cresce e diventerà sempre di più l’area di riferimento per l’imprenditoria innovativa a Milano. In un’intervista al Corriere della Sera il rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta ha fatto il punto sui lavori in corso nelle due aree dove è insediato l’ateneo. Nel Campus Leonardo, a Città Studi, va avanti il cantiere per la nuova sede di Architettura, disegnata da Renzo Piano. Nel frattempo sono diversi i progetti di ampliamento del “nuovo” insediamento alla Bovisa (risale al 1989…) che, come sottolinea lo stesso rettore al quotidiano milanese “ha pari dignità con la sede storica, per estensione, numero di studenti e dipartimenti”. E la Bovisa sarà a Milano (e non solo) certamente la più grande area dedicata all’innovazione e alla nuova imprenditoria.

Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano
«Ricaveremo locali per il coworking, per studenti e mentor e per piccole e grandi imprese, perché cresce la richiesta di insediarsi nel distretto dell’innovazione», anticipa il rettore Resta al Corriere. In via Durando c’è già il Polihub, l’incubatore gestito dalla Fondazione Politecnico che proprio quest’anno è stato premiato come terzo incubatore universitario al mondo e che vedrà ampliati i suoi spazi.

Mainetti: “Così il Polihub è diventato il terzo incubatore universitario al mondo”

Lo sviluppo del Campus Bovisa, che prevede anche l’intervento del Comune di Milano, sarà fatto nell’area della Goccia, un ex insediamento industriale di oltre 800mila metri quadrati in attesa di essere recuperata dall’inizio degli anni Novanta. Il progetto porterà anche al recupero di due vecchi gasometri. Ricorda Resta: «Ci sono esempi interessanti di realizzazioni post industriali, potremmo seguire l’esempio e ricavare residenze universitarie come spazi per conferenze o aula magna».

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