Finora Babbo Natale doveva caricare doni a centinaia di migliaia sulla propria slitta, ed essere molto convincente con le proprie renne per spingerle a tirare quel carico immane avanti e indietro per il mondo durante la notte di Natale. Ma con l’avanzamento della tecnologia, la famosissima renna Rudolf e i suoi compagni rischiano di restare disoccupati. Perché la tendenza di quest’anno è il regalo stampato in 3D. Dagli orecchini alla collana, dalla custodia per iPhone al braccialetto, ormai (quasi) qualsiasi cosa è realizzabile e stampabile in 3D: basta avere un po’ di fantasia e creare il proprio modello, e poi stamparselo in proprio oppure portare il file in uno dei tanti negozi che ormai si sono attrezzati. E non si deve pensare che un gioiello stampato in 3D sia una “patacca” di poco valore, perché se è vero che i materiali usati comunemente sono nylon e resine, si può creare anche con metalli preziosi come argento e oro. Ottenendo così un regalo altamente personalizzato e con anche un notevole valore economico. Per farsi un’idea, basta dare un’occhiata al catalogo del sito shapeways.com: collane, bracciali, gemelli, spille, ma anche modellini, macchinine, giochi, giocattoli, accessori per la casa… insomma, tutto quello che la fantasia può suggerire.
Per i più vanesi (e magari con meno fantasia) un’altra delle tendenze del Natale 2014 è quella di regalare… se stessi. Ovviamente sempre stampati in 3D. L’idea è
semplice: la persona che vuole il proprio mini-clone si fa riprendere da speciali attrezzature fotografiche stereoscopiche, e una volta che il soggetto è stato analizzato da ogni angolatura si passa alla stampa della copia. L’idea, partita da Alterego3D.it (ma molte altre sono le società che propongono lo stesso prodotto, come ad esempio Mini-Me di Bologna), sta andando forte soprattutto negli ultimi giorni grazie alla collaborazione tra l’azienda e la Rinascente di Milano, che ospita uno degli studi di ripresa e di stampa delle statuine.
Se invece il destinatario del regalo è un bambino, per stupirlo ci vuole poco: il sito crayoncreatures.com tridimensionalizza e stampa i disegni dei più piccoli, dando forma a qualsiasi mostriciattolo o sgorbietto i bimbi disegnino su un foglio. Mentre su www.imaginarium.it/imaginieer è possibile realizzare e far stampare giocattoli ideati direttamente dai propri figli. E se non si ha a casa una stampante 3D per realizzare il prodotto finito, niente paura: in tutta Italia sono ormai decine i “3D Print Shop”, negozi nei quali è possibile stampare le proprie idee portando semplicemente il file che contiene il modello. Un po’ come si faceva una volta portando i rullini fotografici al fotografo.
Anche EconomyUp ha dedicato molto spazio all’innovazione apportata dalla stampa 3D. Ecco una collezione di articoli per scoprire tutto su questa nuova tendenza.
– Le 10 innovazioni italiane nello spazio con Samantha Cristoforetti. L’astronauta, a bordo della stazione Iss, sperimenterà prodotti messi a punto da università e aziende: dalla macchinetta del caffè alla stampante 3D, dalla maglietta per monitorare il sonno al prelievo di saliva per verificare lo stato delle ossa. Ecco quali sono e chi li ha realizzati
– Cesare Cacitti, chi è lo startupper più giovane d’Italia. Vicentino, 15 anni, tre anni fa ha costruito da solo una stampante 3D e ora concorre al Premio Gaetano Marzotto con un progetto: farne un prodotto di massa low cost. Tutto è cominciato a 6 anni, quando ha ricevuto in regalo un kit di elettronica…
– Portatile ed economica: con LumiPocket rivoluziono la stampa 3D. Davide Marin, 32 anni, ha realizzato la prima stampante 3D portatile che sfrutta la luce. Il primo modello realizzato in un garage, poi sono arrivati H-Farm e una campagna di crowdfunding su Indiegogo. Obiettivo: portare le stampanti 3D in tutte le case
– Materia 101, la stampante 3D marcata Arduino su misura per le community. Prodotta dalla startup innovativa Sharebot, è ideale per uso collettivo in classe o nei fablab ed è low cost, dai 600 ai 700 euro. La presentazione ufficiale sarà fatta alla Maker Faire Rome del 3-5 ottobre
– Ve la do io la stampante 3D! In provincia di Vicenza c’è un’impresa che si è riconvertita alla produzione di macchine per la nuova manifattura. Si chiama Dws, esporta in tutto il mondo. È stata la prima a “stampare” i denti. E ora lancia una linea per tutti. Maurizio Costabeber racconta la storia di un’azienda che ha creduto nell’innovazione
– FABtotum, la stampante 3D italiana, low cost e tuttofare (“fotocopie” comprese). La 3D printer prodotta da Marco Rizzuto (ospite di EconomyUp in tv) e Giovanni Grieco costa 999 dollari, è multifunzione e può anche fare scansioni digitali di oggetti. La macchina ha ottenuto il record europeo di finanziamento in crowdfunding. E pensare che è nata dalla necessità di fare modellini per gli esami universitari…
– Arriva la prima stampante 3D “marcata” Arduino. Un’azienda italiana userà come commuter per le proprie macchine la piattaforma open source co-fondata da Massimo Banzi e divenuta preziosa risorsa per i makers (artigiani digitali) di tutto il mondo: lo dice lo stesso Banzi a EconomyUp. Per ora top secret il nome della società
– Hsl, l’azienda salvata dalla stampa in 3D. Specializzata nello sviluppo di prodotti industriali, l’impresa ha battuto la crisi con una doppia strategia: tecnologie impostate sulla stampa 3d per migliorare i processi produttivi e creazione di nuovi brand basati sul 3d printing. I risultati? Un mix di manualità e tecnologia, un fatturato di quasi 6 milioni e nuove assunzioni
– Banzi: “Così gli artigiani digitali cambieranno la moda”. Il curatore della Maker Faire Rome delinea i trend (stampa 3D, droni e Internet delle Cose) presenti anche nel campo del fashion e rassicura: in Italia ci sono gruppi che lavorano sul tessile hi tech
– Così faccio impresa con una tesi di laurea. Luigi Cerfeda, 25 anni e neolaureato in ingegneria biomedica all’Università di Pisa, ha ideato Besos, un caschetto che rileva i segnali dell’elettroencefalogramma e si trasforma in gioco per i piccoli pazienti, puntando su Arduino e stampa 3D. E ora vuole fare business.
– “Io non protesto a Roma ma investo tutto in innovazione”. Massimo Moretti, titolare del CSP, aderisce alla CNA ma non ha partecipato alla manifestazione di ReteImpreseItalia contro la pressione fiscale. “Pago poche tasse perché reinvesto tutto in ricerca e sviluppo. Innovare è l’unica alternativa”. Sta progettando stampanti 3D per creare case di argilla
– La stampa 3D si studia a scuola. Al liceo Malpighi di Bologna è partito il progetto pilota 3d-Makers@School per consentire agli studenti di familiarizzare con la tecnologia della stampa tridimensionale. Coinvolta nel progetto l’Università di Stanford che ha elaborato un protocollo ad hoc per l’insegnamento delle competenze necessarie
– Dai Pc assemblati alla stampa 3D. Cerco un modello di azienda virtuale. Maurizio Mambrin, fondatore di Marvel 1901, laboratorio di sperimentazione nel contesto tecnologico, economico e sociale del RepRap Project, spiega l’originalità di un progetto di impresa capace di dialogare con il momento storico di trasformazione che stiamo vivendo