L’identità digitale è ormai uno strumento chiave, che abilita per gli utenti la fruizione di servizi a valore in tanti diversi ambiti applicativi e che ha vissuto con la pandemia una spinta importante di diffusione.
Il panorama nazionale e internazionale dei sistemi di identità digitale è attualmente contraddistinto da una notevole eterogeneità e sta vivendo un’importante trasformazione, a causa dello spostamento verso il paradigma del “wallet” per la gestione dell’identità digitale e dei servizi da questa abilitati.
Guidano questa trasformazione due fattori chiave: l’evoluzione normativa, che ha introdotto l’European Digital Identity (EUDI) Wallet e l’evoluzione di contesto, dovuta all’interesse di attori non tradizionalmente coinvolti in questo mercato, come le Big Tech, verso i servizi abilitati dall’identità digitale.
Identità digitale: in Italia si va verso l’IT Wallet
Il modello del wallet è in sperimentazione su scala internazionale: tramite accordi per l’integrazione di documenti digitalizzati, come le patenti di guida, nei wallet delle Big Tech; tramite quattro progetti pilota in atto a livello europeo; e grazie alle innovazioni di governi e aziende private. È interessante notare che anche l’Italia partecipa attivamente a questa trasformazione. È previsto che SPID e CIE, con i quali i cittadini hanno assunto buona familiarità, convergano in un unico wallet, denominato IT wallet, su cui il Governo italiano sta attualmente concentrando i propri sforzi nell’ottica di allineare la strategia italiana al progetto europeo dell’identità digitale.
Startup dell’identità digitale nel mondo: i dati
Secondo la ricerca svolta dall’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Osservatorio Startup Thinking, che ha analizzato circa 450 startup globali operanti in questo ambito, le startup fondate a partire dal 2018 e finanziate dal 2020 hanno raccolto complessivamente 2,5 miliardi di dollari. La distribuzione geografica evidenzia la predominanza del Nord America, con il 45% delle startup, seguito dall’Europa e dall’Asia. Analogamente, considerando i finanziamenti complessivi, il 66% di tale somma è raccolta startup nordamericane.
Per quel che riguarda le proposizioni di valore, la quasi totalità delle startup offre soluzioni incentrate esclusivamente sul software, il 5% combina software con hardware, e una percentuale ridotta si focalizza solo sull’hardware. Anche in termini di finanziamenti, la categoria che presenta il più alto valore è quella delle startup che si occupano dell’offerta di software.
L’analisi ha identificato trend tecnologici rilevanti, con più della metà delle startup analizzate che utilizza tecnologie di integrazione (API e SDK) e oltre un terzo che utilizza soluzioni di data analytics o intelligenza artificiale. Altre tecnologie includono sistemi biometrici, tecnologia blockchain, servizi basati su cloud, open standard e dispositivi di prossimità.
“In questo contesto innovativo, il digital identity wallet è uno strumento all’avanguardia, che consente agli utenti di conservare una varietà di credenziali, compresa l’identità stessa, per una gestione pienamente autonoma e per abilitare nuovi di servizi di valore”, afferma Giorgia Dragoni, Direttore dell’Osservatorio Digital Identity.
Startup dell’identità digitale: una selezione
La Ricerca è stata presentata il 25 gennaio 2024 in occasione di un evento dedicato organizzato dall’Osservatorio Startup Thinking nella sede di Cassa Depositi e Prestiti di Milano, di fronte a oltre 100 tra Innovation Manager e CISO delle 46 aziende partner dell’Osservatorio.
Il workshop è stato aperto da Alessandra Luksch, Direttore dell’Osservatorio Startup Thinking e dall’intervento di Valeria de Flaviis, Responsabile Innovation Lab & Digital Transformation di Cassa Depositi e Prestiti, che ha presentato l’impegno di CDP nel favorire l’innovazione e la digitalizzazione nel Paese, introducendo anche la visione del Gruppo sul tema oggetto del workshop. “In questi anni abbiamo esplorato e approfondito diverse opportunità di innovazione basate su soluzioni di identità digitale. In primo luogo, per quanto riguarda i temi di sicurezza, attraverso un approccio zero-trust e facendo leva su soluzioni di intelligenza artificiale e biometria comportamentale. Abbiamo inoltre ricercato, attraverso una call for solution, soluzioni innovative in ambito AML e KYC che ha portato all’identificazione della startup Rozes come partner tecnologico. Infine, abbiamo lavorato all’integrazione di SPID nei canali aziendali e avviato sperimentazioni in ambito blockchain per l’albo fornitori e attivato il metaverso per il recruiting e l’employer branding”, ha raccontato Valeria de Flaviis.
Durante la mattinata si è poi tenuta la pitch session di alcune promettenti startup:
- BIOMEYE, presentata dal CEO Giorgio Ennas, che sta sviluppando soluzioni integrate che combinano hardware, biometria e intelligenza artificiale per semplificare i processi di riconoscimento e accesso, prevenire il furto di identità, ridurre il rischio di incidenti e fornire informazioni preziose sul comportamento dei consumatori.
- Ubble (acquisita da Checkout.com), presentata dal Senior Sales Manager Gaspard de Belot, ha sviluppato una soluzione che consente di effettuare l’identificazione a distanza tramite video, applicabile per il KYC nelle istituzioni finanziarie, ma che può essere applicata anche in altri settori.
- Cyberneid, presentata dal Product Manager Luca Corteccioni, combina biometria e intelligenza artificiale per abilitare processi di identificazione sicuri, migliorando l’esperienza utente e riducendo il tasso d’abbandono, con soluzioni che includono tecnologie OCR per acquisire dati da documenti ufficiali.
- Gayadeed, presentata dal Founder & Co-CEO Egidio Casati, ha sviluppato un software che integra un sistema di firma elettronica nelle videoconferenze, agevolando la firma remota dei contratti anche con controparti che non possiedono una firma elettronica propria.
- IDlayr, presentata dall’Head of Partnerships Alex Economon, che trasforma i telefoni cellulari in identità digitali, offrendo un fattore di riconoscimenti innovativo che consente di semplificare l’autenticazione degli utenti e di offrire soluzioni passwordless.
- Inizio modulo
- Mopso, presentata dal Product Manager Yassine Ouahidi, che vuole rivoluzionare l’onboarding con credenziali digitali condivisibili una sola volta, portando risparmi di tempo e costi agli utenti. Le istituzioni finanziarie clienti beneficiano della riduzione di frodi, interventi manuali e rischi di riciclaggio.
- Rozes, presentata dal Co-Funder & CEO Jacopo Berti, è uno spin-off dell’Università di Padova che sviluppa algoritmi di intelligenza artificiale predittiva e piattaforme di risk intelligence volti al contrasto della criminalità organizzata nella finanza, al fine di supportare l’imprenditoria onesta.
- SpruceID, presentata dal Co-Funder & CEO Wayne Chang, consente alle organizzazioni di gestire l’intero ciclo di vita delle credenziali digitali, come la patente di guida digitalizzata e certificazioni professionali, garantendo sicurezza, privacy e controllo all’utente.
- TECH5, presentata dal Vice President of Sales and Business Development Andy Gray, ha ideato un software per l’offerta di identità biometriche e digitali, garantendo un’identificazione sicura per clienti e dipendenti, attraverso l’applicazione di tecnologie di intelligenza artificiale e apprendimento automatico.