Avere idee imprenditoriali è la base di partenza per qualsiasi aspirante imprenditore. Chi vuole mettere in piedi una propria attività deve essere, in qualche modo, anche un creativo, inteso come colui che riesce a individuare un’idea originale, efficace e vincente, ma sempre attenendosi all’analisi puntuale dell’ambito nel quale intende operare e concentrandosi sullo studio e sulla realizzazione di qualcosa di cui il mercato ha bisogno.
Diventare imprenditore: perché e quando è il caso di pensarci
Che cosa vuol dire fare impresa oggi e, in generale, quali elementi bisogna prendere in considerazione per realizzare il sogno di avviare un’attività? E, d’altra parte, cosa spinge a prendere una decisione in questo senso? Spesso si punta a diventare imprenditore per il desiderio di avere orari, luogo di lavoro e impegni generalmente flessibili, così come per trasformare una passione nel proprio lavoro o per la necessità di trovare un’alternativa in quanto ci si trova nelle condizioni di non avere più un lavoro da dipendente.
Come sviluppare idee imprenditoriali di successo
Una volta individuata la propria idea di business è necessario poter contare prima di tutto su competenze ed esperienza sul campo. Serve poi, naturalmente, perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi e tutte quelle soft skill che consentono di costruire relazioni con gli altri in modo da concorrere a un risultato di successo: empatia, problem solving, capacità di fare squadra, orientamento al cliente.
Fondamentale è saper redigere un business plan che fissi la linea d’azione (includendo tra l’altro l’analisi della concorrenza, gli obiettivi a medio e lungo termine eccetera) e quindi procedere con l’attività, passando per la definizione (e la ricerca) dei finanziamenti necessari.
Un consiglio che gli aspiranti imprenditori dovrebbero sempre seguire è di effettuare un’accurata ricerca sulle aziende nascenti o già affermate che stanno realizzando un’idea simile alla loro. Occorre avere consapevolezza dei potenziali competitor e riuscire ad analizzare il loro percorso, per capire eventuali fallimenti o errori, ma anche per imitare le buone pratiche.
Chiunque può diventare imprenditore?
“Prima non ne ero sicuro, poi ho viaggiato per il mondo, sono stato per esempio in Vietnam e in Nigeria, e lì ho visto le persone creare piccoli business per vivere e sopravvivere. Sì, tutti possono fare impresa: se non hanno un reddito fisso diventano imprenditori. È chiaramente qualcosa che si apprende”. Così spiega Bill Aulet, grande esperto di imprenditorialità, in precedenza manager e imprenditore, oggi docente e divulgatore. Aulet ha pubblicato un libro che ha avuto successo in molti Paesi, “La disciplina dell’imprenditore – 24 passi per una startup di successo” (FrancoAngeli Editore), con prefazione di Andrea Rangone, CEO di Digital360 Group. Nel suo saggio, l’autore sottolinea che fondare un’impresa può essere difficile e caotico, e proprio per questo è necessario seguire un metodo che permetta all’imprenditore di gestire ostacoli e imprevedibilità, identificando le aree strategiche da tenere sotto controllo per minimizzare il rischio di impresa. Aulet propone un approccio integrato passo dopo passo, completo e validato, per trasformare un’idea in un’impresa di successo, sia che stia creando un prodotto fisico, sia che stia proponendo un servizio o si stia limitando alla vendita di dati. Alla base, tuttavia, resta la necessità di individuare una buona idea imprenditoriale. Che andrà ovviamente finanziata.
Consigli su come trovare finanziamenti per idee imprenditoriali
Per riuscire a finanziare la propria idea imprenditoriale si possono percorrere diverse strade. Una può essere quella di far riferimento a una collettività disposta a dare un piccolo contributo: è il crowdfunding, la raccolta fondi online. Il reward crowdfunding, che consiste nella raccolta online di piccoli contributi da amici, conoscenti o anche sconosciuti in cambio di un dono o un omaggio, è un modo per finanziare idee che sono ancora in fase embrionale, o magari progetti artistici (un prodotto musicale, un cortometraggio ecc. ecc.). L’equity crowdfunding, più strutturato, permette di cedere quote della propria startup o pmi innovativa in cambio di finanziamenti fino a un tetto massimo di 5 milioni di euro. Naturalmente questo strumento è utilizzato da società già costituite.
Soprattutto all’inizio del proprio percorso imprenditoriale, l’aspirante imprenditore a volte finisce per rivolgersi a familiari e amici. In questo caso di parla di finanziamenti family and friends.
Se l’idea imprenditoriale viene perseguita e “tradotta” in startup innovativa, c’è la possibilità di attingere ai finanziamenti di angel investors, family office, investitori, fondi di venture capital. È opportuno, in molti casi, passare attraverso fasi di incubazione e accelerazione presso realtà certificate, che a volte diventano esse stesse investitori.
Diversi aspiranti imprenditori scelgono il canale più tradizionale, rivolgendosi agli istituti bancari. In Italia esiste il Fondo di Garanzia che eroga prestiti alle pmi, in parte coperti da garanzia della Stato.
Ecco alcuni esempi di idee imprenditoriali relative a vari settori: proposte innovative e non solo, frutto dell’evoluzione digitale ma in alcuni casi anche legate alla tradizione.
IDEE IMPRENDITORIALI GREEN
Noleggio biciclette e veicoli elettrici
Bike sharing e car sharing sono servizi sempre più richiesti. I dati dell’Osservatorio sulla Sharing Mobility, risalenti al 2018, segnalano una forte ascesa nello scooter sharing, ma è il 2019 che ha visto trionfare uno dei protagonisti della mobilità condivisa: il monopattino elettrico. Il noleggio di biciclette e altri tipi di veicoli è un servizio sempre più cercato, nelle grandi città e non solo. Nei piccoli centri si possono proporre gite su biciclette con pedalata assistita con accompagnatore, per esempio tra le colline toscane o nelle Langhe e così via. Può rappresentare un’iniziativa interessante anche se si dispone di pochi mezzi.
Coltivatore biologico, negozio di vendita prodotti a km 0
Le persone sono sempre più attente a cosa mangiano e a come lo mangiano. In questo spazio d’azione si può provare a lanciare iniziative (anche se non si ha la possibilità di coltivare in prima persona) pensando, per esempio, a mercatini locali, punti vendita temporary e via dicendo sino a offrire consulenza, per esempio, in ambito vegano (come comportarsi, quali prodotti scegliere, ricette). In questo contesto una vicenda imprenditoriale inspiring è quella di Cortilia, startup nativa digitale (e oggi pmi innovativa) che consegna a casa prodotti agricolo-alimentari. In pratica è un mercato agricolo online dove acquistare prodotti dai coltivatori locali senza intermediari. A maggio dell’anno scorso ha aperto anche un negozio fisico. Segno che c’è spazio per questo tipo di business sia online sia offline.
Consulente in risparmio energetico per le aziende
Sono molteplici i fronti su cui le aziende possono lavorare per aiutare altre aziende a migliorare l’impatto energetico sul territorio. Si può trarre ispirazione dalla storia di Enerbrain, una società che aiuta chi possiede edifici a monitorare la qualità dell’aria in modo da poter intervenire per ridurre emissioni e risparmiare energia. Fondata nel 2015 a Torino da quattro cervelli in fuga (poi rimpatriati), è una società B2B che ha brevettato un sistema di regolazione dinamica di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione per migliorare il confort degli ambienti chiusi e ridurre i consumi di aria condizionata. L’idea sta riscuotendo premi su premi e l’attenzione degli addetti ai lavori.
IDEE IMPRENDITORIALI AMERICANE
Uber, l’idea imprenditoriale per la nuova mobilità
Cofondata nel 2009 da Travis Kalanick e Garrett Camp, imprenditori seriali, Uber ha lanciato a San Francisco un’app per smartphone per chiamare un taxi privato semplicemente premendo un tasto del cellulare. La società ha avuto una rapida espansione internazionale: oggi è presente in alcune centinaia di città in tutto il mondo. Con gli anni sono nati imitatori e concorrenti, tra cui Lyft e Sidecar, ma è stata fortemente osteggiata da tassisti ed enti regolatori in varie parti del pianeta, Italia compresa. Tra i suoi investitori c’è Google. Non è facile diventare “la nuova Uber”, anzi è difficilissimo. Ma gli aspiranti imprenditori possono cominciare a riflettere sui nuovi business scaturiti dal nuovo modo di muoversi, la smart mobility.
AirBnB, l’idea imprenditoriale nell’house-sharing
La storia di Airbnb ha inizio a San Francisco nel 2007, dove si trovavano a vivere Brian Chesky e Joe Gebbia, due coinquilini neolaureati in difficoltà economiche. Per cercare di pagarsi l’affitto, decidono di pubblicare un annuncio per affittare alcuni posti letto a casa propria durante il meeting dell’Industrial Designers Society of America, che quell’anno si svolgeva proprio a San Francisco e che aveva riempito tutte le stanze disponibili negli hotel della città. Da lì sappiamo tutti come è andata. La condivisione di spazi abitativi può essere un terreno fertile per far nascere nuove idee imprenditoriali.
IDEE IMPRENDITORIALI FRANCESI
Meero, il crowdsourcing alla base dell’idea imprenditoriale
È certamente un record per la Francia, ma anche per l’Europa, il finanziamento di 230 milioni di dollari ricevuto da Meero, startup fondata appena tre anni fa. Basata a Parigi, la startup ha creato un marketplace per fare incontrare fotografi e business. Un modello di crowdsourcing evoluto, che collega circa 40mila fotografi in più di 100 Paesi, specializzati in diverse aree: dall’immobiliare ai servizi per i matrimoni passando dall’ecommerce. Il sito apparentemente è molto semplice: da una parte i fotografi, dall’altra chi ha bisogno di immagini per il proprio business. Ma dietro l’ingrediente tecnologico è potente.
Meero, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale ha sviluppato una serie di strumenti per la community dei fotografi, per esempio un software per semplificare e velocizzare l’editing delle foto ma anche servizi di pre-produzione e di marketing. Insomma, è diventata la piattaforma “il migliore amico dei fotografi”.
Idee imprenditoriali nel banking: Qonto
Qonto è la neo banca 100% online dedicata a PMI e professionisti nata in Francia nel 2017 e che in meno di due anni ha già conquistato oltre 65.000 clienti, arrivando a gestire 10 miliardi di euro di transazioni nel 2019. E adesso apre in Italia. Qonto è la neo-banca che risponde alle esigenze delle imprese e dei liberi professionisti, reinventando la loro quotidianità bancaria. I clienti di Qonto possono usufruire di un conto corrente 100% online, di un’interfaccia semplice e intuitiva, di un servizio clienti che registra il 98% di livello di soddisfazione, nonché di tariffe trasparenti. Fondata in Francia nel 2016, Qonto ha già semplificato la quotidianità bancaria di oltre 65.000 imprese, conta attualmente oltre 200 risorse ed è tra le Top 50 Global Fintech ‘Emerging Stars’ di KPMG e H2 Ventures.
ManoMano, l’idea di business nell’ecommerce fai-da-te
“Il mercato italiano dell’Home Improvement è estremamente frazionato e ancora poco digitalizzato, con un tasso di penetrazione online del 2%” dicono Philippe de Chanville e Christian Raisson, co-fondatori della francese ManoMano, il cui secondo mercato di riferimento è proprio l’Italia. La loro ormai ex startup (oggi una scaleup, cioè un’impresa più matura) è un buon esempio da seguire per chi ha idee di ecommerce da abbinare al fai-da-te. Tanto più che, come loro stessi affermano, in Italia sembra esserci ancora spazio per iniziative di questo genere. In particolare ManoMano è un ecommerce specialista dell’arredo casa, fai da te e giardinaggio in Europa. Co-fondata nel 2013, conta più di 1800 sellers ed oltre 4 milioni di prodotti e a fine gennaio 2020 ha chiuso un nuovo round di finanziamento serie E da 125 milioni di euro.
Idee imprenditoriali: l’uomo che barattò una graffetta con una casa
Per avere idee imprenditoriali, è importante essere attivi, ricettivi, pronti a mettersi in gioco e a non arrendersi mai. In questo senso è esemplare la storia di Kyle MacDonald, un canadese all’epoca 26enne, che nel 2005 pubblicò un annuncio per barattare una graffetta rossa con qualcos’altro di maggiore valore. Ne derivò una catena di scambi che portò il giovane ad ottenere la proprietà di un’abitazione in Canada. Un esempio di intraprendenza e di spirito imprenditoriale: “Se non avessi iniziato – dice – sarei ancora alla scrivania”.
Gig economy: Idee imprenditoriali innovative a basso costo
Nuovi business emergenti: il reselling
Acquistare e rivendere scarpe da ginnastica o altri capi di abbigliamento con gli stessi criteri con cui si acquisterebbero e rivenderebbero azioni in Borsa: è l’essenza del reselling, un fenomeno che è emerso in questi ultimi anni e si è diffuso principalmente tra le giovani generazioni, generando business e contribuendo alla nascita di alcune piattaforme mondiali. Nella sua forma più semplice il reselling consiste nel possedere un prodotto molto ricercato, di solito in edizione limitata, e poterlo rivendere a prezzo maggiorato a coloro che non riescono ad ottenerlo in altro modo. Il reselling interessa in particolare il mondo delle sneakers, sostanzialmente le scarpe da ginnastica, generalmente di marca Adidas o Nike, ma anche altri capi di abbigliamento di vari brand come Supreme.
Dropshipping
Si tratta del metodo di vendita che consiste nel vendere un prodotto online senza averlo materialmente in un magazzino di stoccaggio. Per fare dropshipping è necessario prendere contatto con fornitori affidabili e veloci nella spedizione dei propri prodotti e poi rivenderli senza dover allestire magazzino, predisporre logistica eccetera. Tuttavia vi sono i pro e i contro. Occorre per esempio stare attenti a chi promette guadagni da sogno con questo metodo: il 73% dei dropshipper francesi guadagnava nel 2019 meno di 100€ al mese, l’11% tra i 100 ed i 500€ al mese e solo l’8% tra i 1000 ed i 5000€ mensili.
Digital coach
Soprattutto nelle pmi non sono diffuse competenze specifiche nel campo della trasformazione digitale e spesso non è nemmeno compresa a fondo la portata rivoluzionaria degli strumenti digitali. Può risultare utile un professionista che, per esempio, supporti il piccolo imprenditore nell’implementazione del sito di eCommerce o semplicemente nella costruzione di una identità digitale forte della società. Alla base c’è lo sviluppo della cultura dell’innovazione. Che praticamente nessun aspirante imprenditore, oggi come oggi, può permettersi di non avere.
(ha collaborato Cristina Mazzani)
(Articolo aggiornato al 16/11/2021)