Report

ICity Rate, torna l’indagine di Forum PA sulle città più smart d’Italia

La nuova edizione è presentata il 20 ottobre in ICity Lab, manifestazione di FPA alla Fiera di Bologna. Quest’anno gli indicatori per scegliere i luoghi più intelligenti passano da 84 a 105 includendo open data, sharing economy, capacità di attrazione finanziamenti UE e performance sui social network

Pubblicato il 18 Ott 2016

smart-city-160930132222

Torna anche quest’anno ICity Rate, l’indagine di Forum PA che dal 2012 stila la classifica delle città più smart d’Italia.

La presentazione ufficiale del documento avverrà giovedì 20 ottobre alle 10 nel corso di ICity Lab, la manifestazione di FPA in programma il 20 e 21 ottobre alla Fiera di Bologna, una due giorni di discussione sui sistemi di analisi e governance degli ecosistemi urbani.

A discuterne Carlo Mochi Sismondi e Gianni Dominici, Presidente e Direttore di Forum PA, insieme a Sandro Cruciani, Direttore Centrale per le statistiche ambientali e territoriali ISTAT e Flavia Marzano, Assessora Roma Semplice di Roma Capitale.

ICity Rate è l’indagine di FPA che ogni anno dal 2012 stila la classifica delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. Sono 105 gli indicatori presi in analisi per scattare la fotografia delle città più smart d’Italia.

Sette le dimensioni tematiche sulle quali anche quest’anno si articola l’analisi: economy, living, environment, people, mobility, governance e legality. A variare è invece il modello di lettura e la base dei dati: l’obiettivo diventa infatti quello di rappresentare non solo la smartness delle città, ma pure – i fatti recenti di Amatrice ne rivelano l’urgenza- la capacità di risposta dei territori rispetto alle proprie specificità e vulnerabilità. In una parola, il loro tasso di resilienza: giudicare la capacità dei governi locali di spingere lo sviluppo urbano verso traguardi di sostenibilità, digitalizzazione e sviluppo non può far dimenticare che esistono una serie di bisogni e rischi specifici che differenziano tra loro le città, sulla base dei quali le amministrazioni devono plasmare la loro capacità di governance.

Altra novità del rapporto 2016 è l’ampliamento della base dati: gli indicatori presi in analisi passano infatti da 84 a 105. A quelli derivati dalle fonti statistiche ufficiali, FPA ne ha affiancati infatti altri, derivati da una serie di fenomenologie non ancora cristallizzate ma non per questo meno significative: dagli open data alla sharing economy, dalla capacità di attrazione finanziamenti UE per la ricerca alle performance delle amministrazioni sui social network, i dati presi in considerazione fotografano una realtà sempre più complessa, con il risultato di fornire, assieme all’analisi dell’esistente, anche una previsione della domanda, che consenta una maggior razionalizzazione della spesa pubblica ed un potenziale percorso di miglioramento della governance.

L’indagine verrà presentata giovedì 20 ottobre alle ore 10 nella plenaria “Conoscere, collaborare e realizzare nelle città dei dati”.

FPA s.r.l. è la società che da oltre 26 anni organizza FORUM PA, l’appuntamento che ogni anno a maggio al Palazzo dei Congressi di Roma si propone come punto di incontro e collaborazione tra pubblica amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile. Un’azione di ricerca, quella di FPA, che non si esaurisce nella tre giorni romana ma continua per tutto l’anno con molteplici attività di relazioni pubbliche, comunicazione istituzionale e percorsi di assistenza alle amministrazioni pubbliche nei processi di innovazione e cambiamento.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2