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I trend nel Mediterraneo: le opportunità per l’export italiano

Secondo i dati analizzati da Euler Hermes, il nostro Paese resiste al secondo anno consecutivo di recessione (-2,4% nel 2012; -1,8% nel 2013), ma si intravede una debole ripresa per il 2014 (+0,3%). In questo contesto, per le imprese italiane, l’innovazione, la competitività di costo e le esportazioni rappresentano lo strumento per riportare in vita e sostenere la crescita. Guardando proprio al Mediterraneo e ai Paesi del Golfo

Pubblicato il 17 Lug 2013

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Euler Hermes ha analizzato le evoluzioni economiche registrate dei Paesi del mediterraneo e del Golfo (GCC) e le implicazioni sulle esportazioni di prodotti italiani.

Secondo i dati, mentre l’Italia resiste al secondo anno consecutivo di recessione (-2,4% nel 2012; -1,8% nel 2013), si intravede una debole ripresa per il 2014 (+0,3%). Per il sesto anno di seguito aumentano le insolvenze (+7% nel 2013) che dovrebbero stabilizzarsi nel 2014. La domanda interna, in calo del 10% dal picco ante crisi, dovrebbe continuare a scendere nel 2014 (-14%), mentre il contemporaneo calo della disponibilità di credito alle imprese non finanziarie resta una sfida alla ripresa economica.

Per le imprese italiane, l’innovazione, la competitività di costo e le esportazioni rappresentano lo strumento per riportare in vita e sostenere la crescita. Le esportazioni italiane sono attualmente orientate verso prodotti tecnici di media gamma, rispetto ai leader del valore aggiunto come la Germania e gli USA. In ogni caso, la struttura delle esportazioni italiane resta una delle più diversificate al mondo: prodotti chimici, elettronica, energia, meccanica, acciaio, tessili e auto. La vivace domanda globale che si riscontra in ciascuno di questi settori offre opportunità sia per il momento attuale che per il futuro. L’ulteriore miglioramento delle eccellenze e della produttività permetterà alle imprese italiane di ridurre i costi del lavoro e di rafforzare le capacità di servizi a valore aggiunto.

Anche lo sviluppo di nuove catene di fornitura e di valore potrà stimolare le esportazioni. Le imprese italiane, già messe alla prova in patria dai forti ritardi nei pagamenti e dalle insolvenze, avranno bisogno di adottare pratiche di gestione del credito più solide per affrontare i maggiori rischi che incontreranno nei paesi emergenti.

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