Paola Pisano è il ministro dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione nel nuovo governo 5Stelle-Pd, il Conte bis. Una scelta netta e forte, che lascia ben sperare sullo sviluppo delle azioni di sostegno a favore delle startup, delle imprese innovative e della trasformazione digitale del Paese.
Paola Pisano, ministro dell’Innovazione: dall’Università alla politica
“Sono grata dell’occasione che mi è stata data oggi dal Presidente del Consiglio Incaricato, Giuseppe Conte. È per me un onore poter dare il mio contributo al nostro Paese, un territorio ricco di potenzialità e competenze da sviluppare”, ha postato la Pisano su Facebook dopo l’annuncio della sua nomina che arriva dopo un percorso accademico e politico tutto centratto proprio sull’innovazione.
Paola Pisano, torinese, 42 anni, ha studiato e insegnato innovazione (dal 2013 è Presidente della Commissione Aziende del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e dal 2014 Direttore del Centro di innovazione tecnologica multidisciplinare dell’ateneo piemontese) e dal 2016 come assessore del Comune di Torino, proprio all’innovazione, si è distinta per capacità di visione e attenzione alle principali tendenze della trasformazione digitale.
Paola Pisano e Torino centro dell’innovazione
Insomma non è un politico prestato all’Innovazione Paola Pisano, ma un’esperta di innovazione prestata alla politica che con determinazione ha riportato la città di Torino al centro di importanti dinamiche. “In futuro potrò dire ai miei figli che ho contribuito ad attirare in città aziende che danno lavoro a molte persone. Aziende che si occupano di tecnologie del futuro. E queste sono il driver del cambiamento della nostra società”, ha detto in un’intervista a EconomyUp, nella quale spiegava anche perché Torino può e deve diventare un grande laboratorio aperto a tutte le imprese impegnate in progetti innovativi.
L’assessora Paola Pisano: “Così Torino vuole diventare la città partner dell’innovazione”
Un ministro, quindi, con una chiara visione del futuro. Proprio di recente aveva anticipato i primi test previsti a Torino per il prossimo autunno di un nuovo servizio pubblico fatto con bus a guida autonoma. Non solo: l’assessora, oggi ministra aveva già immaginato anche l’uso di droni taxi all’ombra della Mole. Non sono molti i politici in Italia capaci di affrontare e comprendere i temi e le questioni legati alle tecnologie più avanzare e al loro impatto sulla società.