Il caso

Google farà concorrenza a Uber?

Il gigante di Mountain View avrebbe svelato di volersi avventurare nel mercato del trasporto automobilistico privato, in diretta concorrenza con la società di San Francisco nella quale ha investito milioni di dollari. In caso di conferma ufficiale, per Uber sarebbe una perdita molto grave. E non solo in termini di capitale

Pubblicato il 04 Feb 2015

È davvero finita l’alleanza milionaria tra Google e Uber? Secondo Bloomberg la rottura sarebbe già avvenuta, dal momento che Google ha svelato di volersi avventurare nel mercato del trasporto automobilistico privato, in diretta concorrenza con Uber, nella quale ha investito milioni di dollari. Sarebbe l’occasione per lanciare il suo progetto di veicoli autonomi che, però, fanno gola anche alla società di Travis Kalanick. Il Wall Street Journal parla di una “notizia gonfiata oltre misura”, citando una persona ben informata sui fatti, in quanto Google starebbe soltanto testando una app per l’uso delle automobili condivise tra i dipendenti, destinata al suo interno e non connessa allo sviluppo delle macchine senza autista.

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Per Bloomberg, invece, non si tratterebbe soltanto di un progetto interno e il gigante di Mountain View avrebbe addirittura presentato qualche immagine dell’applicazione di noleggio di auto durante una riunione esecutiva di Uber. Il chief legal officer di Google, David Drummond, infatti, partecipa anche al consiglio di amministrazione di Uber da quando, nel 2013, la multinazionale californiana è diventata uno dei suoi azionisti, investendo 258 milioni di dollari tramite la Google Ventures. Una fonte vicina a Uber ha detto al giornale che ora la società di San Francisco sta valutando se chiedere a Drummond di dimettersi dal cda.

Per Uber un eventuale allontanamento da Google sarebbe una grave perdita, non soltanto in termini di capitale. Innanzitutto sul fronte dei veicoli autonomi: il progetto era seguito con attenzione dalla società di Travis Kalanick in quanto, come ha più volte dichiarato, avrebbe portato molti benefici e risparmi al settore del noleggio di auto. Per Google le macchine del futuro potrebbero essere sul mercato già tra 2-5 anni, grazie alla ricerca del laboratorio Google X. L’amministratore delegato di Moutain View, Larry Page, è particolarmente affascinato da questa sfida che potrebbe rendere più efficienti anche le stesse città. Uber, però, non perde tempo e ha da poco rivelato di aver aperto un centro di ricerca a Pittsburgh con la Carneige Mellon University, per sviluppare il suo progetto di guida autonoma. In alternativa, secondo Bloomberg, Uber potrebbe rivolgersi alle case automobilistiche, come Mercedes, Audi e Tesla, che hanno in cantiere le loro vetture senza conducente.

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Altro aspetto da non sottovalutare in caso di “divorzio” è l’accesso alle mappe di Google, sulle quali sono basate le applicazioni per smartphone di Uber che potrebbero essere sostituite da MapQuest di AOL o da Apple Maps, ma forse penalizzando l’efficienza del servizio.

Per gli appassionati della contesa nessuna dichiarazione ufficiale è stata pronunciata da entrambi le parti. Solo un tweet un po’ ambiguo di Google lascia spazio a ipotesi varie (“Riteniamo che vi troverete bene con Uber e Lyft. Li usiamo spesso”).

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