Humanitas, cita il relativo sito web, è un ospedale ad alta specializzazione, centro di ricerca e sede di insegnamento universitario e promuove la salute, la prevenzione e la diagnosi precoce. Nato nel 1996 con sede a Rozzano, nell’hinterland milanese, è oggi un punto di riferimento internazionale per la ricerca sui tumori e le malattie del sistema immunitario. L’Istituto Clinico Humanitas è l’ospedale capofila di un gruppo di 9 ospedali, un centro di Ricerca e un’Università internazionale dedicata alle Life Sciences. Nel gruppo oggi lavorano circa 9000 professionisti fra medici, infermieri, ricercatori e staff, che nell’ultimo anno si sono presi cura di 1.200.000 pazienti.
La qualità delle cure attraverso il miglioramento continuo è il primo obiettivo di Humanitas. Investire nella Ricerca clinico-scientifica e in tecnologie all’avanguardia per trovare nuove cure è uno dei pilastri dell’Istituzione. Humanitas è, di fatto, un luogo dell’innovazione ed è una realtà che ha nel proprio DNA il gene dell’innovazione.
È per mantenere viva questa ambizione e per cogliere al meglio tutte le sfide che il contesto attuale impone – dalla trasformazione digitale all’ingresso di nuovi attori nel settore healthcare come startup e grandi player del digitale, solo per citare un paio di esempi – che Humanitas ha avviato un vero e proprio percorso di trasformazione ed engagement dei propri collaboratori per favorire l’innovazione. Un’ambizione così importante non può essere raggiunta senza il coinvolgimento delle persone che fanno parte dell’organizzazione. Le sfide da affrontare per Humanitas sono molte e l’innovazione è lo strumento che può aiutare l’Istituto Clinico a creare valore per tutti gli stakeholder coinvolti, dai pazienti e loro familiari, a medici, infermieri e tutti i collaboratori che lavorano in Humanitas. Migliorare l’intero patient journey per pazienti e familiari, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e migliorare il comfort e agevolare la relazione e collaborazione con medici e infermieri sono solo alcuni esempi di veri e propri ambiti di innovazione prioritari per l’Istituto Clinico.
“Le persone sono un pilastro di Humanitas, il vero asset per favorire l’innovazione. Per questo nell’ultimo anno abbiamo avviato un percorso di ingaggio di tutti i collaboratori, a partire da un’attività di individuazione delle competenze, digitali ed imprenditoriali, necessarie per fare innovazione”, afferma Michela Tomesani, responsabile Talent Attraction & People Development di Humanitas.
Per Michela Tomesani “Humanitas vuole sviluppare un modello di innovazione inclusiva, nel quale ciascuno possa esprimere il proprio talento e il proprio contributo”
È sulla base di questa convinzione che nell’ultimo anno è stata lanciata una Innovation Community con lo scopo di fornire le conoscenze e le competenze oggi rilevanti per fare innovazione, attraverso sessioni di approfondimento relative alle tematiche mappate nel digital DNA di Humanitas che ha visto coinvolti più di 190 collaboratori del mondo Staff e Servizio Clienti, dando inoltre la possibilità di “assaggiare” strumenti di innovazione in workshop basati su tecniche di design thinking, nei quali circa 40 partecipanti hanno avuto l’occasione di proporre dei concept innovativi, coerentemente con le principali esigenze di innovazione del Humanitas.
L’Innovation Community non si è fermata qui, ma, con l’obiettivo di fare leva sui propri talenti imprenditoriali ha lanciato un programma di accelerazione di idee per portare all’interno dell’Istituto gli aspetti positivi e la cultura del “lavorare come una Startup”. Il programma della durata di 6 mesi vede coinvolti 2 team di 6 persone l’uno che, come vere e proprie startup, hanno il compito di sviluppare concept di innovazione in risposta alle sfide poste dal management.
Ma quali sono gli ingredienti alla base di un percorso di innovazione e imprenditorialità come quello concepito da Humanitas?
- Visione, ambizione e commitment del top management che non solo riconosce l’importanza dell’innovazione come risposta ai continui cambiamenti in atto, ma che poi invia “segnali forti” a tutta l’organizzazione, fornendo risorse e creando il contesto adatto per sviluppare innovazione.
- People-centricity, dal momento che l’innovazione non è un tema prettamente ed esclusivamente tecnologico, ma si tratta di un’attività fatta da persone che creano e sviluppano soluzioni innovative per (creare valore per) altre persone.
- Ingaggio di tutta l’organizzazione: l’innovazione è un percorso di cambiamento che può ottenere risultati solamente se l’intera – o almeno gran parte – organizzazione è a bordo. Da un lato è possibile individuare quei talenti imprenditoriali da coinvolgere in iniziative di innovazione (e veri e propri programmi di intrapreneurship), dall’altro lato si tratta di diffondere il più possibile la cultura dell’innovazione e dell’imprenditorialità per favorire la creazione del contesto e dell’ambiente più adatto per rendere l’innovazione un processo continuo e con maggiori probabilità di “attecchire”. In questo modo non solo aumentano le performance di innovazione, ma, investendo nei propri collaboratori, si aumenta la loro soddisfazione e, di conseguenza, la probabilità di mantenere ingaggiati i migliori talenti.
- Diffusione di nuovi modelli di lavoro, poiché chi partecipa a queste iniziative non solo apprende nuovi strumenti (per fare innovazione), ma un vero e proprio nuovo modo di lavorare, certamente più agile. La creazione di team che replicano la struttura delle startup rappresenta un primo prototipo di lavoro in struttura piatta, snella, trasversale e veloce in contrasto con il modello più tradizionale caratterizzato da gerarchia, burocrazia e silos tra le varie cose.