L’innovazione è un’attività intrinsecamente sociale e collaborativa, spesso realizzata in team per integrare prospettive e conoscenze diverse al fine di generarne di nuove. La collaborazione tra persone è cruciale poiché le idee innovative emergono come pensieri fragili, non sempre facili da articolare, talvolta guidati da sensazioni viscerali, che potrebbero essere facilmente rovinati o persi se non gestiti in modo appropriato, attraverso l’empatia, l’ascolto attivo e la critica degli altri. Si tratta quindi di un processo complesso che non sempre ha successo a causa di problemi di coesione, fiducia e cooperazione tra le persone di un team. La capacità dell’AI generative di proporre nuove idee e generare contenuti originali è ormai indiscussa. Nelle attività di innovazione, sono molte le realtà che ricorrono all’AI generativa per la sua efficienza nel generare idee e contenuti, accelerando la produttività e la capacità di problem-solving dei team. Tuttavia, poco si sa sul ruolo dell’AI come facilitatore delle attività di collaborazione.
L’AI generativa per la co-creazione: un test
È possibile usare l’AI generativa come facilitatore della collaborazione nei processi di co-creazione? Nel corso del secondo Design Thinking Lab dell’Osservatorio Design Thinking for Business, abbiamo cercato di rispondere a questa domanda sperimentando una nuova forma di collaborazione uomo-macchina in attività di co-creazione. L’AI generativa è stata impiegata per superare le limitazioni della collaborazione umana che spesso limitano l’esplorazione creativa. Integrando la critica con la generazione di idee, si è voluto osservare se e come l’AI generativa possa facilitare uno scambio di conoscenze più profondo tra i partner e a promuovere dialoghi più profondi. Sono state coinvolte 72 persone suddivise in 36 coppie. La scelta della coppia come forma di collaborazione è stata fatta in quanto la coppia oltre che essere la forma più semplice di collaborazione, dove quindi le dinamiche di co-creazione sono più visibili, risulta essere anche molto efficacie nelle attività di co-creazione. La sfida proposta alle coppie era relativa all’esplorazione di concept innovativi di smartphone e strumenti che abilitano la comunicazione e l’interazione tra le persone alla luce delle nuove tecnologie emergenti come l’AI.
L’AI generativa è stata opportunamente istruita per poter “collaborare” con le coppie e fornire suggerimenti ad hoc. Nella conduzione dell’esperimento, alcune coppie hanno interagito con un AI che mirava a far convergere le idee delle due persone offrendo suggerimenti complementari che potessero aiutare a perfezionare i concept proposti. Altre coppie hanno interagito con un AI generativa che criticava le idee iniziali delle coppie spronandole a discussioni più approfondite. Questa doppia prospettiva ci ha permesso di capire come l’AI generativa possa facilitare non solo lo sviluppo di concept innovativi ma anche la collaborazione tra gli individui.La generative AI come nudge: facilitatrice nella convergenza e nella creazione di relazione
All’interno della sessione dell’esperimento dove l’AI generativa cercava di favorire la convergenza, la AI ha agito da nudge offrendo informazioni complementari alle idee proposte dalle coppie impegnate. Di conseguenza, le idee plasmate dai due individui tendevano a evolversi in modo incrementale: il condizionamento fornito dall’ AI sembrava incoraggiare la coppia a cercare un ulteriore affinamento delle idee proposte senza allontanarsi dalla riflessione preliminare. Il risultato è il frutto di un processo iterativo di perfezionamento e miglioramento, in cui l’AI agisce come amplificatore di idee, consentendo alle coppie di esplorare nuove sfumature e dettagli, portando a idee più robuste e concrete.
Da un punto di vista della relazione, i partner hanno percepito un alto livello di coesione in quanto confortati dall’AI generativa, che ha mostrato le somiglianze tra le loro idee valorizzandole. In questo contesto, le persone tendono a stabilire una dinamica di “build on top”: preferiscono costruire sulle idee dell’altro piuttosto che criticarle.La generative AI come sparring partner per incoraggiare visioni radicali
Nella sessione dell’esperimento dove l’AI generativa criticava le idee delle coppie, l’AI ha agito come sparring partner criticando le visioni iniziali delle coppie per approfondire le discussioni e guidare il feedback critico. In questo contesto, abbiamo osservato che le coppie tendevano a divergere verso idee più radicali. È infatti emerso come le diadi si siano sentite autorizzate dalla critica dell’AI a osare di più.
In questo contesto, anche la relazione all’interno delle coppie ha subito un’evoluzione unica: le persone si sono sentite più libere e sicure di interagire con il proprio partner e di proporre idee audaci. In questo contesto, dove l’AI critica le idee delle coppie, i partner si sono alleati contro un “nemico” comune, rappresentato dall’ AI stessa, e propongono idee sempre più radicali.
Non solo come strumento per generare idee ma anche per facilitare la collaborazione umana
Nell’esperimento che abbiamo condotto, abbiamo osservato il potenziale di AI generativa nel facilitare la collaborazione tra le persone durante la co-creazione. In entrambi gli scenari testati, abbiamo notato come l’AI abbia contribuito a creare un terreno comune di discussione, permettendo alle coppie di sviluppare un concept condiviso. Inoltre, l’AI ha facilitato l’identificazione di punti deboli o ciechi. Tuttavia, come presentato in precedenza, i due modi in cui l’AI ha interagito – come nudge o come sparring partner -hanno portato a risultati diversi sia in termini di idee che di sviluppo delle relazioni. Questo ci permette di fornire suggerimenti su quando adottare quale tipo di GenAI e di delineare i punti di forza e di debolezza.
Da un lato, l’AI generativa come nudge consente solo un miglioramento incrementale del concept. Allo stesso tempo, aiuta a creare buone relazioni tra le persone che delegano l’ideazione al GenAI e si prendono il tempo per condividere e approfondire le loro prospettive, dando ai partner la possibilità di essere più consapevoli del mondo cognitivo dell’altro attraverso lo scambio di percezioni e idee. A tal fine, L’AI generativa come nudge può essere utilizzato in team molto diversi tra loro per favorire la creazione di vicinanza e coesione, facilitando il superamento delle barriere culturali, valoriali e identitarie.D’altro canto, l’AI come sparring partner assicura un reframing del concept più radicale. Tuttavia, dal punto di vista relazionale, sembra portare a una minore intimità: gli individui si alleano contro GenAI e spingono verso idee più radicali; tuttavia, sembrano approfondire meno la conoscenza reciproca di sé. A tal fine, l’AI come sparring partner può essere utilizzato per accelerare il processo ideativo verso idee più audaci.
In conclusione, l’esperimento ha rappresentato un primo tentativo di esplorare le capacità del GenAI non solo come strumento per creare qualcosa, ma anche come strumento per migliorare le relazioni e i comportamenti umani.A conclusione dell’esperimento, sono intervenuti Alessandro Grati, Strategy & Business Designer di Fifth Beat, Nicolò Buratti Service Designer & User Researcher di Sisal, Elisa Palmieri, Senior Service & UX Design Consultant di KPMG e Daniele Ferrari, Service and UX Top Lead di Tangity (part of NTT DATA Design Network). Facilitati da Stefano Magistretti, parte del Research Direction dell’Osservatorio, hanno fornito ulteriori spunti e riflessioni sull’adozione dell’AI generativa non solo come strumento creativo ma abilitatore di
relazioni.