TECNOLOGIA SOLIDALE

G7 salute, la transizione demografica passa dall’innovazione per la longevità



Indirizzo copiato

Dal 9 all’11 ottobre si tiene ad Ancona il G7 della salute. In quella città AC75 Startup Accelerator ha sviluppato un progetto pilota per mettere in contatto la popolazione con l’innovazione per la longevità. Ne parliamo con il CEO Matteo Bina Sforza Fogliani

Pubblicato il 4 ott 2024

Antonio Palmieri

Fondatore e presidente di Fondazione Pensiero Solido



Longevità, G7 Salute

“Creare un Istituto Italiano per il Futuro della Popolazione, cioè un’agenzia con competenze multidisciplinari, in grado di occuparsi dei differenti fronti della transizione demografica, è una sfida strategica per il nostro paese”.

Non ha dubbi Matteo Bina Sforza Fogliani, general manager di AC75 Startup Accelerator acceleratore di startup, con particolare attenzione alla silver economy.

“Questo progetto rientra nel programma Age-IT (Ageing well in an ageing society), con il quale collaboriamo anche noi. Finanziato dal PNRR, questo programma ha l’obiettivo di rendere l’Italia punto di riferimento della ricerca scientifica sulla longevità”

Di come operare per un invecchiamento attivo si parlerà anche al G7 della salute dal 9 all’11 ottobre ad Ancona. Del resto la prospettiva al 2040 è di avere un italiano su due sopra i 50 anni di età e uno su cinque sopra i 75. Una prospettiva inedita, da affrontare preparati…
“Questo è lo scopo della nostra attività. Saremo presenti anche noi alle iniziative G7 extra presentando “Ancona Longeva”…”

Ancona Longeva” sembra il nome di una lista civica candidata alle elezioni comunali…
“Il Comune c’entra ma non per le elezioni. “Ancona Longeva” è il nome del progetto pilota che abbiamo svolto durante l’estate e nel mese di settembre con il Comune, per mettere in contatto diretto la popolazione anziana e la popolazione generale con l’innovazione pensata per i bisogni generati dall’invecchiamento”

Quindi siete proiettati nel futuro, perché, come ci siamo detti, è evidente che la longevità è e sempre di più sarà uno dei tratti di questa nostra epoca…
“Infatti abbiamo scelto Next Age come nome del nostro programma di accelerazione specificamente dedicato alle startup della Silver Economy. Siamo stati i primi in Europa a farlo. Facciamo base ad Ancona, lo abbiamo creato in società con CDP Venture Capital, nell’ambito del network del Fondo Acceleratori di CDP”

Ho capito. Allora fanno il G7 salute ad Ancona come riconoscimento per il vostro lavoro…
“Non esageriamo…Tuttavia nel corso delle tre edizioni del programma sono state accelerate 23 startup, selezionate tra oltre 900 progetti provenienti da tutto il mondo”

Molto interessante…ma tutto questo cosa ha a che fare con Ancona Longeva?
“Ha molto a che vedere con la silver economy. Con le cooperative ed i centri anziani che hanno convenzioni con il Comune abbiamo selezionato le startup che potevano portare il maggior beneficio e le abbiamo portate all’interno di queste realtà che quotidianamente offrono i loro servizi agli anziani, facendole sperimentare agli operatori e ai beneficiari.

Per farla breve, avete fatto una sperimentazione sul campo…
“Abbiamo svolto una vera e propria attività di sviluppo con le persone e questo ci ha permesso di testare direttamente sul campo la reale efficacia delle soluzioni innovative sviluppate da alcune startup che hanno partecipato a Next Age.”

Immagino che uno dei problemi del vostro settore non sia avere a disposizione delle innovazioni – come hai detto avete visionato 900 progetti in tre anni – ma capire e valutare come mercato e utilizzatori finali accolgono e si rapportano a queste innovazioni…
“Purtroppo spesso c’è una sorta di diffidenza nei confronti dell’innovazione e della tecnologia e questa diffidenza o la difficoltà di adozione delle soluzioni proposte portano ad un insuccesso delle startup e alla perdita di occasioni di miglioramento della vita degli anziani.”

Quindi stavolta avete potuto raccogliere i feedback e farvi raccontare direttamente come le persone hanno interagito con le innovazioni…
“Questa sperimentazione ci ha permesso quindi di avere un confronto diretto su tre livelli: quello con l’istituzione, quello con gli operatori che erogano i servizi e quello con i diretti beneficiari.”

Bene. Altre iniziative di Ancona Longeva?
“La seconda macro attività di Ancona Longeva è stata portare in una delle piazze principali della città un altro gruppo delle nostre startup e far loro incontrare la popolazione, facendo toccare con mano le soluzioni proposte. In questo modo abbiamo coinvolto i cittadini comuni in un programma di eventi realizzato in collaborazione con INRCA (nostro partner scientifico e unico IRCCS italiano interamente dedicato alla ricerca e cura dell’anziano) che ha portato in piazza una serie di interventi di carattere scientifico divulgativo.”

Non c’è due senza tre…
“La terza fase è consistita nella somministrazione di un questionario a più di 400 tra anziani dei centri diurni coinvolti e persone che abbiamo incontrato in piazza: l’obiettivo era di indagare i bisogni più sentiti e raccogliere le opinioni rispetto all’utilizzo delle innovazioni.”

Risultato?
“Questa indagine ha confermato quello che dicevo prima. Le persone – soprattutto quelle in età avanzata – sono interessate a nuove soluzioni ma sfiduciate e guardano alle innovazioni tecnologiche ancora con circospezione perché non hanno avuto l’opportunità di comprenderle e di provarle.”

Non credono che sia possibile risolvere i problemi dell’invecchiamento con le nuove tecnologie…
“Uno dei punti qualificanti di Ancona Longeva era proprio perseguire un’azione che avesse anche un carattere culturale, attraverso la divulgazione del valore dell’innovazione, condizione necessaria per far aumentare l’impatto delle nuove tecnologie. Infatti, una popolazione consapevole e informata sarà anche più ricettiva e disponibile ad adottare soluzioni che migliorino la qualità della vita.”

Sotto alcuni aspetti è lo stesso obiettivo di questo blog e, più in generale, della attività di “Tecnologia solidale” realizzata dalla Fondazione Pensiero Solido. Devo dire che questa vostra iniziativa è inusuale per un acceleratore di startup.
“Lo è. Le motivazioni per un impegno di questo tipo sono molte. Oltre ad un ritorno diretto sulle startup che hanno fatto il programma di accelerazione, volevamo perseguire anche degli obiettivi strategici legati alla nostra mission…”

…mission possible
“Assolutamente. Noi come acceleratore non vogliamo limitare l’impatto generato dai nostri programmi alla sola accelerazione di soluzioni che miglioreranno la vita delle persone, ma allargarne la portata alle comunità locali. Per questo AC75 SA vuole sviluppare un ecosistema favorevole all’innovazione nella silver economy, che si concretizzi nello sviluppo di collaborazioni con i soggetti del territorio: il Comune, gli operatori che ogni giorno si prendono cura della popolazione anziana, strutture come l’Irccs Inrca, uno degli istituti di eccellenza in Italia in questo settore e la Camera di Commercio delle Marche.”

Il 5 ottobre presenterete il report con i risultati di questa sperimentazione nell’ambito dell’extra G7 della Salute di Ancona.
“Ne siamo onorati, ma non ci vogliamo fermare qui. Vogliamo coinvolgere altre pubbliche amministrazioni, operatori del settore e aziende, per portare l’esperienza di Ancona Longeva in altre città facendo cultura dell’innovazione per la longevità con il coinvolgimento diretto dei cittadini e di chi opera con loro nei territori.”

Quindi considerate Ancona Longeva come un progetto pilota…
“Assolutamente. A noi ha permesso di sperimentare questa modalità di collaborazione piuttosto complessa sia per tipologia di attività che per numero e diversità degli stakeholder coinvolti, ed ha costituito la base da cui partire per ampliare le sperimentazioni.”

In definitiva, ora volete passare da Ancona al resto d’Italia…

“Per la pubblica amministrazione Ancona Longeva è stata l’opportunità di sperimentare delle soluzioni innovative che possono generare miglioramenti organizzativi e nell’erogazione dei servizi alla popolazione oltre che risparmi economici, mentre per i soggetti erogatori di servizi e anche per le aziende rappresenta un’occasione di open innovation estremamente concreta. L’abbiamo fatto qui, possiamo ripeterlo altrove. Cerchiamo amministrazioni e aziende per avviare nuove partnership.”

Innovazione e longevità. È il futuro che ci aspetta. A ciascuno di noi il compito di renderlo solido – e quindi solidale – per tutti.

Articoli correlati

Articolo 1 di 4