Millennials, startup e innovazione tecnologica. Ruota attorno a questi tre elementi la rivoluzione nel settore del food. Che sta cambiando le nostri abitudini alimentari e il modo in cui ci relazioniamo con il cibo. Grazie all’affermazione di internet e all’avvento delle nuove tecnologie, infatti, siamo in grado di acquistare, ordinare, cucinare, consumare e condividere cibo in modo del tutto diverso rispetto al passato. Una condizione che mette l’industria alimentare di fronte a una sfida importante: trovare risposte adeguate alle esigenze di un pubblico sempre più competente e in continua evoluzione. Saranno questi i temi al centro della terza edizione di Seeds&Chips – The Global Food Innovation Summit (che si svolgerà dall’8 all’11 maggio a Fiera Milano Rho e a cui parteciperà anche l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama), dove si potranno inoltre osservare da vicino i progetti più interessati di aziende e startup in questo settore.
La manifestazione punterà i riflettori principalmente sul ruolo che i nativi digitali hanno all’interno della food revolution. Perché i millennials, con la loro capacità di essere sempre connessi e informati, rappresentano un pubblico sempre più attento alla qualità, alla salute, alla sostenibilità e alla novità. Rispetto alle generazioni precedenti, la generazione Y spende di più in cibo (negli Usa ad esempio la spesa annua è di 1,4 trilioni di dollari), ma è anche più informata su ciò che mangia. In molti prestano molta attenzione alla qualità del prodotto, tanto che secondo alcune stime l’80% si informa sulla provenienza e la tracciabilità del cibo che consuma.
D’altra parte competenza e informazione sono spesso carte vincenti per garantirci un’alimentazione di qualità. A questo proposito un’indagine realizzata da SWG – in occasione di Seed&Chips 2017 – ha provato a svelare qual è lo stato della conoscenza dell’opinione pubblica italiana sull’innovazione nel processo di produzione, distribuzione e consumo del cibo. Realizzata su un campione di 2000 soggetti intervistati, l’indagine ha preso in esame cinque aree di ricerca: innovazione nell’alimentazione, sostenibilità alimentare, tracciabilità del cibo ed etichette, stato della ristorazione collettiva e sprechi alimentari. Ne è emerso che l’opinione pubblica italiana ha affrontato in modo crescente, negli ultimi anni, il tema dell’alimentazione, con un occhio attento alle nuove sfide a cui rispondere. Qualche dato: 2/3 dei cittadini coinvolti nel lavoro di ricerca ritiene che sia in atto un processo di innovazione intenso nel sistema agroalimentare italiano, mentre 1/3 non lo ritiene adeguato in termini di forza. Nel tempo è cresciuta l’attenzione dell’opinione pubblica al requisito della tracciabilità degli alimenti. sceglie. Oltre 2/3 dei cittadini chiedono l’imposizione di una normativa rigorosa, mentre 1/4 ritiene che la garanzia per i consumatori derivi da altri mezzi e controlli da effettuare.
Ma le cifre più interessanti vengono fuori dal settore dedicato allo spreco alimentare. A partire dalle dimensioni del problema. Secondo i dati ogni anno nell’Unione Europea vengono gettate via circa 88 milioni di tonnellate di alimenti pari a circa 173 kg per persona e al 20% dell’intera produzione alimentare europea. I costi associati sono pari a circa 143 miliardi di euro, due terzi dei quali sono imputabili agli alimenti gettati a livello domestico circa 98 miliardi di euro, di cui 16 in Italia. In termini generali lo spreco emerge come uno dei terreni più sentiti dagli italiani quando riflettono sulle caratteristiche desiderabili dell’Italia del futuro.
In questo scenario un ruolo fondamentale lo stanno giocando le startup, che secondo una ricerca realizzata da Simbiosity – prima società di head hunting specializzata sull’innovazione – sono già quasi mille in Italia quelle che puntano a trasformare agricoltura e alimentazione. Di queste oltre 350 hanno un profilo altamente innovativo con vocazione esclusivamente agricola o alimentare.
Tornando al Seeds&Chips 2017, come dicevamo sarà l’occasione per osservare da vicino realtà imprenditoriali di successo in questo settore. Eccone quattro che saranno presenti all’evento.
► Robonica: giovane startup milanese che presenta il suo progetto Linfa. Un elettrodomestico micro-farm connesso, una sorta di serra in miniatura dal design ricercato, che permette di far crescere ogni tipo di vegetale, come erbe aromatiche, peperoncino o insalata, pronti da mangiare in soli 5 giorni.
► Foodpairing: azienda con sede a Bruges e New York, rappresenta un innovativo approccio alla tecnologia alimentare, uno sguardo nuovo sui cibi del futuro. Foodpairing dispone di uno dei più grandi database di ingredienti e sapori provenienti da tutto il mondo che un algoritmo combina grazie all’elaborazione di dati scientifici. La sua mission è creare cibi e bevande uniche, proporre accoppiamenti sorprendenti, nel rispetto di una dieta bilanciata, per promuovere uno stile di vita sano e sostenibile.
► Winnow: società londinese specializzata nella realizzazione di tecnologie all’avanguardia per le cucine professionali. Lo scopo di Winnow è aiutare gli chef a misurare, controllare e ridurre gli sprechi alimentari. Grazie al suo utilizzo è possibile sapere esattamente cosa si sta gettando via, tramite un tablet touch screen, e il costo del cibo che finisce in spazzatura. Un software cloud fornisce dati e analisi degli scarti per dare
► The Sage Project: team newyorkese di designer, dietologi e tecnologi creativi con una semplice mission: rielaborare i dati relativi agli alimenti rendendoli smart, chiari e personalizzati. The Sage Proget è quindi un archivio dati che aiuta a tracciare e conoscere i prodotti alimentari fornendo dettagli non solo su ingredienti, allergeni, proprietà nutritive, apporto calorico ma anche su origine e distribuzione.