Via libera al Fondo Nazionale Innovazione (FNI), l’attesa iniziativa voluta dal Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che parte con una dotazione finanziaria, prevista nella Legge di Bilancio 2019, di circa 1 miliardo di euro e che verrà gestito da Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Annunciato l’anno scorso, il debutto del Fondo era previsto per giugno, ma poi è slittato a questo mese.
Come ha anticipato Federica Meta su CorCom, è stato pubblicato oggi in Gazzetta il decreto interministeriale che stabilisce le modalità di investimento del Fondo.
QUI IL DECRETO SUL FONDO NAZIONALE INNOVAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE
Il fondo nazionale per l’innovazione è una delle leve strategiche per la realizzazione della Smart nation, in quanto punta ad abilitare investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale per creare nuove opportunità di lavoro e nuove professioni.
Ecco in sintesi cosa è previsto dal decreto:
- Il FNI investe come “fondo di fondi” in fondi di venture capital gestiti da società autorizzate da Banca d’Italia o direttamente in startup e/o piccole e medie imprese
- Il FNI investe anche in co-investimento con investitori privati indipendenti, nella misura del 30%
- Il decreto prevede interventi in regime di esenzione (aiuti di stato), con apporto di co-investitori privati per il 10, 40 o 60%, con limite max di 15 milioni di euro per pmi
- Il decreto consente investimenti in società quotate fino al 15%
- Il decreto prevede risorse pari a 310 milioni di euro + almeno il 15% degli utili derivanti dalle società partecipate dal MEF, poi modificato in sede di conversione nella misura massima del 10%
Che cos’è il Fondo Nazionale Innovazione
Come detto il Fondo Nazionale Innovazione parte con una dotazione finanziaria di partenza di circa 1 miliardo di euro che verrà gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) attraverso una cabina di regia che ha l’obiettivo di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private dedicate al tema strategico dell’innovazione.
Lo strumento operativo di intervento del Fondo Nazionale è il Venture Capital, ovvero investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capitale di imprese innovative con Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di startup, scaleup e pmi innovative. L’obiettivo, si legge nel sito del Mise, è difendere l’interesse nazionale contrastando la costante cessione e dispersione di talenti, proprietà intellettuale e altri asset strategici che nella migliore delle ipotesi vengono “svendute” all’estero con una perdita secca per il sistema Paese.
Il Fondo Nazionale Innovazione è un soggetto (SGR) multifondo che opera esclusivamente attraverso metodologie di cd Venture Capital. Si tratta dello strumento finanziario elettivo per investimenti diretti o indiretti allo scopo di acquisire minoranze qualificate del capitale di startup, scaleup e PMI innovative. Gli investimenti sono effettuati dai singoli Fondi del FNI in modo selettivo, in conformità con le migliori pratiche del settore, in funzione della capacità di generare impatto e valore sia per l’investimento sia per l’economia nazionale. La selettività, flessibilità e rapidità degli investimenti sono gli elementi che consentono al VC la natura di strumento chiave di mercato per lo sviluppo dell’innovazione. Oltre che il modo migliore per allineare gli interessi di investitori e imprenditori verso il comune obiettivo della crescita economica.
Ecco il video promozionale dell’FNI
La soddisfazione di Italia Startup: “Il quadro si completa”
“Con il decreto che dà il via formale al Fondo Nazionale Innovazione – commenta Angelo Coletta, Presidente di Italia Startup – si completa il quadro dei quattro provvedimenti attuativi più rilevanti, contenuti in legge di Bilancio, che riguardano gli investimenti in startup/pmi innovative: Fondo Nazionale Innovazione, sgravi fiscali al 40%, voucher relativo all’innovation manager e Società di Investimento Semplice. Come Associazione siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, consapevoli di aver dato un contributo importante alla definizione del quadro normativo, ora completato. È un passo decisivo e concreto perchè anche l’Italia diventi – grazie alle condizioni normative, finanziarie e industriali – un’innovation nation”
Il decreto sul Voucher Innovation Manager
In Gazzetta è stato ieri pubblicato c’è anche il decreto Mise che stabilisce i termini e le modalità di presentazione delle domande di iscrizione nell’apposito elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza. (QUI TUTTI I DETTAGLI SUL VOUCHER INNOVATION MANAGER)
Voucher Innovation Manager, iscrizioni all’elenco dal 27 settembre: il decreto del Mise