VOCI DAL SUMMMIT

#EYCapri: congiuntura tecnologica favorevole, ma servono competenze

Al via l’ultima giornata dell’evento dedicato agli attori dell’innovazione digitale italiana. A inaugurare i lavori è stato il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che ha detto: «La tecnologia è pervasiva e coinvolge tutti. Questo deve fare da guida alla politica economica». Ecco tutti gli interventi dei oggi

Pubblicato il 06 Ott 2017

EY Capri

«Siamo di fronte a una fase tecnologica di ‘general pervasive technology’. La tecnologia è pervasiva e coinvolge famiglie, imprese e PA. Un concetto che deve fare da guida alla politica economica». Parole e musica del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan intervenuto in video conferenza all’ultima giornata del EY Capri  Digital Summit 2017, l’evento dedicato agli attori dell’innovazione digitale italiana.

«Stiamo uscendo da una fase di crisi profondissima, ma adesso dobbiamo crescere. E per farlo serve una strategia: non basta accumulare Pil, è necessario puntare sull’aumento della produttività e sulla capacità di creare occupazione».

Gli ingredienti per un futuro all’insegna del segno più? Competenze e finanza: «Il sistema di istruzione – aggiunge Padoan – deve essere migliorato». E bisogna sciogliere il nodo dell’occupazione giovanile. “Bisogna includere le forze del futuro”. E riguardo alla finanza, ha detto che “ha un ruolo fondamentale”, ricordando che nei giorni scorsi a Milano è stato inaugurato il Fintech District. Determinanti gli investimenti: «La business community deve continuare a investire, anche grazie agli strumenti messi a disposizione dal governo – come iperammortamento e supermammortamento. La prossima legislatura riceverà un Paese in migliori condizioni rispetto al passato».

Altro che robot, a farci perdere il lavoro sarà l’incompetenza

A fare da eco alle parole del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ci ha pensato Enza Bruno Bossio, deputata Pd e membro della commissione Trasporti della Camera, che durante il suo intervento ha detto: «Bisogna investire nel sistema dell’istruzione, e nella ricerca, puntando sulle competenze digitali e sul pensiero computazionale per colmare finalmente il gap tra l’Italia e gli altri Stati occidentali»

«Non saranno i robot a rubarci il lavoro, ma un’istruzione insufficiente: solo se sapremo cogliere queste sfide, garantiremo ai giovani di domani un futuro ricco di opportunità e possibilità”, ha detto. “Se da un lato vi sono tutta una serie di passaggi fondamentali che il Governo ha messo in atto – basti pensare al Piano Banda ultra larga, a Industria 4.0, alla Strategia per la Crescita Digitale, ha ricordato Bruno Bossio – dall’altro vi è un intervento necessario e non più rinviabile, quello in competenze digitali».

E se le Università diventassero consulenti?

Sul ruolo delle università si è concentrato Maximo Ibarra, ex amministratore delegato di Wind Tre: «Le università devono farsi consulenti e comprendere in anticipo le esigenze del mercato del lavoro».

«Le università devono essere più dentro le cose che riguardano le grandi aziende e non bastano i corsi», ha  continuato Ibarra. Determinante il ruolo delle istituzioni. «Il tema è di awareness, di consapevolezza. Bisogna favorire la contaminazione delle iniziative innovative». Il tutto senza imbrigliare la macchina: «Non serve nuova regolamentazione, siamo in una fase in cui la cosa più importante è creare conoscenza e creare il network».

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