Finanza agevolata

Evoluzione digitale delle aziende: ecco due bandi per promuovere digital transformation e sostenibilità



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La digitalizzazione è strategica per le imprese italiane. A promuoverla due bandi: “Digital Transformation” di Invitalia e “Transizione Digitale o Ecologica” di Simest. Entrambe le agevolazioni offrono strumenti per modernizzare le aziende e promuovere la sostenibilità. Ecco cosa fare per accedervi

Pubblicato il 28 ott 2024

Fabio Pasquazi

Amministratore ICTLAB PA



Digital Transformation

Il tema di evolvere verso imprese sempre più digitalizzate è ormai centrale per lo sviluppo del nostro sistema Paese. Non a caso il PNRR ha posto la digitalizzazione (Misura 1) come uno degli argomenti più strategici da presidiare.

Sono molte le iniziative volte a favorire lo sviluppo del sistema digitale delle imprese. Tra queste segnaliamo due misure “a sportello” che risultano sempre attive e che è opportuno tenere in considerazione nel caso si intendano attivare importanti progetti di trasformazione o di transizione della propria impresa verso il digitale.

Ci riferiamo esplicitamente a una misura promossa da Invitalia denominata “Digital Transformation” e ad un’altra misura denominata “Transizione Digitale o Ecologica” promossa da Simest.

Nel presente articolo forniamo alcune indicazioni su entrambe le misure e restiamo a disposizione come ICTLAB PA per qualsiasi necessità di approfondimento e per indirizzare le aziende ad effettuare una scelta responsabile.

Digital Transformation

“Digital Transformation” è un intervento finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione delle specifiche tecnologie abilitanti.

Si tratta di un bando “a sportello” sempre aperto dal dicembre 2020 con una adeguata dotazione finanziaria.

Possono accedere a questa misura micro, piccole e medie imprese italiane operanti in diversi settori, inclusi quello turistico e della ristorazione. Le PMI possono effettuare la richiesta sia in forma singola che in partenariato composto da massimo 10 imprese.

Si possono presentare progetti con investimenti a partire da un minimo di 50 mila euro ad un massimo di 500 mila euro. Tali progetti devono iniziare dopo la presentazione della domanda e avere una durata massima di 18 mesi.

L’obiettivo principale delle iniziative proposte è quello di mirare a migliorare la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi e prevede di poter effettuare spesa su:

  • tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale impresa 4.0
  • tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera (ottimizzazione gestione catena di distribuzione, software, piattaforme e applicazioni digitali per la logistica, e-commerce, sistemi di pagamento mobile, ecc.)
  • realizzazione di attività di innovazione di processo o dell’organizzazione

Gli incentivi previsti sono in regime di “de minimis” e prevedono un 10% di contributo a “fondo perduto” ed un 40% sotto forma di finanziamento agevolato, da restituire senza interessi entro 7 anni.

Le domande devono essere presentate online tramite il portale di Invitalia.

Transizione digitale o ecologica

Si tratta di un intervento atto a sostenere investimenti sui temi dell’innovazione digitale e/o della transizione ecologica. Sostiene inoltre il rafforzamento patrimoniale dell’Impresa, al fine di aumentarne la competitività sui mercati internazionali.

Possono partecipare PMI con sede legale e operativa in Italia che soddisfino, all’atto della presentazione della domanda, i seguenti requisiti:

  • abbiamo depositato presso il Registro imprese almeno due Bilanci relativi a due Esercizi completi;
  • abbiano un fatturato export pari ad almeno il 10% dell’ultimo Bilancio oppure in alternativa
  • siano una PMI produttiva con un fatturato export pari ad almeno il 3% dell’ultimo Bilancio e facciano parte di una filiera produttiva di almeno 2 imprese clienti con contratti di fornitura stipulati da 12 mesi o più.

L’importo dell’investimento che può essere finanziato deve essere compreso tra un minimo di 10 mila euro ed un massimo di € 500.000 per le Micro Imprese, € 2.500.000 per le PMI e PMI innovative, € 5.000.000 per le altre imprese. L’importo massimo viene in caso ridotto al 35% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due Bilanci.

Almeno il 50% dell’intervento proposto deve essere previsto a sostegno degli investimenti in Transizione Digitale e/o Ecologica.

La restante parte può essere invece destinata al rafforzamento patrimoniale dell’impresa. Nel caso vengano soddisfatte determinate condizioni tale quota può essere elevata fino al 90%.

L’intervento, nei limiti sopra esposti, è completamente finanziato a tasso agevolato. Il prestito viene restituito a partire dal terzo anno con otto rate semestrali.

Nel caso venga soddisfatta almeno una di alcune specifiche condizioni (es. sede operativa nel Sud-Italia, possesso certificazioni ambientali, impresa giovanile o femminile, fatturato estero superiore al 20%, ecc.) viene anche concesso un cofinanziamento fino al 10% dell’importo dell’intervento previsto. Il cofinanziamento viene concesso in regime di “de minimis” e non può superare i 100.000 euro.

Anche in questo caso le domande devono essere presentate online, il portale da utilizzare è quello SIMEST.

Perché scegliere queste agevolazioni

Si tratta in entrambi i casi di agevolazioni “a sportello” che risulta aperto fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Questo consente alle aziende che intendono portare avanti un significativo investimento su tematiche connesse alla digitalizzazione di avere sempre a disposizione un valido strumento cui fare riferimento.

Le due misure proposte non necessitano impegni significativi di Ricerca e Sviluppo all’interno delle aziende, non richiedono una specifica attenzione ai temi dell’innovazione tecnologica ed alla ricerca di soluzioni distintive.

Si rivolgono specificatamente a PMI che intendono ammodernare i propri processi introducendo strumenti digitali avanzati e/o, nel caso dell’agevolazione proposta da SIMEST, soluzioni che possano apportare benefici di carattere ecologico.

I due bandi mirano pertanto a supportare la digitalizzazione e la sostenibilità delle PMI italiane, ma presentano alcune differenze chiave.

Il bando Invitalia si rivolge a PMI che cercano nella digitalizzazione uno specifico miglioramento dei propri processi interni. E’ aperto anche ai settori del turismo e della ristorazione e può essere richiesto anche da aziende in forma aggregata. Il prestito è concesso fino al 50% dell’investimento (variabile tra 50mila e 500mila euro) ed è a tasso 0 rimborsabile in sette anni.

Il bando Simest è maggiormente rivolto alle aziende che intendono migliorare la propria competitività internazionale. Occorre infatti garantire specifici requisiti di fatturato all’estero. Si rivolge a interventi di carattere digitale e/o ecologico e finanzia anche eventuali aumenti di capitale con prestiti decisamente superiori rispetto a quelli previsti da Invitalia.

Il finanziamento agevolato copre l’intero investimento ed è a tasso fisso rimborsabile in 4 anni con 3 anni di preammortamento. La quota di fondo perduto non è prevista per tutti, ma è riservata a specifiche categorie di PMI.

In definitiva, la scelta su quale agevolazione scegliere dipende dagli obiettivi specifici dell’impresa, dalla struttura di finanziamento desiderata, e dai requisiti di ammissibilità che l’impresa soddisfa.

Scheda sintetica dei bandi

Per una scheda sintetica dei due bandi si rimanda al sito ICTLAB PA alla sezione bandi e nello specifico ai seguenti link:

Bando “Digital Transformation” – Invitalia

Bando “Transizione Digitale o Ecologica” – Simest

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