Ormai bisogna farsene una ragione: Elon Musk è il nuovo Re Mida del digitale, quel che tocca diventa oro (anche se a volte per un tempo limitato…). E succede sempre più spesso e in angoli diversi del business. Adesso è la volta di Twitter, che l’imprenditore americano di origini sudafricane vuole annettere al suo impero mettendo sul piatto 44 miliardi di dollari dopo averlo usato in maniera disinvolta in tante altre occasioni per “eccitare” l’audience con le sue visioni e i suoi incitamenti sul futuro possibile.
Quando Musk e le sue aziende si muovono il mercato e le istituzioni entrano in agitazione. È già successo, succede adesso con l’acquisizione di Twitter che preoccupa persino il presidente Biden, perché l’uomo ha già dimostrato di poter influenzare persino l’andamento dei mercati. Ma a parlare di “bolle” si capisce poco sia del personaggio sia dei percorsi di trasformazione verso il futuro che le tecnologie stanno indicando.
Adesso tutti lo attendono al varco: che cosa farà con Twitter? Ne farà uno strumento politico in vista delle presidenziali americane del 2024? O riuscirà a estrarne nuovo valore con una “scarica” che al social fondato da Dorsey sembrava mancare da tempo? Nessuno crede ai suoi proclami sul freedom speech, ma nessuno credeva che potesse competere con i colossi storici dell’auto e invece la sua Tesla li ha sorpassati tutti per capitalizzazione di Borsa.
Ricordate che cosa è accaduto l’8 febbraio 2021? Il web e i social entrano in agitazione per la notizia che Tesla ha deciso di investire 1,5 miliardi di dollari in Bitcoin e, ha aggiunto l’agenzia Bloomberg, prevede di cominciare ad accettare pagamenti in criptovaluta. Per il bitcoin è una scarica da mille volts: le quotazioni raggiungono livelli record con gli scambi che toccano quota 43mila dollari! Basti pensare che il prezzo, già in crescita, a fine 2020 era di 28.500 dollari.
Con i social Musk ha già “giocato” con Clubhouse. Perché è riuscito trasformare un social network per pochi vip in un must to have per l’elitè digitale del mondo, dagli States all’Italia? E, soprattutto, perchè Clubhouse, dopo il suo exploit (ha raggiunto il limite di capienza della room, cioè 5000 persone), ha fatto un enorme balzo di valore? D’accordo, dopo l’eccitazione sul social vocale si è spenta e infatti il tycoon ha deciso di cambiare obiettivo ma il meccanismo resta comunque interessante.
Lanciata nell’aprile 2020 da Paul Davison e Rohan Seth, con trascorsi in Pinterest e Google, all’inizio su Clubhouse si entrava solo su invito e solo con iPhone. Il messaggio era chiaro: questo non è un posto per tutti. Così ha cominciato a popolarsi di celebrità come il rapper Drake, star tv come Oprah Winfrey e miliardari come Marc Andreessen, mitico cofondatore di Netscape. Ma nessuno ha avuto l’effetto di Elon Musk, che l’1 febbraio ha annunciato su Twitter la sua room su Clubhouse dove ha parlato per circa due ore: dalla missione per portare l’uomo su Marte, al progetto Neuralink per creare un sistema che connetta cervello e macchina, dall’uso che vuol fare dell’intelligenza articiale in Tesla al bitcoin, ovviamente. E anche di cinema: gli è piaciuto Tenet, film faticoso ma affascinante su un futuro distopico (se non l’avete visto, recuperatelo su qualche piattaforma).
Qui puoi riascoltare l’intervista collettiva a Elon Musk su Clubhouse
L’effetto Mask è qualcosa che spinge anche a gesti irrazionali: una compagnia editoriale quotata che ha clubhouse nel nome, ma nulla ha che fare con il nuovo social, dopo il suo exploit ha visto schizzare le sue azioni del 45%. Perché?
Elon Musk è un Re Mida perchè ha mostrato di avere visione innovativa e capacità imprenditoriale, nonostante i tanti che ancora considerano la valutazione di Tesla una bolla destinata a scoppiare non avendo compreso che Tesla non è una casa automobilistica ma una tech company che fa auto elettriche. Intanto Tesla è entrata nel club delle aziende che in Borsa valgono più di mille miliardi, aggiungendosi a nomi come Apple, Amazon e Alphabet, e il 2021 si è chiuso con un nuovo boom di vendite con una crescita di quasi il 90%!
Il tempo passo e Mask continua a rilanciare perché questo cinquantenne sudafricano, considerato il più grande imprenditore di tutti i tempi (e forse per questo c’è chi lo liquida come un bluff.), due mogli e sei figli, quando sembra che stia per andare fuori strada, riesce sempre a sorprendere con una sbandata controllata.
Musk è un visionario che ha fatto e fa. Ha venduto il suo primo videogioco a 12 anni, laureato in fisica e in economia, a 30 anni ha fondato Paypal nel 2000 ed è riuscito a venderla due anni dopo a ebay per un miliardo e mezzo di dollari. Dei soldi guadagnati, dieci milioni di dollari li ha investiti in Solar City, 70 in Tesla e 100 in SpaceX. Capito il personaggio? Non a caso gli è stato anche dedicato un intero episodio dei Simpson.
Essere Elon Musk significa fare sempre un passo sull’orlo di un precipizio che si sposta sempre in avanti: lui è lì a capire come fare business ma guardando nel vuoto. Rischioso, senza dubbio, ma proprio per questo molto promettente. Ed è quello che vedono in lui gli investitori. La capacità di andare dove altri non osano. Di aprire squarci di futuro. Di non annoiare con bilanci tranquilli e prevedibili ma di affascinare con eccitanti scenari che riesce a far diventare realtà.