EmcUnconference, quando la disruptive innovation si fa spettacolo

Dal maker 16enne Cesare Cacitti alla star di Youtube Frank Matano fino alle startup della sharing economy, la conferenza organizzata da EMC il 24 novembre ha confermato un trend: le grandi aziende tendono a trasformare l’innovazione in show per mostrare ai propri interlocutori di essere a contatto con il futuro

Pubblicato il 25 Nov 2015

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Come immagino il futuro? Più prosumer e meno consumer, più condivisione e meno burocrazia, più cose accessibili da usare e meno cose possedute, più conoscenza diffusa al di fuori dei luoghi canonici, più città, cose e cittadini smart, più materia grigia meno materie prime, meno disuguaglianze: non so prevedere il futuro so però che voglio farlo”.

A parlare non è un guru visionario famoso a livello internazionale ma il più giovane startupper italiano, Cesare Cacitti, 16enne che nel 2014 ha progettato C15, una stampante 3D low cost con kit di montaggio e ha già creato una sua startup, Team Kais, ospitata dall’incubatore vicentino Primo Miglio 1609.

Il palcoscenico su cui il giovane maker ha raccontato la sua storia e illustrato la sua visione è la EMCUnconference, una conferenza sulla disruptive innovation promossa da EMC, società che sviluppa tecnologie IT per l’innovazione. L’evento si è svolto il 24 novembre all’Hangar Bicocca di Milano, una location di solito destinata a installazioni e mostre di arte contemporanea, e ha riunito sullo stesso palco innovatori a più livelli: dalle star di Youtube ai campioni della sharing economy, dagli incubatori alle startup che fanno servizi per aziende, dalle realtà di innovazione sociale ai gruppi di attori comici che fanno successo online.

Introdotta dalle note di Also sprach Zarathustra di Richard Strauss, ovvero la colonna sonora di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, la EMCUnconference ha mescolato toni da show televisivo e ritmi da conferenze in stile TED confermando una tendenza che si sta rafforzando all’interno dell’ecosistema italiano: le grandi aziende hanno bisogno di far sapere ai propri interlocutori, a cominciare dai propri clienti, che sono a contatto con il mondo dell’innovazione e che sanno interpretare le nuove esigenze del mercato. E uno dei modi per farlo è organizzare eventi spettacolari in cui raccontare belle storie di progetti innovativi.

Il 90% dei dati digitali del mondo sono stati prodotti negli ultimi 2 anni. Mai come prima, le aziende hanno un’enorme quantità di dati da preservare, gestire e usare per migliorare il proprio business”, ha detto Marco Fanizzi, il ceo italiano di EMC, ricordando che la società è a un passo dalla fusione con Dell per la cifra monstre di 67 miliardi di dollari. “Noi vogliamo aiutare le imprese in questa trasformazione digitale e per farlo abbiamo il dovere di pensare fuori dagli schemi: ecco perché abbiamo raccolto qui le varie facce dell’innovazione disruptive”.

La prima storia di innovazione non è quella di una startup ma della celebrità di Youtube Frank Matano, che ha raccontato come si è avvicinato alla piattaforma di videosharing e come è diventato una star anche ricorrendo a qualche piccola furbizia per aumentare i click. “Internet è totalmente democratico: online è solo il pubblico che decide se qualcosa vale o meno”, ha detto Matano.

Vincenzo Manes, imprenditore sociale che ha fondato Dynamo Camp (realtà che dà lavoro a 93 persone a tempo pieno e a un centinaio di stagionali), ha poi spiegato come è nata l’idea di organizzare vacanze gratis di terapia ricreativa per bambini disabili.

Dall’innovazione sociale si è passati alla disruption nella sharing economy con la storia di Airbnb, raccontata dal responsabile marketing in Italia, Andrea Crociani. “I due fondatori Brian Chesky e Joe Gebbia hanno creato AirBed&Breakfast.com – allora si chiamava così – per ospitare alcune persone in arrivo a San Francisco per una conferenza. Da una sola casa nel 2007, ora la società può contare su un network di quasi due milioni di case”.

Stefano Mainetti, consigliere delegato di Polihub, ha invece raccontato l’esperienza dell’incubatore gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, ricordando che in due anni le startup incubate hanno superato quota 70, i finanziamenti raccolti sono stati di circa 11 milioni di euro, il fatturato aggregato delle startup è stato intorno ai 17 milioni di euro e che il lavoro svolto è valso il titolo di secondo migliore universitario d’Europa in base alla classifica di UBI Global. Tra le nuove imprese della scuderia Polihub, una ha parlato della propria esperienza anche sul palco di EMCUnconference: è Moxoff, una startup che punta a mettere la matematica a servizio delle aziende.

Dopo Cesare Cacitti, che con i suoi 16 anni ha conquistato la platea presentandosi con un semplice “Buongiorno a tutti, sono un maker” e raccontando il suo percorso di baby innovatore folgorato a soli 8 anni dalla visione su Youtube di una stampante 3d, è stata la volta di altri due “campioni” della sharing economy, come Uber e Blablacar. “10 milioni di utenti al trimestre e un trend in crescita: ecco la dimensione del ride sharing di Blablacar”, ha ricordato Silvia Conti, la pr manager della startup che permette di condividere viaggi con altre persone. “Uber ha cambiato il modo in cui si vive la propria città”, le ha fatto eco il general manager di Uber Italia.

La chiusura è affidata al gruppo di attori comici The Jackal, che è diventato famoso grazie alla viralità dei propri video in rete. “Siamo partiti con i vhs. Poi sono arrivate la rete, msn, i download e Youtube: tutte tecnologie ci hanno cambiato la vita”, hanno detto i due componenti del team Simone Russo e Alfredo Felaco. Anche far ridere è un modo di fare innovazione disruptive. (m.d.l.)

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