Nel dibattito elettorale si è parlato poco di innovazione. Ma nei programmi di tutti i partiti ci sono proposte sulla trasformazione digitale del Paese e sulla gestione del cambiamento tecnologico. Che cosa dicono? Francesco Sacco, docente di management consulting all’Università Bocconi di Milano, ha letto i programmi e li analizzati per Agenda Digitale nell’ambito dell’iniziativa di Digital360, #InnovationFirst, che ha lanciato un confronto sulle priorità per la trasformazione digitale e la crescita del Paese nell’agenda del governo che uscirà dalle urne all’indomani del 4 marzo.
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“Da questa rassegna emergono visioni molto diverse del futuro” scrive Francesco Sacco. “Alcune tradiscono un’idea dirigista del futuro, a cui si può “comandare” anche se non si spiega bene come e con che meccanismi. Altre una visione un po’ semplificata, sfocata e superficiale, come se non fosse importante. Altre ancora una visione più pragmatica e realistica, forse senza sogno, ma possibile”.
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PD
Tra le 100 proposte per il futuro governo (oltre alle 100 cose fatte): “Fare pagare alle aziende online che lavorano in Italia le stesse tasse delle aziende offline”; “incentivare ogni tipo di strumento di pagamento digitale con particolare riguardo al progetto PagoPA”; dopo l’Human Technopole di Milano nell’area che fu dell’Expo, “creare una struttura simile a Napoli in collaborazione con i grandi player multinazionali dell’innovazione tecnologica (Apple, Cisco) già presenti con le università del territorio”. Il Piano Industria 4.0 sarà potenziato. Inoltre il PD mira a un’accelerazione del piano per la banda ultralarga.
Forza Italia
Forza Italia, in un sintetico programma in 10 punti, propone, tra le altre cose, “più tecnologie innovative applicate all’efficientamento energetico”; “digitalizzazione della Pubblica amministrazione”, “piano di ristrutturazione delle tecnostrutture e migliore utilizzo delle risorse per le nuove tecnologie per tutto il sistema delle imprese, con particolare riferimento alle piccole e medie”. Promette inoltre “sostegno alle startup innovative, anche attraverso la semplificazione del crowdfunding” e punta sul”risparmio energetico ed efficientamento della rete”, oltre che sul “sostegno alle energie rinnovabili”.
Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle alla voce “Smart Nation: nuovo lavoro e lavori nuovi”, propone “investimenti in nuova tecnologia, nuove figure professionali, internet delle cose, auto elettriche, digitalizzazione PA”. La Smart Nation dovrà “puntare sugli open data” e “superare il Digital divide”. Per quanto riguarda l’Industria 4.0, la proposta si risolve sostanzialmente in una dichiarazione di principio. Più circostanziato il punto riguardante le telecomunicazioni. Il Movimento “s’impegna affinché l’infrastruttura di rete e la relativa gestione siano a maggioranza pubblica”. Per favorire la giovane imprenditoria innovativa i 5 Stelle assicurano che “un plafond importante della banca verrà destinato a tassi estremamente bassi alle startup innovative”. Il Movimento punta inoltre sul progetto di cittadinanza digitale.
Lega
La Lega accende i riflettori sui data center “funzionali e strategici per la sicurezza e l’efficienza dello Stato” e vuole un’ Autorità delle Comunicazioni che concentri in sé maggiori poteri. Ritiene che l’Industria 4.0 possa “mettere a rischio posti di lavoro” e suggerisce di affrontare la rivoluzione tecnologica attraverso “misure fiscali compensative e una formazione scolastica e universitaria che favorisca le competenze”. Vuole inoltre “far fluire più capitale privato al settore dell’imprenditoria giovanile mediante obblighi di legge che prevedano un investimento minimo di alcuni punti percentuali (in uno spettro compreso tra il 3% e il 5%) in questo settore per i Piani Individuali di Risparmio (PIR) e per i fondi pensione italiani”.
Fratelli d’Italia
Fratelli d’Itali è per la “difesa dei nostri beni strategici e della nostra capacità produttiva dall’aggressione straniera a partire dalla tutela di Enel, ENI, Ferrovie dello Stato, Fincantieri, Generali, Leonardo, Poste, così come delle reti e delle infrastrutture logistiche, tecnologiche e trasportistiche”.