La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova la resilienza del nostro sistema sanitario e impresso un’accelerazione senza precedenti ad alcuni trend finora solo accennati in Italia, come la telemedicina e l’Internet of Medical Things. La digitalizzazione pervasiva dei servizi sanitari, spesso indicata come eHealth, spalanca le porte a nuovi modelli di accesso alle cure che mettono il paziente al centro di percorsi più virtuosi e personalizzati. Percorsi improntati a una gestione più efficiente della spesa pubblica, al miglioramento della qualità della vita dei pazienti cronici, al potenziamento dei servizi di medicina territoriale.
Cos’è l’eHealth
Si è parlato spesso in questi ultimi mesi dei tagli indiscriminati alla spesa sanitaria nazionale come a una delle principali cause dell’elevato tasso di mortalità dei malati Covid nel nostro Paese. E sono in molti a chiedere un cambio di passo, invocando nuovi modelli di prevenzione e cura più efficaci ed efficienti. Nuovi approcci da ricondurre nel novero della sanità digitale o eHealth, che prevedono l’utilizzo di nuove applicazioni, device e infrastrutture digitali a vari livelli nella gestione del rapporto con il paziente. L’Unione Europea definisce l’eHealth come il compendio di “strumenti e servizi che utilizzano le tecnologie ICT per migliorare la prevenzione, la diagnosi, la cura, il monitoraggio e la gestione della salute e dello stile di vita”. Un ombrello molto ampio, dunque, spesso identificato come sanità in rete o connected health, a sottolineare il ruolo centrale della connettività e, in particolare, delle reti mobili di nuova generazione come il 5G nel sostenere questi scenari di healthcare innovativo attraverso percorsi completamente digitalizzati e personalizzati, dalla prevenzione al follow up.
Quali sono i benefici dell’eHealth
Un recente report di Market Data Forecast stima che il giro d’affari globale dell’eHealth passerà dagli attuali 12,9 miliardi di dollari a oltre 26 miliardi nel 2025, con una crescita annua del 14,8% nel quinquennio. Un incremento sostenuto dalla necessità di supportare in modo più efficace i percorsi di efficientamento della sanità pubblica, ma anche dall’opportunità di spostare il fulcro della cura del paziente sempre più vicino al suo domicilio, progettando una medicina territoriale più innovativa ed efficiente.
L’eHealth assicura indubbi vantaggi alla collettività, ai singoli pazienti e al personale sanitario. Abbatte il costo di erogazione senza compromessi sulla qualità delle prestazioni. Inoltre, permette di ribaltare l’ottica della gestione pubblica della salute, spostando il focus dalla cura delle patologie alla loro prevenzione. Infine, consente di migliorare la qualità della vita (e della degenza) del paziente, che sarà meglio informato rispetto alle proprie condizioni di salute e potrà beneficiare altresì di diagnosi più accurate e trattamenti terapeutici meno invasivi.
I pilastri della sanità in rete
L’ambito dell’eHealth e molto ampio e comprende tecnologie e applicazioni molto diverse, idealmente raggruppabili in tre macro aree. La digitalizzazione dei processi di cura, tramite App mobile e piattaforme software che permettono di monitorare in modo puntuale e in tempo reale la salute del paziente da remoto. Gli approcci predittivi per la medicina di precisione, che grazie all’ausilio delle tecnologie di analisi dei Big Data e intelligenza artificiale assicurano maggior consistenza ai processi decisionali di medici e specialisti – diagnosi e definizione dei piani terapeutici – accelerando i percorsi di guarigione e riducendo il numero di esami e consulti a carico del sistema sanitario nazionale. Infine, l’ottimizzazione delle procedure cliniche attraverso la gestione centralizzata e in tempo reale delle informazioni sul paziente, la robotica, l’implementazione di approcci intelligenti e connessi di Internet of Medical Things. Tra applicazioni remote, on site e Internet of Medical Things, ecco quali sono i casi d’uso più diffusi in Italia:
- Cartella clinica elettronica e Fascicolo Sanitario Elettronico
La digitalizzazione delle cartelle di ricovero ospedaliero permette di centralizzare la gestione delle informazioni sul paziente e sul decorso della sua degenza. Questi dati potranno così essere facilmente accessibili e condivisibili tra tutti gli specialisti – medici e personale infermieristico – che si avvicendano nella cura del paziente. Il Fascicolo Sanitario Elettronico, invece, è il database online che raccoglie i dati sanitari dei cittadini in formato digitalizzato. Ma è anche un contenitore di servizi più evoluti che vanno dalla possibilità di prenotare e disdire appuntamenti presso le strutture sanitarie pubbliche o convenzionate a quella di scegliere o cambiare il medico di famiglia. - Medicina preventiva e percorsi di cura ottimizzati
L’applicazione di algoritmi di intelligenza artificiale ai dati rilevati in fase di prima visita o controllo migliora l’accuratezza della diagnosi e permette di definire percorsi terapeutici ottimizzati. Allo stesso modo, si rafforzano i percorsi di medicina preventiva, che rappresentano un pilastro dell’eHealth, ottimizzando le attività di screening precoce. Attraverso lo stesso impianto tecnologico è possibile stimare il decorso post-operatorio, identificando i pazienti che hanno maggior probabilità di sviluppare complicazioni, predisponendo, quindi, idonee procedure di intervento precoce. - Videoconsulti in alta definizione
I teleconsulti sono già piuttosto diffusi in Italia. Diversi gruppi sanitari privati, infatti, hanno iniziato a offrire questi servizi durante il primo lockdown. E continuano a farlo anche oggi, per soddisfare le esigenze dei pazienti che hanno timore di recarsi nelle strutture sanitarie per una visita. Lo specialista, in collegamento con il paziente attraverso un’app per smartphone, potrà compiere screening e visite di controllo attraverso una diagnosi di tipo visivo (la mappatura dei nei in dermatologia, solo per fare un esempio).
- Telemonitoraggio
Il monitoraggio remoto dei pazienti è cruciale per la realizzazione di un impianto di servizi sanitari più efficiente. Nel trattamento delle malattie croniche, per esempio, l’utilizzo di dispositivi indossabili (wearable) in abbinamento a un’App per smartphone permette di acquisire di continuo, e in real time, i dati relativi a parametri rilevanti senza che i pazienti si debbano recare dai medici di base o in ospedale. eHealth significa migliorare la qualità della vita di questi pazienti e ridurre i costi a carico del sistema sanitario nazionale. - Monitoraggio dell’aderenza terapeutica
L’aderenza alla terapia può essere una sfida per il settore sanitario. Lo è, in particolare, per alcuni pazienti anziani o con deficit cognitivi, che facilmente dimenticano di assumere i farmaci prescritti. Un problema che può essere superato se si utilizzano soluzioni di monitoraggio dell’aderenza terapeutica. Queste App per smartphone collegano in video farmacista, medico e paziente per garantire che quest’ultimo assuma il dosaggio di farmaco prescritto nel momento giusto e secondo le modalità indicate. - Distrazione e terapie riabilitative innovative
Nell’ambito dell’eHealth anche le tecnologie di realtà aumentata e realtà virtuale trovano ampio spazio. Sono, infatti, usate con successo per migliorare l’esperienza dei pazienti in terapia riabilitativa. L’utilizzo di visori VR favorisce il rilassamento dei soggetti amputati, alleviando il dolore dell’arto fantasma. Le stesse tecnologie permettono di intrattenere i bambini in attesa della somministrazione di un vaccino o di una terapia, distraendoli, e riducono l’ansia dei pazienti terminali ricoverati negli hospice. - Smart surveillance dei pazienti psichiatrici
Negli ospedali e nei centri psichiatrici è possibile utilizzare l’analisi video in tempo reale non solo nelle camere di degenza, ma anche nei corridoi e negli spazi comuni. In questo modo, il personale sanitario avrà la certezza di essere tempestivamente allertato al verificarsi di comportamenti insoliti o di cadute accidentali. - Telementoring e remote surgery
Il telementoring, o proctoring, fa riferimento all’utilizzo di piattaforme di collaborazione dove uno specialista, proctor, assiste e supporta il chirurgo e l’equipe medica in sala operatoria. Grazie alla realtà aumentata e all’interazione in tempo reale tra proctor e chirurgo migliorano i risultati paziente specifici per operazione. Con la telechirurgia, poi, il concetto di eHealth si amplia ulteriormente: grazie all’ausilio di un visore 3D e di un paio di manipolatori robotici controllati a distanza, infatti, il chirurgo potrà eseguire un’operazione da una postazione remota. - Droni per il trasporto rapido di organi e sangue
Alcune sperimentazioni hanno dimostrato l’efficacia dei droni per il trasporto rapido degli organi espiantati in emergenza, la consegna di sacche di sangue e di tamponi. - Ambulanze connesse
Le ambulanze connesse aiutano i servizi di emergenza a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. Nel tragitto verso il pronto soccorso, gli operatori sono in grado di raccogliere una serie di informazioni rilevanti sui parametri vitali del paziente e la sua situazione clinica. I dati, acquisiti tramite dispositivi IoT sono immediatamente trasferiti alla centrale operativa e pronto soccorso dell’ospedale. In questo modo, il personale ospedaliero avrà la possibilità di comprendere meglio lo stato di salute complessivo del paziente ancora prima del suo arrivo. Ad avvantaggiarsi, quindi, è l’efficienza complessiva dei servizi di emergenza, perché in alcune situazioni critiche anche una frazione di secondo può salvare una vita.
I vantaggi del 5G in sanità
Il 5G rappresenta uno dei principali abilitatori tecnologici della rivoluzione sanitaria targata eHealth. Anche se molte applicazioni sono già fruibili con l’ausilio delle attuali connessioni 4G e 4.5G, le reti mobile di nuova generazione consentiranno di proiettare le iniziative della sanità digitale su una scala molto più ampia. Ma quali sono le caratteristiche del 5G che lo rendono l’infrastruttura di comunicazione ideale per la sanità digitale?
- Latenza: il tempo di risposta inferiore ai 10 millisecondi assicura una rapidità nei collegamenti che si rivela essenziale soprattutto nel telemonitoraggio e nella chirurgia a distanza.
- Banda: trasferimento dati medio di 100 Mbps con picchi di 20 Gbps, ideale per le applicazioni di streaming video e la trasmissione di immagini in alta risoluzione.
- Penetrazione indoor: ottima qualità trasmissiva all’interno degli edifici e sottoterra, ideale per offrire connettività di qualità anche ai grandi nosocomi e alle strutture più datate.
- Densità: fino a 1 milione di oggetti connessi per chilometro quadrato, una densità impensabile con qualsiasi altra tecnologia.
- Affidabilità della rete: pari al 99,999% a garanzia della massima stabilità di comunicazione. Un aspetto, questo, fondamentale, per esempio, nella chirurgia a distanza (distance surgery o remote surgery).
- Consumi: consumi energetici notevolmente ridotti (il 90% in meno per ogni bit trasmesso rispetto alle reti 4G) e, come conseguenza, ampliamento della durata delle batterie degli apparati medicali smart – tipicamente wearable dotati di SIM mobile.
Vodafone 5G per l’eHealth
Vodafone da diversi anni è in prima linea nella sperimentazione del 5G in Italia e, in particolare, a Milano, con ben 41 progetti attivi in svariati domini – Industria 4.0, videosorveglianza, smart energy e smart city. Numerose e variegate sono le iniziative realizzate in ambito eHealth. Vodafone con l’istituto clinico Humanitas di Milano ed Exprivia ha realizzato un progetto innovativo di teleradiologia: medici specialisti e tecnici che operano in due sedi diverse oggi sono in grado di collaborare remotamente durante e dopo l’esecuzione degli esami, condividendo immagini e video in altissima risoluzione, in tempo reale e in mobilità, grazie alla rete 5G Vodafone. La soluzione si è rivelata particolarmente utile per garantire la continuità operativa dell’unità di radiologia durante l’emergenza Covid-19, minimizzando gli spostamenti dei medici tra una sede e l’altra. Verte, invece, sulla chirurgia a distanza il progetto innovativo realizzato in collaborazione con l’istituto San Raffaele di Milano. Grazie alla rete 5G di Vodafone, un chirurgo è stato in grado di operare un paziente da una sede remota utilizzando laser telecontrollati e pinze manipolatrici.