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EdTech: cos’è, vantaggi, sfide, il mercato in Italia e Europa



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L’EdTech è un settore che si occupa delle tecnologie e dei servizi a supporto del processo educativo, con un mercato in Italia dal valore di 2,8 miliardi di euro. Ecco tecnologie, hub d’innovazione, vantaggi e limiti

Aggiornato il 4 set 2024



edTech Italia

L’EdTech, abbreviazione di “Education Technology” (in italiano, tecnologie per l’educazione), è un settore che si occupa delle tecnologie e dei servizi a supporto del processo educativo, volto a massimizzare la qualità dell’esperienza di apprendimento e abilitato da tecnologie hardware a software.

Inizia a svilupparsi a partire dagli anni ‘50, ma in Italia ha subito una forte accelerazione a seguito della pandemia e dell’interruzione delle attività scolastiche in presenza. Nonostante ciò, l’EdTech non si rivolge unicamente al mondo scolastico, ma racchiude tutti quegli strumenti digitali a supporto della formazione, che si rivolgono quindi a studenti, insegnanti, professionisti e aziende.

Che cos’è l’EdTech

Camillo Loro, Direttore dell’Osservatorio EdTech della School of Management del Politecnico di Milano, definisce l’EdTech come “l’insieme delle soluzioni a supporto del processo educativo, volto a massimizzare la qualità dell’esperienza di apprendimento e abilitato da tecnologie hardware a software”.

Queste soluzioni, precisa Loro, mediano e innovano i seguenti ambiti del processo educativo:

  • il canale di trasmissione
  • la modalità di creazione e organizzazione dei contenuti
  • l’interazione docente-discente, discente-discente e docente-docente
  • il design dell’ambiente di apprendimento
  • la modalità di valutazione, a tutti i livelli educativi

Il mercato dell’EdTech in Italia e nel mondo

Le aziende italiane nel 2022 hanno dedicato il 40% dell’intero budget della formazione a forme di digital learning, per una media di circa 480mila euro per organizzazione. Nelle università in media il 5,6% del budget di Ateneo è destinato alla trasformazione digitale e circa 6 su 10 (57%) hanno aumentato gli investimenti in queste iniziative rispetto all’anno precedente. Le startup italiane del settore, inoltre, non sembrano aver sofferto del generale calo dei finanziamenti a livello globale, raddoppiando la raccolta complessiva di fondi nell’arco di dodici mesi.
Questi alcuni dei dati presentati a novembre 2023 dall’Osservatorio EdTech della School of Management del Politecnico di Milano.

Al 2022, a livello geografico, il mercato principale era quello Nord-Americano, con il 36% del fatturato globale. Tuttavia, le prospettive di crescita più significative a breve e medio termine sembrano emergere dall’area Asia-Pacifico.
In Europa i mercati più grandi e consolidati sono il Regno Unito, la Francia e la
Germania, sebbene negli ultimi anni sia stata registrata una buona crescita nel
mercato spagnolo e italiano
. In particolare, in Italia, secondo le stime
dell’Osservatorio, il valore del mercato nel 2022 si attesta a circa 2,8 miliardi di
euro (+26% rispetto al 2021)
. La maggior parte delle aziende offre soluzioni
software (75%) in ambito educativo e i più grandi mercati di riferimento sono le
scuole (54%) e le aziende (54%).

La pandemia aveva contribuito a dare uno slancio al mercato dell’EdTech italiano, per anni frenato dalla mancanza di competenze digitali – quelle di base in Italia mancano a quasi la metà della popolazione – e delle giuste infrastrutture.

Secondo i dati della ricerca dell’Osservatorio EdTech sopra citato, relativi al 2021, il mercato italiano dell’EdTech aveva raggiunto un valore di 19,5 miliardi di euro.

INNOVAZIONE NELLA FORMAZIONE: 55 STARTUP E SOCIETÀ INNOVATIVE DELL’EDTECH IN ITALIA

I provider di soluzioni EdTech

Sul fronte dell’offerta, i provider di soluzioni di EdTech si possono distinguere in:

  • fornitori di tecnologia, sia hardware che software. La maggior parte dei fornitori di tecnologia mette a disposizione piattaforme per la formazione, spesso personalizzate per rispondere ad esigenze specifiche del target di utenti (scuole e università, imprese e individui). Oltre alla piattaforma viene spesso fornito anche l’hardware
  • fornitori di contenuti e servizi per la formazione. La maggior parte dei fornitori di contenuti e servizi nel settore dell’EdTech si focalizza sulla fornitura di materiali formativi su argomenti specifici, come programmazione, tecnologia, gestione, marketing, competenze manageriali, corsi di lingua, e così via. Questi contenuti vengono offerti attraverso diverse modalità, come podcast e videolezioni. I servizi principali forniti si suddividono in due categorie: consulenza per educatori e finanziamenti per studenti e individui.

Le tecnologie impiegate

Per quanto riguarda le tecnologie integrate nelle soluzioni e nelle piattaforme EdTech, queste sono rivolte sia ad ottimizzare il servizio in base all’utente che lo utilizza, che per permettere esperienze di formazione più immersive.

La realtà aumentata e la realtà virtuale, ad esempio, trovano applicazione nell’offerta di attività coinvolgenti e immersive che attraverso l’engagement dell’utente facilitano l’apprendimento.

L’intelligenza artificiale viene invece impiegata per personalizzare l’offerta, a partire dall’analisi dei dati degli utenti. Infine, alcune soluzioni impiegano la tecnologia blockchain per migliorare la gestione dei dati degli studenti, la convalida delle competenze e la certificazione dei titoli di studio.

Ad esempio, alcune piattaforme EdTech utilizzano la blockchain per creare registri digitali delle competenze acquisite dagli studenti, consentendo loro di avere un tracciamento accurato delle proprie esperienze educative e professionali. Altre soluzioni utilizzano la blockchain per creare certificati digitali che possono essere facilmente verificati in modo sicuro ed efficiente.

I vantaggi delle soluzioni EdTech per le aziende e gli ostacoli all’adozione

Le soluzioni EdTech non si rivolgono unicamente alla formazione scolastica, ma anche alla formazione e l’aggiornamento di competenze tecniche e interpersonali (secondo un approccio di lifelong learning) e alla formazione a livello corporate.

Secondo i dati, nel 2021 le imprese hanno speso circa il 47% del budget a loro disposizione per la formazione in digital learning. La maggior parte delle aziende che adotta queste soluzioni (l’83%) ha segnalato come vantaggio principale la flessibilità dell’offerta formativa – quindi formarsi nei propri tempi, senza essere vincolati alla presenza fisica a un corso –, l’innovazione e alla creazione di nuovi prodotti formativi e alla facilità di estensione delle possibilità di apprendimento. Altri vantaggi riscontrati dalle imprese riguardano il contenimento dei costi nell’erogazione della formazione e il miglioramento della qualità dell’offerta formativa.

Guardando all’evoluzione del mercato, per quanto concerne la formazione corporate, le aziende iniziano a manifestare interesse verso learning app e gaming e piattaforme MOOC (Massive Open Online Courses), corsi online volti alla partecipazione illimitata e all’accesso aperto tramite il Web. Ancora poche, secondo i dati dell’Osservatorio, le aziende che investono in strumenti di formazione basati su realtà aumentata e virtuale e intelligenza artificiale.

I principali ostacoli sono ancora rappresentati dai costi dell’investimento, ma anche dalle limitate capacità degli educatori di sfruttare queste tecnologie.

Limiti e vantaggi nella formazione scolastica

Anche per le scuole le competenze (o meglio, la mancanza di esse) del personale (sia docente che amministrativo) rappresentano uno dei maggiori ostacoli all’adozione di strumenti di digital learning, seguito dagli elevati costi di investimento.

Per quanto riguarda gli strumenti adottati, il registro elettronico è ormai una pratica consolidata (presso il 99% delle scuole), seguito dalle lavagne interattive e dai videoproiettori (93%), e dalle piattaforme per la gestione dell’aula a supporto della didattica digitale integrata (79%).

Tra i benefici riscontrati, l’87% delle scuole ha notato un miglioramento dell’efficienza dei processi amministrativi, mentre il 54% ha evidenziato una maggiore facilità nella condivisione delle buone pratiche tra colleghi, e il 51% ha riscontrato una maggiore inclusività nella didattica.

Anche in questo caso, sono ancora poche le realtà che utilizzano tecnologie avanzate, come software per la creazione di contenuti, app didattiche, realtà virtuale/aumentata e intelligenza artificiale. Tuttavia, per i prossimi due anni, l’86% delle scuole ha indicato che gli investimenti futuri in tecnologie digitali sono un obiettivo strategico. Le principali aree di investimento riguardano laboratori di coding e robotica nel 57% dei casi, lavagne/pannelli interattivi, videoproiettori e realtà virtuale/aumentata.

L’approccio all’EdTech nella formazione universitaria in Italia

Situazione molto eterogenea sul fronte della formazione universitaria, vista l’autonomia di cui gode ciascuna istituzione. A livello nazionale, le università investono circa il 5% dei propri profitti in soluzioni EdTech. Tra gli strumenti più adottati ci sono piattaforme per l’apprendimento ibrido e piattaforme di learning management system.

Nel medio periodo (3-5 anni), le tecnologie che si stima saranno maggiormente oggetto di investimento da parte degli atenei italiani sono learning app e gaming, intelligenza artificiale e blockchain.

Le associazioni EdTech

EdTech Italia, l’associazione no-profit delle realtà italiane dell’EdTech

Nell’aprile 2022 è nata EdTech Italia, associazione che riunisce i principali attori del mercato dell’educational technology italiano. L’associazione è nata con l’obiettivo di: creare una piattaforma per la condivisione di esperienze, informazioni e supporto ai membri; mappare l’evoluzione del mercato italiano, monitorando l’andamento dell’ecosistema, il tasso di innovazione, analizzando i trend e gli investimenti nel settore; promuovere l’innovazione EdTech Made in Italy all’estero.

Nel giro di pochi mesi, l’associazione si è allargata a decine di membri, sostenitori e partner. Possono farvi parte le startup e scaleup Italiane (con sede fiscale in Italia) o basate all’estero ma con founder italiano. Attualmente, EdTech Italia conta circa 80 membri.

La European EdTech Alliance (EEA)

L’Italia partecipa anche alla European EdTech Alliance, organizzazione no-profit che riunisce 2600 protagonisti del panorama EdTech europeo tra associazioni di categoria nazionali, cluster, incubatori e organizzazioni che lavorano con fondatori e fornitori di tecnologie per l’istruzione.

L’obiettivo dell’alleanza è quello di promuovere l’ecosistema innovativo dell’EdTech europeo, anche attraverso la promozione della conoscenza sulle realtà che operano in Europa in questo ambito. Il sito, infatti, mette a disposizione una mappa in cui sono incluse tutte le realtà europee dell’EdTech, così da favorire la nascita di partnership e sinergie tra i gli innovatori europei.

Gli hub EdTech in Italia

Oltre agli incubatori che sostengono startup digitali, anche l’Italia può contare su due hub dedicati allo sviluppo di startup nel settore EdTech: NextEdu e FuturED, entrambi nati nel 2022.

NextEdu è il programma di accelerazione internazionale rivolto alle startup EdTech nato dalla collaborazione tra xEdu (incubatore finlandese), Fondazione Sviluppo e Crescita CRT e OGR Torino. Nel settembre 2023 sono state annunciate le 8 startup che parteciperanno al prossimo percorso di accelerazione, della durata di 4 mesi. Tra le 60 candidature ricevute sono state selezionate 8 startup, di cui 4 italiane. Tra le realtà italiane vi sono:

  • Babilon, un’applicazione mobile che rivoluziona il processo di apprendimento delle lingue, ponendo l’accento sulla comunicazione interattiva e narrativa, piuttosto che sulla mera memorizzazione meccanica. Grazie all’inserimento delle parole all’interno di contesti reali, l’app consente una comprensione approfondita del vocabolario, della grammatica e delle sfumature culturali
  • Discentis, startup innovativa nel settore dell’istruzione, impegnata nel risolvere il problema dell’ineguaglianza educativa che affligge la società. Fornisce un supporto completo alle scuole e agli educatori, consentendo loro di creare ambienti di apprendimento inclusivi ed efficaci, che migliorano i risultati e le opportunità degli studenti
  • Feed Their Minds, startup che si dedica alla formazione degli insegnanti e dei genitori, al fine di individuare e coltivare il talento dei ragazzi delle scuole elementari e medie. L’offerta della startup comprende corsi di formazione rivolti agli insegnanti e ai genitori, nonché giochi didattici mirati a promuovere il pensiero divergente e a valutare il potenziale dei bambini
  • Universapp, startup che ha sviluppato una piattaforma di apprendimento che utilizza l’intelligenza artificiale per preparare i giovani alle competenze del futuro. La piattaforma offre corsi di programmazione su misura, permettendo agli utenti di sfruttare l’AI per migliorare la propria produttività ed efficienza. Il sistema si basa sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa per creare esercizi personalizzati e fornire feedback specifici. Inoltre, un tutor virtuale aiuta gli studenti ad affrontare le difficoltà che possano incontrare nel percorso di apprendimento.

FuturED è invece un hub di innovazione, parte della Rete Nazionale Acceleratori di CDP Venture Capital, dedicato al mondo dell’educazione e rivolto sia a startup italiane che internazionali. Si tratta di una realtà che coinvolge aziende, istituzioni e investitori: l’hub, infatti, è ospitato presso HFarm Campus, in partnership con il Dipartimento di Management e l’Università Ca’ Foscari Venezia, in qualità di advisor scientifico. Per quanto riguarda la partecipazione del mondo industriale, il programma di accelerazione può contare sulle partnership di Angelini Academy – la corporate academy del gruppo Angelini –, Cisco, Istituto Europeo di Design (IED) e Vodafone Italia.

Obiettivo del programma è accelerare 30 startup in 3 anni. L’ultima edizione del programma ha avuto avvio nel luglio del 2022 e attualmente le startup selezionate si trovano nella fase di accelerazione (che durerà 4 mesi), a cui seguirà quella di business development.

(Articolo originariamente pubblicato il 18/10/2023 e aggiornato al 04/09/2024)

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