La relazione tra uomini e macchine ha radici lontane ma è tornata ad essere predominante nell’era della trasformazione digitale e dell’intelligenza artificiale. Come sta cambiando il mondo del lavoro con l’automazione e la robotica? Nel corso della nuova puntata di EconomyUp, il magazine condotto da Giovanni Iozzia, in onda martedì 5 dicembre alle ore 22 su Reteconomy Sky512 (e in live streaming sul sito Reteconomy.it) si cerca di rispondere a questo interrogativo raccogliendo una serie di “ricette” di grandi politologi come Barack Obama ed esperti di new business come Elon Musk. Anche il giornalista e scrittore Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera, che ha di recente pubblicato il libro “Nel Paese di disuguali” (Egea), fa la sua previsione sul mercato del lavoro in continua evoluzione, sottolineando come si debbano temere più i cicli economici che le rivoluzioni tecnologiche. “Spesso si parla di disuguaglianza facendo riferimento ad indicatori non più idonei a fotografare la nostra realtà, come l’indice di Gini – dice Di Vico – che non offre uno spaccato generazionale della disuguaglianza, non considera che ormai è in buona parte interna ai nuclei famigliari, nella polarizzazione di redditi e patrimonio tra genitori e figli”.
Insieme con le dinamiche di lavoro è cambiato anche il welfare aziendale, diventato sempre più un strumento utilizzato dalle aziende per valorizzare le competenze e i talenti necessari per la competitività. Se ne parla con Federico Isenburg, fondatore e ceo di Easy Welfare, azienda che quest’anno festeggia i 10 anni di attività. “Oggi il welfare aziendale sta diventando sempre più un elemento di attrattività per i talenti – sottolinea Isenburg – ritornando un po’ al suo originale significato. Il mercato del corporate welfare è all’inizio del suo percorso e della sua evoluzione, abbiamo ancora molta strada da percorrere per arrivare ai livelli di altri Stati, in particolar modo nell’approccio culturale. Noi stiamo lavorando sulla cultura di ritorno del sistema che prima o poi genererà nuovo valore per le aziende e per i dipendenti”.
A cambiare non è soltanto il modo in cui le aziende utilizzano il welfare per incentivare la crescita dei loro dipendenti, ma anche ciò che i lavoratori chiedono come benefit alle loro società. Nelly Bonfiglio, Sales Director Easy Welfare, ci spiega come in questi ultimi 10 anni sia cambiato il settore, grazie anche all’evoluzione delle normative sulla materia. “È stato difficile far accettare ai dipendenti che la loro retribuzione complessiva – spiega Bonfiglio – è fatta da una parte fissa e una variabile. Ora si chiede sempre più fiducia e flessibilità da parte dell’azienda, quindi poter lavorare per obiettivi, in qualsiasi luogo, oltre ad un sistema di benefit defiscalizzati che aumentano il potere d’acquisto e incrociano le proprie esigenze personali”.
Nel welfare aziendale sono entrate anche le startup, ricorda Stefano Tresca, membro fondatore di Level 39, nella sua sua rubrica FintechSpace