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Economia dell’innovazione e delle startup: quanto è grande e dove cresce nel mondo



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L’economia dell’innovazione e delle startup nel mondo vale quasi 4 triliardi di dollari e vede in testa gli Stati Uniti. Dove si colloca l’Italia? Indietro. Solo la Lombardia è nella fase Early Scaleup: servono ancora diversi anni per raggiungere gli ecosistemi più evoluti

Pubblicato il 10 dic 2024



Innovazione mobilità e auto

L’economia dell’innovazione e delle startup cuba al mondo quasi 4 triliardi di dollari, che è il capitale raccolto dalle oltre 90mila scaleup mondiali. 

Ma questo mondo non è piatto. Il report presentato da Mind the Bridge a Parigi settimana scorsa in occasione degli Startup Ecosystem Stars Awards (che identificano le organizzazioni pubbliche e private che, a diversi livelli – da città e regioni fino a stati e organismi sovranazionali – sono state meglio capaci di sostenere l’innovazione all’interno dei rispettivi ecosistemi) ci fornisce diversi spunti.
Invitando alla lettura del report (Mind the Bridge, “Innovation or Isolation: The Future of Regional Ecosystems – Startup Ecosystem Stars Report 2024), vi lascio qualche highlight.

Economia dell’innovazione, guidano gli Stati Uniti

Delle oltre 90mila scaleup che popolano il pianeta, il 43% vive in Nord America, il 28% in Asia e Pacifico e solo il 21% nel Vecchio Continente. Il resto (7%) è disperso tra Medio Oriente, Africa e America Latina.

Se guardiamo alla distribuzione degli investimenti, il gap è ancora più marcato: 48% in Nord America, 32% in APAC e solo il 14% in Europa. In sintesi: poche e sottocapitalizzate.

L’economia dell’innovazione è molto concentrata

Oggi i principali asset—conoscenza e capitale—sono sempre più concentrati. Non mi riferisco a singoli Paesi, ma a specifiche città e regioni. La loro distribuzione non è per nulla uniforme sul territorio nazionale.

Qualche anno fa avevamo studiato (Mind the Bridge, “StartupCity Hubs in Europe – 2018 Report”) la distribuzione territoriale delle scaleup europee ed era emerso un risultato che ritengo “sciocccante”: in media nei Paesi europei il 67% delle scaleup e il 75% del capitale è concentrato in una o due città per Paese. Tale concentrazione non riflette la attuale distribuzione né del PIL né della popolazione. In media, queste stesse città contribuiscono al 34% del PIL nazionale e rappresentano il 14% della popolazione complessiva.

Post Covid il fenomeno non sembra essersi attenuato. Oggi, in Francia, il 65% delle scaleup si trova a Parigi, mentre nel Regno Unito il 68% delle scaleup è concentrato nell’area di Londra (più Oxford e Cambridge). Livelli simili di agglomerazione si osservano in Brasile e Svezia (San Paolo e Stoccolma). Concentrazioni ancora maggiori si registrano in Arabia Saudita e Corea del Sud, dove circa il 75% delle scaleup è concentrato nei principali hub. In alcuni casi, la concentrazione arriva fino all’80%, come in Turchia, Giappone e Indonesia, e persino al 90% in Paesi come gli Emirati Arabi Uniti, il Cile e il Kenya.

Tutto ciò indica come l’economia dell’innovazione sia fortemente centralizzata in pochi grandi hub, con un rischio più che concreto che tutte le altre città e regioni subiscano una crescente marginalizzazione.

La curva degli ecosistemi di innovazione

Il grafico rappresenta la “Innovation Ecosystem Life Cycle curve” che colloca tutti gli ecosistemi al mondo (in questo caso a livello regionale) in funzione del numero di nuove scaleup (ossia vettori di innovazione) che vengono prodotte all’anno (in figura sono rappresentate interamente solo quelle degli ultimi 3 segmenti, prima solo una selezione).

Gli ecosistemi negli stadi più avanzati (che chiamiamo Star) ne generano oltre 500 all’anno rispetto ai 150–250 delle regioni in fase Scaleup e ai soli 25 di quelle nella fase Startup.  Le fasi Star e Scaleup rappresentano gruppi altamente selettivi: ad oggi, solo 15 regioni hanno raggiunto lo status di Star (con tre nuovi ingressi nell’ultimo anno). Allo stesso modo, 46 regioni si trovano ora nella fase Scaleup (erano 34 l’anno scorso). Le fasi precedenti sono molto più affollate, con oltre 100 ecosistemi nella fase Startup e più di 1.000 nella fase Standup.

Passare attraverso le fasi della curva del Innovation Ecosystem Life Cycle è un processo che richiede anni. Dall’analisi dei dati storici, emergono i seguenti tempi medi per il passaggio tra le fasi:

· Standup: L’ecosistema entra nella fase iniziale di crescita in circa 2–3 anni.

· Startup: il progresso attraverso early e late stages richiede generalmente circa 4 anni.

· Scaleup: Il completamento di questa fase richiede in media 7 anni.

· Star: Raggiungere la fase finale, definita dal superamento della soglia di 2.500 scaleup, necessita di ulteriori 4–5 anni.

Dai dati emerge come il passaggio alla fase successiva richiede in media circa il 25–30% di tempo in più rispetto alla precedente per essere superata. Questo perchè, muovendosi sulla curva verso destra, l’ecosistema sperimenta una crescita di natura esponenziale, raddoppiando le proprie dimensioni a ogni passo.

Dove si colloca l’Italia sulla mappa dell’innovazione del mondo?

Indietro, purtroppo. L’ecosistema italiano più avanzato è la Lombardia che si colloca nell’Early Scaleup stage. Seguono Roma e il Lazio, che sono appena entrati nell’Early Startup stage. Tutti gli altri si collocano ancora in fase di Standup.

Quindi tanta strada da fare, lunga e in salita. In un percorso che richiede anni dove gli altri purtroppo non stanno fermi.

La buona notizia è che ci sono ecosistemi che hanno saputo bruciare le tappe. New York ha dimezzato i tempi medi di passaggio da Nova a Super Nova impiegandoci meno di 2 anni rispetto alla media di 4.5. Anche Londra e Beijing sono transitati di fase in 3 anni. Abbiamo esempi di fast moving ecosystems anche nelle fasi precedenti (Seoul, Singapore, Tokio nel Far East, il Quebec e l’Alberta in Canada, Tallin in Europa, Riyadh nel Middle East, Lagos in Africa…).

La crescita accelerata avviene in presenza di politiche focalizzate capaci di mettere l’innovazione al centro del villaggio e di sostenerla con capitali adeguati. Perché, come ci ha ricordato Philippe Tibi all’apertura della Award Ceremony di Startup Ecosystem Stars, senza money nell’innovazione restano solo le intenzioni. 

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