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Economia circolare: Lucart, multinazionale della carta, riceve un finanziamento supportato da Sace

Il Gruppo ha ricevuto un finanziamento di 10 milioni di euro assistito da Garanzia Green di SACE, volto a sostenere i piani di crescita e sviluppo della società in ottica ESG e di economia circolare

Pubblicato il 16 Gen 2023

Immagine di Phonlamai Photo da Shutterstock

Lucart, gruppo multinazionale cartario toscano tra i principali in Europa noto tra gli altri per i brand Tenderly, Tutto Pannocarta e Grazie Natural, ha recentemente ottenuto un finanziamento di 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo assistito da Garanzia Green di SACE volto a sostenere i piani di crescita e sviluppo della società in ottica ESG (Environmental, Social e Governance) e di economia circolare.

La linea di credito prevede un particolare meccanismo di pricing legato al raggiungimento di obiettivi rispetto alla sostenibilità: da un lato l’ultimazione della linea produttiva di Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) che consentirà alla società con sede principale a Porcari (LU) di incrementare l’uso di packaging alternativo; dall’altro un recupero maggiore di cartoni per alimenti poliaccoppiati tipo Tetrapak® nello stabilimento di Diecimo (LU).

Gli interventi finanziati, stante l’impatto positivo rispetto alla mitigazione del cambiamento climatico, fanno parte degli obiettivi del Green New Deal. Ovvero il piano che promuove un’Europa sempre più circolare, sostenibile, resiliente e moderna per il quale SACE – Gruppo assicurativo finanziario controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attivo da oltre 45 anni – ha un ruolo cruciale relativamente all’attuazione nei confini italiani come previsto dal Decreto Legge “Semplificazioni” risalente al luglio 2020 (76/2020).

La società guidata da Alessandra Ricci, infatti, ha la possibilità di rilasciare garanzie per sostenere investimenti in progetti domestici “green”, ovvero in grado di facilitare la transizione verso un’economia a ridotto impatto ambientale, promuovendo al contempo l’integrazione di cicli produttivi a basse emissioni e iniziative finalizzate allo sviluppo di un nuovo modello di mobilità che riduca al minimo l’inquinamento.

“Da anni siamo al fianco di Lucart, con il quale abbiamo un rapporto consolidato e il supporto relativo allo sviluppo sostenibile dell’impresa rientra nell’impegno costante e capillare che noi del Gruppo SACE mettiamo quotidianamente al servizio delle eccellenze del Made in Italy. La sostenibilità è uno degli obiettivi su cui si fonda il nostro piano industriale INSIEME 2025 e con questa operazione SACE prosegue così nel suo ruolo di primo piano per la transizione ecologica del Paese” evidenzia il Responsabile Centro Nord Mid Corporate di SACE, Marco Mercurio.

Lucart, da azienda cartiera familiare a multinazionale sostenibile

Il Gruppo Lucart, che grazie alle garanzie SACE ha ottenuto altri due finanziamenti utili a supportare i propri piani di sviluppo sostenibile (il primo nel 2013 per un ammontare di 12,5 milioni di euro, il secondo a settembre 2022 erogato da un pool di 7 banche con importo pari a 101,4 milioni), affonda le proprie origini nell’azienda Cartiera Lucchese fondata a Villa Basilica dai fratelli Pasquini (Alessandro, Eliseo, Fernando, Raffaello e Tarcisio) nel 1953.

Risale invece al 1966 la costruzione dello stabilimento di Porcari, sempre in provincia di Lucca e ancora oggi sede principale della società, che segna un primo punto di svolta permettendo all’impresa di crescere e avviare la produzione di bobine jumbo monolucide per imballaggi flessibili.

Nel 1988 un altro passaggio cruciale: la realizzazione di uno stabilimento a Diecimo che segna l’ingresso nel business dei prodotti finiti mediante la trasformazione della carta. Una tappa fondamentale per proiettare il Gruppo nei mercati B2B e B2C (Professional) contando su uno dei principali stabilimenti europei per la produzione e la trasformazione di carta tissue.

Sulla scia dei successi ottenuti, nel 1995 Lucart diventa la prima società del settore a immettere nel mercato una linea di prodotti ecologici, sfruttando come materia prima la carta riciclata. Passaggio che, contestualmente all’internazionalizzazione del business, mette al centro della produzione l’ecosostenibilità.

Un principio cardine che ha consentito a Lucart di diventare l’unica azienda tissue in grado di recuperare tutte le componenti dei cartoni per bevande con l’introduzione di processi di lavorazione dei materiali innovativi e sempre all’avanguardia.

Cosa fa Lucart oggi

Attualmente Lucart realizza prodotti tissue (ad esempio carta igienica, carta per cucina, tovaglioli, tovaglie e fazzoletti), airlaid e carte monolucide, ponendo sempre massima attenzione alla sostenibilità e alla circolarità contando su tre Business Unit dedicate (B2B, Away from Home e Consumer).

Con 10 stabilimenti produttivi (5 in Italia, 2 in Spagna e altri 3 situati rispettivamente in Francia, Ungheria e Regno Unito) e un hub logistico, Lucart oggi ha una capacità produttiva superiore a 396.000 tonnellate/anno di carta grazie a 12 macchine continue. Nel 2021 il fatturato della multinazionale ha superato i 550 milioni di euro, con un business model nel quale l’internazionalizzazione è fondamentale al pari dell’ecosostenibilità e della circolarità dei processi produttivi.

Dal 2021, infatti, il Gruppo partecipa al Global Compact Network Italia delle Nazioni Unite, e ha ottenuto la valutazione “Platinum” rispetto alla sostenibilità (non solo della produzione ma anche della logistica, con trasporto su mezzi a ridotte emissioni inquinanti) da parte della società di certificazione indipendente Ecovadis.

Riconoscimento ambito ed esclusivo, visto che meno dell’1% delle aziende su scala globale può fregiarsene, nonché dimostrazione di come attenzione per l’ambiente, pratiche lavorative e diritti umani, etica e approvvigionamento sostenibile – insieme all’innovazione – siano elementi cruciali per i successi e la costante crescita di Lucart, destinata a proseguire seguendo le medesime direttrici.

L’importanza dell’export dalla Toscana: dati e trend nei primi 9 mesi del 2022

Il Gruppo Lucart si inserisce poi in un contesto votato all’esportazione dei prodotti. Nel 2021, infatti, la Toscana è stata la quinta regione italiana per export per un valore complessivo di 47,9 miliardi di euro (+17,4% rispetto al 2019) che rappresenta il 9,2% delle esportazioni complessive nazionali. A trainare la crescita delle esportazioni tessile e abbigliamento (+28,7%) e, ancor di più, meccanica strumentale (+32,4% su base annua).

Un trend proseguito nei primi nove mesi del 2022, con vendite oltreconfine aumentate del 15,9%, registrando però una contrazione per quanto concerne la meccanica strumentale controbilanciata dai risultati positivi di legno, carta e stampa (+58,8%) per un controvalore totale esportato di 1,4 miliardi di euro tra gennaio e settembre dello scorso anno. Arco di tempo che ha fatto segnare un sensibile aumento delle esportazioni di carta da Lucca, al pari di quelle del settore “tessile e abbigliamento” da Prato e dell’oreficeria da Arezzo.

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