L’ecommerce B2B, ovvero il commercio interaziendale incentrato sulle transazioni commerciali elettroniche tra imprese, ha avuto un’impennata nel 2019, grazie al traino dell’implementazione della fattura elettronica, arrivando a toccare i 410 miliardi di euro, pari al 19% del fatturato complessivo fra aziende (2.200 miliardi). E nel 2020, l’anno della pandemia da coronavirus? Di certo “durante l’emergenza Covid-19 il digitale è diventato uno strumento indispensabile per garantire la continuità operativa delle imprese” afferma Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano. Osservatorio che ha appena sfornato i dati 2019 sull’ecommerce B2B e la fatturazione elettronica, ad essa strettamente collegata.
I dati della ricerca dell’Osservatorio ci aiutano a tracciare un quadro della situazione attuale in Italia, e di come è cresciuto il settore B2b.
La spinta della fatturazione elettronica al digitale
Non si può trattare di avvento del digitale tra aziende senza parlare di fatturazone elettronica, che, grazie all’obbligo normativo entrato in vigore a gennaio 2019, è la soluzione di Digital B2b più diffusa, con il 78% delle imprese italiane che l’ha adottata nel corso dell’anno. 2,09 miliardi di fatture elettroniche sono transitate attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), inviate da 3,9 milioni di imprese.
Dopo un anno di fatturazione elettronica, si iniziano a vedere i primi benefici nel contrasto all’evasione: da gennaio a novembre sono stati individuati e bloccati falsi crediti IVA per 945 milioni di euro su 104,7 miliardi di euro di versamenti.
Per quanto riguarda i benefici della fatturazione elettronica rilevati dalle imprese, si possono trovare sia nel cosiddetto ciclo passivo, con risparmio di tempi e costi, riduzione degli errori, miglioramento della qualità delle informazioni e dei processi, sia nel ciclo attivo, con benefici in termini di efficienza (meno costi legati ai materiali consumabili e minor tempo di esecuzione delle attività).
Essendo ancora limitata, tuttavia, l’estensione della digitalizzazione ad altri documenti del ciclo dell’ordine, il 16% delle aziende percepisce invece degli appesantimenti sul ciclo passivo, come una scarsa fluidità del processo di riconciliazione della fattura con gli altri documenti del ciclo e il 28% dichiara di aver riscontrato effetti negativi anche sul ciclo attivo, ad esempio per la necessità di personalizzare molte informazioni all’interno delle fatture su richiesta dei clienti.
Nelle aziende con una migliore integrazione del processo, la fatturazione elettronica può portare anche benefici indiretti, migliorando le attività connesse al processo di fatturazione. Fra le grandi aziende, un 40% percepisce questi benefici, con i miglioramenti più significativi che riguardano il monitoraggio dei crediti insoluti (50%) e la gestione fiscale (49%), mentre fra le PMI li riscontro una su tre, specialmente nella contabilità analitica (33%).
La fatturazione elettronica ha inoltre dato una spinta considerevole alla crescita e diffusione del grande protagonista dell’avvento del digitale nelle relazioni tra aziende: l’eCommerce B2b.
B2b online: la crescita dell’ecommerce tra imprese
Trainato dall’implementazione del sistema di fatturazione elettronica tra privati, ha avuto un’impennata nell’ultimo anno il valore degli ordini scambiati fra imprese italiane tramite strumenti digitali, arrivando a toccare i 410 miliardi di euro, pari al 19% del fatturato complessivo fra aziende (2.200 miliardi).
Dopo il 2016 (anno successivo all’introduzione della fatturazione elettronica vero le PA), il 2019 è stato il periodo che ha registrato la crescita più elevata, +14%, rispetto ad un incremento medio annuale dell’11%.
Le transazioni digitali fra aziende italiane ed estere valgono invece 134 miliardi di euro, il 27% del transato estero B2b (500 miliardi), con l’automotive come primo settore (26%), seguito da tessile-abbigliamento (15%) e meccanica (11%).
Tecnologie, software e strumenti digitali
In base alla ricerca condotta su 250 fornitori di servizi Digital B2b (tutti con oltre due milioni di euro di fatturato), è stata stilata una classifica degli strumenti digitali più presenti sul mercato rivolto alle imprese.
La stragrande maggioranza del campione, ben un 88%, offre software per la digitalizzazione dei processi interni, essenziali nell’era della trasformazione digitale.
La tecnologia XML è la più presente nell’offerta dei fornitori di servizi di Digital B2b: il 42% del campione la propone per la realizzazione della fattura elettronica a norma di legge.
Viene incontro alle piccole aziende nella fase transazionale e pre-transazionale il 30% del campione, fornendo portali B2b e servizi Extranet, ovvero estensioni di una LAN che permettono anche a soggetti non collegati ad una precisa rete locale (per esempio quella interna ad un’azienda) di accedere a informazioni, servizi, e consultare o immettere dati pur mantenendo i protocolli di sicurezza.
Il 6% propone inoltre servizi basati su EDI (Electronic Data Interchange, documentazione elettronica). Sono 19mila le imprese che nel 2019 hanno adottato questa soluzione di Digital B2b per scambiare i principali documenti del ciclo dell’ordine (ordine, conferma d’ordine, avviso di spedizione e fattura), con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente.
il 3% offre marketplace che mettono in contatto i fornitori di prodotti o servizi con le aziende clienti, piattaforme che hanno visto in questi anni una significativa crescita.
Il 2%, infine, offre soluzioni di blockchain per il contract management e i processi collaborativi.
Ecommerce B2b, le piattaforme marketplace
Come accennato, sta crescendo il numero dei marketplace per eCommerce B2b, piattaforme che permettono di vendere in Italia prodotti nazionali ed esteri, a supporto dei processi di digitalizzazione delle imprese. L’Osservatorio ne ha censiti 39, 16 in più de 2018. Numeri ancora limitati, ma che mostrano un promettente incremento del 70%.
Tra questi, il 67% è utilizzato dalle aziende che emettono direttamente sulla piattaforma l’ordine di acquisto, e in alcuni casi anche altri documenti. Il 28% è utilizzato per attività di lead generation, mentre il 5% viene usato come vetrina di promozione dei prodotti.
Oltre la metà delle piattaforme analizzate è pensata solo per i processi B2b (54%). Un terzo dei marketplace censiti è italiano (36%), e al suo interno la netta maggioranza è specializzato su un settore specifico, con alimentare e tessile ai primi posti.