Una persona su due è è convinta che le aziende possano contribuire in modo più significativo a favore della sostenibilità e dei fattori sociali rispetto a governi e singoli individui. Lo evidenzia una ricerca presentata da Oracle in occasione della Giornata Mondiale della Terra, Earth Day, venerdì 22 aprile 2022. Ma cosa può fare l’innovazione tecnologica per un pianeta più sostenibile?
Solo pochi anni fa sostenibilità e innovazione erano ritenuti concetti sostanzialmente opposti, perché molte innovazioni tecnologiche e industriali avevano (e, in alcuni casi, purtroppo ancora hanno) un impatto negativo sulla natura e sul benessere delle persone. Oggi invece si sta diffondendo la necessità di sviluppare modelli di business che, oltre ad essere innovativi, siano anche sostenibili.
Sostenibilità: 17 obiettivi da realizzare entro il 2030
Ma cosa significa nello specifico “sostenibilità“? Per non parlarne in termini generici o superficiali, è opportuno riferirsi, come quadro concettuale complessivo, agli obiettivi di sviluppo sostenibile (“SDG”) delle Nazioni Unite (a questo link una buona introduzione in italiano). Si tratta di 17 obiettivi identificati in un meeting mondiale delle Nazioni Unite nel settembre del 2015 in cui è stata approvata l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. I 17 obiettivi, che sono ampi e a volte difficili da connettere a una precisa azione politica, sono poi declinati in 169 sotto-obiettivi con precise indicazioni sulle politiche da condurre. Gli SDG delle Nazioni Unite dovrebbero delineare, nel loro complesso, una cornice d’azione per i governi e le istituzioni di tutto il mondo.
Altro concetto alla base delle strategie di sostenibilità per il futuro prossimo è l’ESG, che sta per Environmental, Social and Governance (ambiente, sociale e governance): un concetto ormai affermatosi nel settore finanziario come base per giudicare la sostenibilità degli investimenti. L’integrazione dei criteri ESG può migliorare il profilo rischio/rendimento dei portafogli.
QUI UN APPROFONDIMENTO SUL SIGNIFICATO DI SOSTENIBILITà
Cosa vuol dire innovazione sostenibile
Se l’innovazione è sostenibile significa che si basa sulla creazione di ricchezza privata e sociale ma con lo scopo finale di eliminare l’impatto negativo di questo processo sui sistemi ecologici, sulla salute umana e sul benessere della collettività. In altre parole l’innovazione sostenibile mette insieme la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi naturali con il paradigma dell’innovazione aziendale, puntando a fornire beni e servizi essenziali che garantiscano il raggiungimento di obiettivi di valore sociale come la salute pubblica, l’equità e la giustizia ambientale.
QUI UN APPROFONDIMENTO SULL’INNOVAZIONE SOSTENIBILE
Aziende e sostenibilità: passare dalle parole ai fatti
Secondo una ricerca condotta da Oracle e da Pamela Rucker, CIO Advisor e docente di Harvard, in tutto il mondo le persone esigono maggiori progressi nel campo della sostenibilità e dei temi sociali e un maggiore impegno da parte delle aziende.
Dalla ricerca “No Planet B“, che ha coinvolto oltre 11.000 consumatori e manager aziendali in 15 paesi diversi, è emerso che le persone sono deluse e frustrate della mancanza di progressi da parte della società nel campo della sostenibilità e delle iniziative sociali. Vogliono perciò che le aziende passino dalle parole ai fatti e sono convinte che la tecnologia possa aiutarle a ottenere maggiori risultati.
Un caso pratico: la proposta di Meta per PMI più sostenibili
In occasione dell’Earth Day, Meta lancia in Italia “Meta Boost: Guide to Green”, programma internazionale per aiutare le PMI a intraprendere azioni per contrastare i cambiamenti climatici, ridurre le emissioni di carbonio e favorire una crescita sostenibile. Il progetto, realizzato in collaborazione con SME Climate Hub – iniziativa globale che permette alle piccole e medie imprese di intraprendere azioni per il clima – Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio, nasce dalla volontà di Meta di contribuire ad affrontare questa sfida globale. L’obiettivo è sviluppare iniziative concrete per dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e azzerare le emissioni nette entro il 2050, puntando a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C.
Consapevole dell’emergenza legata al riscaldamento globale, Meta sta lavorando per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale: progetta e costruisce data center e luoghi di lavoro sostenibili, utilizza per tutte le proprie attività il 100% di energia da fonti rinnovabili e dal 2021 ha raggiunto il traguardo “emissioni zero” per le proprie operazioni globali. Un obiettivo conseguito riducendo del 94% le proprie emissioni di gas serra negli ultimi 4 anni.
Meta sta, inoltre, sfruttando le proprie piattaforme per condividere informazioni sull’impatto dei cambiamenti climatici: attraverso il Centro sulle Scienze Climatiche su Facebook, mette in contatto le persone con le risorse di oltre 200 organizzazioni climatiche del mondo. Attraverso una specifica sezione mostra anche le emissioni di gas serra dei vari Stati rispetto agli impegni presi, in modo che le persone possano capire meglio a che punto è il loro Paese oggi e cosa c’è ancora da fare. Meta ha, inoltre, deciso di fare da catalizzatore dell’azione per il clima, sostenendo le PMI nel percorso verso la sostenibilità.
“Meta Boost: Guide to Green” ha preso il via giovedì 21 aprile, con un webinar gratuito trasmesso dalla pagina Facebook di Binario F, pensato per aiutare le imprese a muovere i primi passi nel processo di transizione green e, allo stesso tempo, interagire con i clienti utilizzando gli strumenti digitali. Partecipando all’evento tutte le PMI italiane, e in particolare ristoranti, hotel e produttori agroalimentari, potranno conoscere le azioni da intraprendere per ridurre le emissioni climalteranti: dalla misurazione dell’impronta di carbonio, alle azioni da compiere, fino alla modalità con cui affrontare il problema delle emissioni residue. Nel Meta Boost training Hub le PMI troveranno materiali di formazione, contributi video per approfondire questa tematica e storie di imprese che hanno già intrapreso con successo questo percorso.
I bot: una tecnologia al servizio della sostenibilità?
Ma quanto è difficile applicare la sostenibilità in azienda? In occasione dell’Earth Day 2022, Oracle lo ha chiesto ai manager aziendali, i quali si sono dimostrati consapevoli che l’impegno a favore della sostenibilità è fondamentale per il successo delle aziende. E hanno affermato che farebbero affidamento anche sui bot (oltre che sulle persone) per promuovere la sostenibilità e l’impegno sociale.
Il 92% ritiene che la sostenibilità e i programmi ESG siano fondamentali per il successo delle organizzazioni: rafforzano il brand (40%), aumentano la produttività (39%) e attraggono nuovi clienti (38%). Tuttavia la quasi totalità dei manager aziendali (91%) sta riscontrando enormi ostacoli nell’attuazione delle iniziative ESG e di sostenibilità. Le sfide principali riguardano l’ottenimento di parametri ESG da parte di partner e aziende terze (35%), la mancanza di dati (33%) e processi di reporting manuali e dispendiosi in termini di tempo (32%).
Un po’ a sorpresa, sembra che i bot possano contribuire a rendere le strategie aziendali più sostenibili. Il 93% dei manager aziendali farebbe affidamento su un bot rispetto a un essere umano per prendere decisioni in materia di sostenibilità e responsabilità sociale. Ritengono che i bot svolgano un lavoro migliore nel raccogliere vari tipi di dati senza commettere errori (43%), prendere decisioni razionali e imparziali (42%) e prevedere risultati futuri in base a metriche/prestazioni passate (41%)
Tuttavia restano convinti che le persone continuino a essere essenziali per il successo delle iniziative sociali e di sostenibilità e che svolgano un lavoro migliore delle macchine nell’implementare cambiamenti in base ai feedback (48%), spiegare le informazioni necessarie per prendere decisioni (46%) e prendere decisioni strategiche in base al contesto (42%). (l.m.)