Crescere abbracciando la sfida del futuro. “E se il futuro parla di tecnologia, digitalizzazione dei processi industriali e industria 4.0, allora non possiamo che adeguarci ai tempi”. A parlare è Luis Rabensteiner, presidente e amministratore delegato di Duka, azienda altoatesina produttrice di cabine doccia, che ha recentemente avviato la progettazione di un nuovo stabilimento produttivo nella zona industriale di Bressanone, con il quale vuole ufficialmente entrare nell’era della smart manifacturing.
► LA GUIDA – Cos’è l’Industria 4.0 e perché è importante saperla affrontare
“Con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Bressanone, è stato possibile individuare un lotto ideale per lo sviluppo del nuovo fabbricato, dedicato all’innovazione del processo produttivo e a una maggiore digitalizzazione del rapporto con clienti e fornitori. In modo particolare – spiegano dall’azienda – il nuovo stabilimento che sarà operativo dal 2018 – vedrà una rivoluzione nella gestione dei materiali e nella logistica. Verranno utilizzati sistemi cyber-fisici per il trasporto dei pezzi all’interno della sede, con macchinari ideati appositamente per trattare lastre di vetro che oltre ad essere relativamente fragili, sono spesso anche molto pesanti. Nell’azienda, infatti, vengono manipolati ogni giorno oltre 1300 vetri, tra quelli su misura e standard: circa 17 tonnellate di vetro vengono attualmente spostate affidandosi soprattutto alle mani degli operai, che percorrono giornalmente circa 32 km nel reparto commissionamento. L’introduzione di macchine intelligenti, automatizzate e interconnesse, aiuterà di gran lunga il processo industriale, migliorando l’organizzazione in magazzino e incidendo positivamente sulla qualità del lavoro e sulla prestazione degli operai stessi.
►Industria 4.0, dopo un anno il piano di governo non decolla
Non solo. Verrà avviata una vera e propria rivoluzione anche nella comunicazione all’interno e all’esterno dell’azienda. Oggi vengono utilizzati in Duka circa 700mila fogli di carta
l’anno: saranno sostituiti da nuovi apparecchi elettronici che faciliteranno la comunicazione aziendale e l’interfaccia con il cliente, sempre più esigente e attento a una comunicazione smart e digitale. Per raggiungere l’obiettivo l’azienda sta già cercando nuove figure: ingegneri, elettrotecnici e specialisti nell’automazione.
Del resto, scommettere sull’innovazione e sulle risorse umane è una delle caratteristiche di questa azienda nata nel 1979 in uno scantinato, grazie allo spirito imprenditoriale di Johann Krapf e Arnold Gasser, e che oggi può contare su un fatturato di 74 milioni di euro, 200 dipendenti, 270mila cabine doccia prodotte ogni anno, delle quali il 30% su misura.
►Industry 4.0, quanto vale in Italia e quanto crescerà
“Nel corso degli anni abbiamo puntato su due valori: il design made in Italy e la facilità di installazione del prodotto” dice Luis Rabensteiner. Una strategia vincente che ha portato l’azienda a posizionarsi sul mercato dell’arredo bagno made in Italy e ad essere conosciuta anche all’estero: più del 50% del fatturato di Duka, infatti, è attualmente rappresentato dall’export, prevalentemente in nazioni limitrofe all’Italia tra le quali Germania, Svizzera e Austria.
Rabensteiner non nasconde però gli effetti della crisi: “Gli ultimi 6-8 anni sono stati per il settore dell’arredo bagno molto difficili, sono ‘spariti’ molti produttori e rivenditori. Questo obbliga le imprese ad adattarsi al nuovo panorama e a trovare nuovi orientamenti. Ecco il perché del nuovo stabilimento 4.0: trovare la giusta direzione è sicuramente una delle più grosse sfide dei prossimi anni, più impegnativo in particolar modo per l’Italia, dove il costo del lavoro è oggi circa il 25% più alto rispetto ad altri paesi europei. Ma è l’unica via. Per crescere non ci resta che affrontare la grande sfida della nuova era industriale”.